Si sarebbero trovati intorno alle 22 di fronte allo studio di Taehyung, non specificarono altro: non ce ne era assolutamente bisogno.
Il fotografo tornò al tavolo e si scusò con Baekhyun per l'attesa, inventandosi un eritema dolorosissimo che gli era sbucato sotto la coscia.
«Deve essere il tessuto di questi pantaloni: sono allergico ad alcune tinture tessili, sai. Ogni volta che accade devo mettermi per giorni una pomata al cortisone e -ahia!» Si lamentò sedendosi.
«Oh mi dispiace un sacco Taehyung. Va be' dai non fa nulla allora per stasera: sarà per un'altra volta.» Lo tranquillizzò con tono fortemente imbarazzato.
«Mi dispiace davvero molto, ma volendo posso stare in piedi senza problemi.» Affermò e si rizzò di nuovo. «Così non fa tanto male, vedi?»
«Non dire scemenze, ma ti pare che te ne stai in piedi tutta la sera? Stai tranquillo: vai a casa, ti metti la tua pomata e butti quei pantaloni.» Lasciò scappare una risatina e il suo volto si illuminò improvvisamente.
Taehyung riconobbe che era veramente bello.
«Sei sicuro che non te la prendi?»
«Ma figurati, per così poco? Ci rifaremo un'altra volta dai.»
Il fotografo sfoderò un sorriso a 32 denti, inchinandosi mentre lo ringraziava.Jungkook vide quella scena da lontano e quasi credette di diventare verde dalla rabbia quando il biondino accarezzò la spalla di Taehyung e la cinse affettuosamente.
«Va tutto bene ragazzo?» Domandò ad un certo punto il signor Yang, spezzando la concentrazione di Jungkook.
«S-sì signore, perché?»
«Non lo so dimmelo tu: non spiccichi parola da quando sei andato nel bagno e non fai altro che guardare per di là.» Indicò con il pollice dietro di sé e poi continuò: «Non è che qualcuno ti ha rubato l'anguilla mentre la svuotavi?» Rise di gusto.
«N-no signore, sono solo stanco credo.» Rispose simulando divertimento alle parole del suo agente.
«Oh coraggio Jeon! Ti ho portato qui per festeggiare, mica per deprimerti.»
«Lo so, grazie molte.» Sorrise controvoglia.
Il signor Yang nel frattempo cominciava a mangiare il suo filetto di carne con gusto.
«Hai visto che le moine servono per essere ingaggiati Jeon?» Disse mentre masticava a bocca aperta.
«Su questo non ho dubbi, resta il fatto che è un modo disgustoso di ottenere i lavori.» Rispose, sorseggiando la sua zuppa di pesce.
«Oh, a nessuno interessa come l'hai ottenuto ragazzo e nessuno verrà mai a scoprirlo: l'importante è lavorare il più possibile per consolidare la tua immagine nelle menti del grande pubblico.»
«E per quanto tempo ancora dovrò prestare il mio corpo per degli ingaggi, prima che questo accada?» Jungkook strinse talmente tanto il cucchiaio che credette di sbriciolarlo.
«Finché te lo consiglia il sottoscritto direi.»
«Non voglio più farlo.»
«Non ti è dispiaciuto tanto con quel fotografo però.» Asserì con tono canzonatorio. Nei suoi occhi c'era la soddisfazione sadica di chi ha trovato il punto debole dell'avversario.
Jungkook restò muto con la bocca socchiusa di fronte a quell'affermazione.
Il signor Yang allungò un braccio verso di lui, gli poggiò due dita sotto il mento e gliela chiuse.
«Ti entrano le mosche, attento.»
Lo schernì.
«C-che sta dicendo?» Domandò allora il modello attonito.
«Pensi che non abbia notato chi rientrava dal bagno dopo di te? Né quanto tu fossi entusiasta di lavorarci insieme l'ultima volta, tanto da passare con lui più di 12 ore?» Gli sbatté in faccia queste parole come fossero schiaffi.
«Era solo lavoro, lui è pignolo.» Provò a difendersi il ragazzo.
«Così pignolo da aver scelto per il suo servizio senza veli il modello più famoso in circolazione, no?» Il manager iniziava a scaldarsi e ad alzare un po' troppo la voce. «Ma chi vuoi prendere in giro Jeon?»
«N-nessuno signore.» La voce di Jungkook era quasi un sussurro.
Avevano smesso entrambi di dare attenzioni al loro pasto, ma il signor Yang, ricompostosi un attimo, seguitò a tagliare quella carne.
«Da quanto va avanti questa storia?» Chiese con ritrovata civiltà.
«Non saprei, dalla seconda volta che abbiamo lavorato insieme forse.»
«Quindi più di un anno fa.»
«All'incirca... ma non è nulla, davvero. Nessuno dei due può permettersi storie.»
«Tu no di certo e vedi di non far uscire nulla con nessuno. Impara a mentire ragazzo.»
«V-va bene.»
«Non sei per nulla convincente.»
Ridacchiò.
«Quindi per lei va bene se continuo a vederlo?»
«Assolutamente no, ma... facciamo così-» Deglutì la carne e si schiarì la voce per continuare: «Puoi continuare a vederlo a patto che tu non ti faccia mai e poi mai scoprire e... che tu accetti senza fiatare tutti i miei consigli su come procurarci ingaggi.»
A Jungkook caddero metaforicamente le braccia e assunse l'espressione più crucciata che il signor Yang gli avesse mai visto in volto.
Rifletteva e rifletteva su come poter vincere in quella situazione, ma in qualsiasi modo la girasse non c'era via di scampo. Pensò che Taehyung sarebbe quantomeno stato al suo fianco, ma aveva fin troppo amor proprio per ridursi in schiavitù con le sue stesse mani solo per un ragazzo. Inoltre, se lo conosceva un minimo, Taehyung non avrebbe in nessun modo approvato una relazione nata sulla base della sofferenza e sul sacrificio dell'altro.
Così ebbe un'idea: «Vorrei presentare una contro-offerta: sono disposto a rinunciare a lui completamente, se mi viene data la possibilità di rifiutare di prostituirmi per ottenere lavori.»
Il manager Yang lo guardò intrigato da quell'audacia e sembrò sul punto di accettare, tuttavia dovette essere solo un'impressione di Jungkook, dato il suo successivo rifiuto totale di quella proposta.
«Si fa alle mie condizioni ragazzo, oppure niente.»
Gli rispose severo.
«Non diventerò uno schiavo sessuale solo per poter esercitare quello che è già il mio diritto di poter stare con chi voglio.»
«Esagerato: è una parola un po' forte. Non succederà mica sempre eh, non possono statisticamente essere tutti gay i tuoi possibili datori di lavoro.» Gli lanciò un'occhiata di sfida.
«Non m'importa. Io non lo voglio più fare.» Era oltremodo arrabbiato e cercava di trattenersi dal prendere a pugni il tavolo.
«Calmati ragazzo e smettila di fare capricci come un bambino!» L'agente si alzò di colpo. «Vado in bagno. Quando torno voglio una risposta che non sia una lagna da asilo.»
E così dicendo si incamminò verso la toilette.

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Chic
Teen Fiction⚠️ Avviso per correttezza⚠️ questa storia non ha una conclusione e non la avrà. Se vorrete iniziarla ugualmente, vi ringrazio e mi scuso. Taehyung è un fotografo esordiente introverso e perfezionista. Incontrerà il modello Jungkook con il quale ins...