Eau de nuit

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«Oh ti è piaciuto il lecca-lecca vedo!» Commentò Jungkook vedendo l'altro con solo lo stecco in mano.
«Ho barato: l'ho morso.» Confessò Taehyung con le gote arrossate.
«Sei da denuncia.»
«Non credo proprio: è colpa tua che mi hai dato quello più buono.»
Taehyung lo osservava con un'espressione che Jungkook non riusciva a decifrare: i suoi occhi si erano fatti più languidi e aveva le gote arrossate, mentre le belle labbra a cuore apparivano più invitanti che mai.
«Ma erano la stessa marca... fammi assaggiare.»
Così dicendo gli si avvicinò lentamente e poi con dolcezza lo baciò.
Si sentì andare a fuoco per quel contatto e, nonostante non ci fosse nulla di malizioso, gli si risvegliò dentro il bisogno di farlo suo.
«Mh hai ragione: il tuo era più buono.» Asserì, al termine dell'assaggio e si ricompose imbarazzato.
Ricominciò a leccare il suo, oramai quasi finito, ma Taehyung non ci stava a perdere le sue attenzioni a causa di un dolcetto, così si alzò sul divano a quattro zampe e gattonò brevemente fino al grembo dell'altro.
Jungkook, con la voglia che gli era salita, vide per un attimo tutto rosso.
«C-che fai?» Domandò fingendo di non capire.
«Assaggia ancora.» Ordinò Taehyung con finto tono innocente, mentre si indicava le labbra.
Jungkook gli si avvicinò, ma contrariamente alle sue aspettative, non gli baciò le labbra, bensì iniziò a lambire il suo collo.
«Qui è ancora più buono.» Disse tra un bacio e l'altro, quando ormai aveva perso il controllo.
Taehyung, estasiato, riusciva a malapena a mugolare tra gli ansimi e si sentiva i pantaloni scoppiare per l'eccitazione. Si sbottonò la camicia bianca per permettere alle labbra del modello di arrivare in ogni punto del suo corpo e quando scoprì il petto, Jungkook lo guardò ammaliato come avesse dissotterrato il tesoro più raro.
Lo guardò negli occhi per un intenso attimo e solo allora si gettò famelico sulle sue labbra umide.
Gli successe ciò che gli succedeva ogni volta che stava con Taehyung: si perse totalmente in lui, nel suo profumo, nel suo respiro affannato, nella morbidezza della sua pelle, nella sua voce rotta e nel calore del suo corpo. Si dimenticò dell'esistenza del tempo e dello spazio e persino del suo nome, ma non gli importava più di niente: quando era con lui tutto tornava a posto e si sentiva di poter affrontare qualunque ostacolo gli fosse capitato di fronte.

Si accovacciarono abbracciati sotto la coperta per riprendere fiato. Erano ancora nudi e accaldati, si guardarono e si sorrisero in un silenzio che era più che sufficiente a spiegare ogni cosa.
Jungkook guardò Taehyung con ammirazione, mentre si accovacciava sulla sua spalla e gli coprì i piedi che gli restavano fuori dalla coperta.
«La prossima volta la porto più grande.» Disse Taehyung con un sussurro.
«Va bene, tranquillo. Era solo per non prendere freddo, visto che siamo sudati.» Gli rispose dolcemente l'altro, accarezzandogli i capelli.
Si strinsero un altro poco.
«Lo sai Kookie che ogni volta che stiamo insieme mi porto il tuo profumo dietro per giorni?»
«Davvero?» Gli sorrise l'altro.
«Potremmo dividere le spese per il profumo, poi tu te lo metti e io mi struscio un po' a te: tanto mi dura più così che se me lo spruzzo addosso.»
«Magari è perché non ti lavi.»
«Magari invece sei tu che spruzzi strati e strati di profumo senza lavarsi mai e li appiccica addosso al prossimo.»
«Non al prossimo, solo a te.» Provò a baciarlo, ma Taehyung lo respinse giocosamente.
«Quindi stai confermando questa tesi?»
«Forse.»
«Ah che schifo!»
E così dicendo Taehyung sguisciò ridacchiando dalle sue braccia. Saltellò via da lui che, con la copertina in mano, lo inseguì al grido di: «Dove vai tutto nudo? Vieni qui ché fa freddo!»
L'inseguimento durò qualche minuto, finché Jungkook non riuscì, in un placcaggio magistrale, ad atterrarlo sul divano e a coprirlo con la forza.
«Guarda che ora sei tu quello al freddo.» Lo dileggiò con il fiato rimastogli dopo la fuga rocambolesca.
Al che Jungkook gli cadde a peso morto di fianco e, sempre ridendo, lo prese di peso ancora tutto infagottato e se lo appoggiò sopra.
«Adesso sarai tu la mia termocoperta.»
Il fotografo si rigirò in modo che i loro petti aderissero l'uno all'altro e i loro volti si guardassero.
«Potrebbe piacermi.» Disse, poi appoggiò la testa sulla sua spalla e sdraiato com'era lo abbracciò.
Jungkook arrossì di nuovo e replicò: «Anche a me.»


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