«Vai in magazzino e portami il numero di dicembre 2017 Aisha.» Taehyung parlò alla sua assistente con voce severa, così come da qualche tempo si rivolgeva un po' a tutti i suoi sottoposti.
Quella mattina si sentiva particolarmente infastidito dal non riuscire a trovare idee per il suo ennesimo progetto e dopo aver vagliato ogni trovata che gli frullasse per la testa, si decise a rivangare il passato e cercare l'esatto punto nel quale la sua ispirazione si era persa.
Aveva visionato di nuovo tutti i suoi migliori servizi andando a ritroso nei mesi e negli anni, una rivista alla volta. La sua assistente doveva poi riporre tutto a posto nel magazzino, prendendo il numero ancora precendente. La ragazza pensava di impazzire.«Quanto ci mette quell'imbranata?» Pensò tra sé e sé mentre sedeva dietro alla scrivania del proprio ufficio con i gomiti sul tavolo e le dita intrecciate di fronte alla bocca. Il suo sguardo era rivolto di fronte a sé verso quegli scaffali che adesso erano pieni di foto e riconoscimenti conseguiti nel corso della sua carriera come fotografo per Glamour Magazine.
Se una volta la vista di quei piccoli trofei gli riempiva il petto di orgoglio, da un po' di tempo non sentiva altro che tedio entrando in quella stanza.
«Che servizio fotografico ho fatto a dicembre 2017? Non ricordo, ricordo solo che ero entrato da poco.»
Un breve sentore lo attraversò.
«Non è possibile sia quel servizio, me lo ricordo molto precendente all'inverno.» Si disse per calmare quella fastidiosa sensazione che gli puntellava la nuca.
«Forse sarà il primo che feci con con Yiren, quando la resi famosa.» Ridacchiò sotto ai baffi. Gli era riuscito di portare alla fama ogni singolo modello e modella, persino i più spiantati con i quali avesse mai lavorato, nessuno escluso. Al tempo gli avevano dato il soprannome di "Re Mida" perché tutto quello che toccava diventava oro.
Fino a un anno prima rispondeva: «L'oro non si mangia» a chiunque si rivolgesse a lui con quell'appellativo, ma pian piano si era più che abituato e forse aveva iniziato a crederci lui stesso.«Finalmente!» Esclamò alla vista dell'assistente. «Hai trovato la coda per caso Aisha?» Chiese con tono canzonatorio.
Lei gli appoggiò velocemente la rivista sulla scrivania, senza nemmeno avere il coraggio di alzare lo sguardo oltre le sue mani inanellate e si inchinò profondamente. «Mi scusi tanto signore.» Disse mortificata.
«Va bene, puoi andare ora.» La liquidò infastidito, arraffando il giornale avidamente.Iniziò a sfogliarlo solo dopo aver sentito la porta chiudersi: gli serviva una sorta di intimità per concentrarsi e provava una sorta di vergogna ad ammirare in quel modo i suoi lavori precendenti: "chi si loda si imbroda" gli aveva sempre ripetuto la madre e in lui era sempre rimasta questa specie di remora a mostrarsi soddisfatto di se stesso.
Arrivò alle pagine desiderate e sbarrò gli occhi neri, che un po' si inumidirono: era proprio il servizio che meno aveva bisogno di vedere in quel momento.
Jeon Jungkook in campo aperto come un novello Ulisse guidava i greci contro i troiani ed espugnava Ilio in un esplosione di pigmenti colorati in polvere.
La fotografia virava sui toni dell'oro, che rendevano un effetto meraviglioso accostati alle vesti candide dei personaggi.
Jungkook appariva semplicemente perfetto, anche più di come Taehyung se lo ricordasse: il corpo asciutto perennemente in tensione rivelava la sua muscolatura, per non parlare del cipiglio severo con il quale squadrava gli avversari in quel campo multicolore. La sua espressione era una fusione perfetta di rabbia e godimento e andando avanti con le immagini la sua tunica candida si macchiava sempre più di polveri purpuree e i suoi occhi diventavano più terrificanti.
Non si stupì affatto che dopo quell'exploit recitativo fosse diventato così famoso.Chiuse di botto la rivista appena il rimorso cominciò a mordergli lo stomaco.
«Aisha!» Urlò.
La ragazza entrò come un fulmine a quel richiamo.
«Portala a posto.» Disse colpendo il giornaletto per spingerlo nella sua direzione.
«Certo signore, quale le porto adesso?» Domandò la ragazza con un filo di voce.
«Nessuna. Ho finito per oggi.» Le rispose alzandosi in tutta la sua eleganza dalla scrivania e prendendo il suo cappotto color vinaccia dall'attaccapanni.
Abbandonò tutta la sua strumentazione sul tavolo e uscì velocemente dalla stanza.
Aveva bisogno di un confronto faccia a faccia con la sola persona che riuscisse a scuoterlo davvero o quel mese il suo progetto commissionato sarebbe andato a rotoli.

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Chic
Teen Fiction⚠️ Avviso per correttezza⚠️ questa storia non ha una conclusione e non la avrà. Se vorrete iniziarla ugualmente, vi ringrazio e mi scuso. Taehyung è un fotografo esordiente introverso e perfezionista. Incontrerà il modello Jungkook con il quale ins...