XLI

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Castello di Rivombrosa.


Non fu facile per Louis, trovare un modo per dirlo ad Harry.

Il ragazzo aveva già capito che qualcosa non andava, glielo aveva letto negli occhi, ma non poteva immaginare che la vita l'avrebbe messo alla prova fino a quel punto.

"Madre?" esclamò Harry con rabbia, le braccia conserte sulla giacca dalla fantasia blu, che gli accendeva le ombre nel suo sguardo. "Ma che razza di madre è una che abbandona un figlio appena nato?"

Louis, appoggiato alla scrivania della biblioteca, azzardò un tentativo di meditazione. "Briana era giovane e promessa al marchese Beauville..."

"Non m'importa!" lo interruppe Harry. "Ormai è tardi. Freddie non c'entra più niente con lei."

"Harry, tesoro" il conte gli si avvicinò. "Freddie ha l'occasione di ritrovare quello che gli è sempre mancato nella vita: una madre."

"Ma tu mi avevi detto che era come figlio nostro" rispose, Harry, con le lacrime agli occhi. "Come quel bambino che io non potrò mai avere."

"Mi dispiace, ma io come potevo sapere..." cercò di calmarlo con una carezza, ma Harry allontanò la sua mano.

"La vita non può essere così ingiusta!" urlò. "Non può dare un figlio a chi non lo voleva e toglierlo per sempre a chi l'ha desiderato con tutta l'anima."

Si allontanò da lui e quando Louis cercò di abbracciarlo, lo tempestò di pugni sul petto. Poi lo fissò e rifugiò la testa sul suo collo. Rimasero così qualche istante, mentre il conte gli accarezzava la testa e Harry si arrendeva a quell'ennesimo lutto.

"Ti prego, smettila" mormorò Louis, che non sopportava di vederlo così "faremo come vuoi tu, però ti prego, smettila di piangere."

"E come potrei? Io non ho il diritto di portarlo via da sua madre" si staccò da lui. "Povero Freddie, chi glielo dirà?"

"Nessuno."

"Nessuno?"

"Sì, nessuno. Briana è ancora sposata e non potrà dire la verità né a Freddie né agli altri. Lo porterà con sé, come valletto."

Harry gli rivolse uno sguardo carico di amarezza. "Già, le convenienze" disse, poi si allontanò e uscì dalla biblioteca.

Nonostante tutto, Harry volle accollarsi il compito di informare lui il bambino. Lo trovò nelle scuderie, accanto a ciò che amava di più: i cavalli.

Cercò di dirglielo come se si trattasse di una lieta notizia.

Gli spiegò che Briana era rimasta conquistata da lui, che aveva trovato che fosse un ragazzino in gamba e che avrebbe potuto diventare un ottimo valletto.

Non bastò a convincere Freddie.

Tutti quegli anni passati alla locanda gli erano serviti se non altro a riconoscere per istinto le persone. E la marchesa Jungwirth non gli era mai piaciuta, fin dalla prima volta che l'aveva vista.

Harry cercò di fargli capire che se lo allontanavano dal castello era soltanto per il suo bene. "Freddie, quella donna costruirà la tua fortuna e ti porterà nella capitale. Magari un giorno potresti avere, davvero, un cavallo come Hermes."

"Non me ne importa niente della fortuna e della capitale" rispose il ragazzino, che dal padre aveva ereditato anche la cocciutaggine. "Io non ci vado con quella!"

Harry lo strinse a sé. "Freddie, lei ti vuole bene. E io non ti abbandono, ti verrò a trovare sempre."

Freddie si allontanò da lui. "Ma che ti ho fatto? Perché mi vuoi mandare via?"

L'amore impossibile || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora