LIV

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Torino, Palazzo Reale.


Briana era appena arrivata con la sua carrozza, quando vide Louis uscire dal Palazzo insieme a due guardie che dovevano riportarlo in carcere; quando il conte si accorse della sua presenza, lei abbassò lo sguardo, mentre negli occhi di lui si leggeva il disprezzo per lei e la rabbia.

Quando il carro che doveva riportare Louis in carcere si fu allontanato, lei scese dalla carrozza e si diresse, immediatamente, nell'ufficio del governatore Cowell.

Cowell si riempì il bicchiere di vino, ma la marchesa lo rimproverò dicendo: "è già il quarto, Simon. Non credete sia abbastanza?"

Lui piuttosto arrabbiato, le rispose: "Conosco i miei limiti, marchesa. Non ho bisogno di qualcuno che me li ricordi."

"Ve l'ho sempre detto che Tomlinson non avrebbe ceduto. è lui che bisogna trovare, quel servo! Ci deve dire dove sono quei documenti!"

"I miei soldati hanno rovistato in ogni angolo della contea, ma niente... e nessuno sa niente."

"Mi deludete, amico mio. Avete dimenticato qualcuno."

"E chi sarebbe?" chiese il duca, poco convinto di quello che diceva la marchesa, mentre camminava avanti e indietro per il suo ufficio.

"Chi lo nascondeva l'ultima volta?"

A quel punto il duca si fermò bruscamente, si voltò verso Briana e rispose: "La duchessa Campbell!"

Briana confermò quanto aveva detto il governatore: "La cara Danielle."

Riflettendo meglio, il governatore esclamò: "Se fosse così, sarebbe un guaio. La cugina di Sua Maestà è troppo potente. Non posso fare nulla contro di lei" dopo qualche secondo di pausa aggiunse: "A meno che..."

Briana si voltò di scatto verso di lui e disse: "Non so cosa abbiate in mente, ma chissà perché... mi piace."


Per le vie di Torino.


Thérèse Roland, la dama di compagnia della duchessa Campbell, stava tornando al palazzo della sua padrona, quando un mendicante le si avvicinò; lei non gli diede importanza e proseguì per la sua strada.

In quel momento, le si avvicinò un altro uomo, armato di pistola.

Lei spaventata, chiese: "Chi siete? Cosa volete?"

L'uomo armato le ordinò di seguirlo, lei continuò a gridare: "Lasciatemi! Che cosa volete da me? Aiuto! Lasciatemi! Voi non sapete chi sono! Sua Maestà..."

Non fece in tempo a finire la frase, che si ritrovò in una carrozza e, quando riuscì a sedersi, vide davanti a sé il governatore Cowell, che le disse: "Lasciamo in pace Sua Maestà."

Appena ebbe il tempo di realizzare quello che stava succedendo, lei esclamò, stupita: "Voi?"

Lui si spostò dal suo posto a quello a fianco della donna e cercò, a modo suo, di tranquillizzarla: "Mettetevi comoda, signora Roland. Dobbiamo solo scambiare qualche parola riguardo a una vostra amica: la duchessa Danielle Campbell."


Castello di Rivombrosa.


Era ora di cena.

Doris era seduta al tavolo della sala da pranzo insieme a Charlotte ed Edward, ma non aveva nessuna intenzione di mangiare.

Sua madre cercava di convincerla: "Mangia, Doris. Non è non mangiando che cambieranno le cose."

L'amore impossibile || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora