Al lago.
Mentre a Rivombrosa fervevano i preparativi per il ricevimento e la servitù, impastava, lucidava, asciugava, apparecchiava e riceveva ordini e rimproveri da Edward, Harry era andato in paese, alla locanda del Gatto Nero.
C'era un'unica persona a cui era davvero affezionato in quel luogo ed era il piccolo Freddie, un bambino di circa dieci anni con l'espressione perennemente imbronciata, la battuta sempre pronta e un temperamento impertinente, e più di una volta gli aveva fatto assaggiare la scopa di Checca, la corpulenta proprietaria della locanda.
Harry voleva che Freddie imparasse a leggere, cosa ben poco gradita dal ragazzino, ma che in futuro avrebbe potuto cambiargli la vita, così come era successo a lui.
Terminata la lezione di lettura, il ragazzo aveva raggiunto Selena e ora sedeva insieme a lei su un tronco in riva al lago. Dietro di loro, Fedro brucava l'erba.
"E allora io gli ho tirato un bel pestone sul piede" concluse il suo racconto Harry, dopo aver lanciato un sasso e averlo visto scomparire sotto il pelo dell'acqua. Il giorno prima, quando era uscita dalla stanza della contessa Johannah, aveva trovato il conte Tomlinson ad aspettarlo.
Louis l'aveva provocato, alludendo al fatto che Harry doveva farlo contento e mantenere quanto promesso, per poi aggiungere che si riferiva alla lettura della tragedia di Racine. Harry gli aveva risposto a tono e quando il conte gli aveva sbarrato la strada, in corridoio, gli aveva pestato il piede con forza.
Selena però non rise di quell'episodio. "Mi preoccupi" disse seria. "Sei troppo allegro"
"Ed è un peccato?"
"Non ancora"
"Selena, non vorrai mettermi in guardia anche tu? Avanti dimmi..." Harry scoppiò a ridere e imitò un tono minaccioso. "Uno di questi giorni ti salterà addosso e ti farà suo"
Selena si limitò a un timido sorriso. "Tu non ti rendi conto, continuo a scherzare e invece è chiaro che ti stai innamorando"
Sentire i suoi sentimenti tradotti in parole spaventò Harry. "Ma no..." protestò poco convinto e dopo aver abbassato gli occhi.
Accanto a lui, Selena non smetteva di osservarlo. La sua espressione timida si era indurita. "Guardati, Harry"
"Era solo per tirarti un po' su. E poi non ho fatto..."
"...ancora niente di male"
Harry si fece più serio. "E va bene. è bello, è gentile... ma con questo? Non ho mica detto che voglio sposarlo"
"Appunto, non dovresti neppure pensarlo" lo rimproverò Selena. "Sta' lontano da lui, Harry. Non lasciare che succeda"
Il ragazzo scoppiò a ridere. "Ma succedere che cosa?"
"Non ridere. Mi fai paura se ridi" Selena lo fissò. Sul fondo dei suoi occhi stanchi c'era un dolore covato a lungo e mai sopito. "Io guardo te e rivedo me stessa, e tutte le illusioni che hanno portato Niall e me alla rovina"
Soltanto allora Harry capì. "Non ti preoccupare per me, io non corro alcuno rischio. Il conte non mi chiederà mai di sposarlo" Si alzò dal tronco e mosse qualche passo verso la riva. Il suo viso ora era malinconico. "Mi ha detto che tra qualche giorno ripartirà con il suo reggimento. Contenta?" Tornò da Selena, la prese per le mani e la costrinse ad alzarsi. "E fino a quel giorno, ti prometto che farò in modo che tenga le sue luride manacce lontano da me" concluse, mentre la abbracciava come se tentasse qualche avance spregiudicata.
Selena non poté fare a meno di lasciarsi contagiare dalla risata dell'amico.
Castello di Rivombrosa.
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L'amore impossibile || Larry Stylinson
Fiksi PenggemarHarry Styles non è soltanto il cavaliere di compagnia della contessa Johannah Tomlinson, la donna che l'ha preso a servizio, conquistata dal carattere orgoglioso e dall'onestà del ragazzo, lo considera infatti quasi un figlio. Un dolore pesa però ne...