XLVI

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Villa Jungwith.


La servitù fu mobilitata e iniziò a cercare il ragazzino ovunque.

Freddie era malato, non poteva essersi spinto troppo lontano. Non avevano fatto i conti con l'intraprendenza del piccolo e dei dieci anni di formazione alla locanda.

Freddie infatti uscì dall'armadio, cercò di non guardare la scia di sangue sul pavimento e lasciò cadere una scarpa dalla finestra. Quando i servi la videro, si convinsero che non era più nella villa e si sparpagliarono nei dintorni.

Briana salì sul calesse con Gasparo e gli ordinò di dirigersi verso il borgo: era l'unico posto dove ci si potesse procurare un cavallo.

Un cavallo sì, ma una carrozza, no.

Quando ebbe il via libera, il ragazzino uscì di soppiatto, salì sulla carrozza della marchesa e spronò i cavalli al galoppo.


Castello di Rivombrosa.


Rientrato dalla gendarmeria, Louis per prima cosa si diresse in biblioteca, per controllare che tutto fosse al suo posto.

I passi del conte sorpresero Taylor, che approfittava di ogni momento libero per proseguire le sue ricerche, scaffale dopo scaffale. La stalliera ebbe il tempo di dileguarsi, ma si lasciò dietro due pericolose distrazioni.

Quando il conte Tomlinson entrò in biblioteca, vide che il volume con i documenti era al suo posto, sulla scrivania. L'anta di una libreria, però, era aperta e oscillava ancora sui cardini. Insospettito, Louis si guardò intorno. Fu allora che incappò nella seconda distrazione. Sul mappamondo, accanto alla scrivania, c'era la fascia che avrebbe dovuto trovarsi intorno al braccio rotto della stalliera.

Il conte prese il volume con i documenti e uscì.

La contessa Tomlinson era in cappella, inginocchiata davanti all'altare, quando suo fratello la raggiunse e le chiese di essere lasciato solo.

Voleva raccogliersi in preghiera per Zayn.

Non appena la sorella si fu allontanata, Louis si diresse all'altare, spostò il pesante crocifisso e nascose il volume nella cavità sottostante.

La biblioteca, ormai, non era più sicura, ma nessuno avrebbe pensato di cercare nella cappella, dove per altro entrava quasi soltanto Charlotte.

Proprio Charlotte, nascosta dietro una tenda, aveva osservato ogni gesto del conte.

Le ricerche di Freddie non avevano dato nessun risultato, così Briana non ebbe scelta.

Diede ordine di disporre un posto di blocco e di sparare a vista, quindi si diresse verso il Castello di Rivombrosa.

In lacrime, il viso contorto in un'espressione di angoscia materna, la marchesa informò Louis dell'accaduto e usò la prima scusa che le venne in mente. Disse che quel giorno aveva schiaffeggiato Eleanor, dopo averla sorpresa a rubare, e che probabilmente la cosa aveva sconvolto il ragazzino al punto da indurlo al fuggire.

La scusa non funzionò.

"Ma cosa stai dicendo?" la aggredì Louis. "Freddie è cresciuto in un'osteria, di schiaffi ne ha visti a bizzeffe" poi il conte la lasciò sola e andò a chiamare Harry.

Freddie arrivò a gran velocità al posto di blocco, dove erano schierati ben cinque uomini per fermarlo. Nessuno di loro, però, poteva immaginare che il ragazzino sarebbe arrivato in carrozza.

L'amore impossibile || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora