XXVII

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Castello di Rivombrosa.


Nel giardino del castello, gli ospiti avevano cominciato ad arrivare e a prendere posto davanti al palco.

Quando tutti furono sistemati, Louis Tomlinson salì sul palcoscenico e ottenne la loro attenzione.

"Sono molto contento che siate qui oggi" iniziò il conte. "State per assistere a uno spettacolo che i nostri amici attori ci hanno gentilmente preparato. Da domani, anche noi che oggi siamo il pubblico riprenderemo le nostre rappresentazioni, ma vi prego, per oggi abbandonate i vostri ruoli, perché assistete qui a finzioni e maschere, maschere di lussuria, avidità, gelosia, potere" guardò il pubblico, con un'occhiata di sfuggita a Briana Jungwirth e Simon Cowell. "Ma pur sempre maschere, che ci fanno divertire o che ci spaventano, che suscitano in noi apprensioni, che muovono le nostre lacrime, che eccitano i sensi, ma che pur sempre ci emozionano."

Nel frattempo, Nick Grimshaw, che non aveva capito una sola parola, passava di nascosto a Nicola Payne un libricino dalle illustrazioni erotiche.

"Ma i sentimenti, quelli sono veri" proseguì Louis. "Ecco il segreto del teatro, signori. Dunque non posso che augurarvi buon divertimento e ringraziare voi attori."

Lo spettacolo ebbe inizio. Presto la nobiltà prese la compostezza iniziale e si abbandonò alle risate.

Harry assisteva alla rappresentazione in disparte e non si accorse di Austin, che lo additava ai due servi di Cowell.

Era bastato poco ai due uomini per individuare in quel cameriere, dallo sguardo avido, la persona che cercavano. Non appena aveva visto le monete cadere sul tavolo della cucina, Austin si era detto più che disposto a collaborare.

Così, quando Harry si allontanò dallo spettacolo e fece per salire la scalinata d'ingresso, i due tizi gli furono alle spalle, lo immobilizzarono e lo trascinarono via.

Nel frattempo, uno degli attori si accasciava sul palco. "Il veleno gli è entrato nel sangue" disse il personaggio accanto a lui. "Un veleno che è amore."

A quelle parole, Liam Payne sussultò. Ora gli era tutto terribilmente chiaro.

Come aveva potuto non pensarci prima?

Il marchese Payne, suo padre, era rimasto a casa, adducendo un fastidioso mal di testa, e prima di salutarlo Liam aveva notato una strana ampolla contenente un liquido scuro. Il marchese gli aveva spiegato che si trattava di una nuova medicina di Horan, ma il dottore aveva poi negato.

"Muoio..." gemette l'attore in scena.

Liam si alzò di scatto, raggiunse Niall Horan e gli sussurrò qualcosa all'orecchio. Si allontanarono di corsa, sotto lo sguardo sospettoso di Zayn Malik.

In un locale oscuro e dalle pareti sbrecciate, che un tempo serviva da magazzino al castello, Harry era in balia dei suoi rapitori.

"Ma chi siete? Che cosa volete da me?" gemette, fissando la lama di un coltello a pochi centimetri dal suo viso.

"Vogliamo parlare di quei documenti."

Fu allora che Harry capì di essere davvero in pericolo.

Improvvisò uno svenimento e approfittò di quell'attimo di distrazione per sferrare un pugno sul ventre all'uomo con il coltello. Mentre i due cercavano di riacciuffarlo, Harry urlò con quanto fiato aveva in corpo.

Louis si era allontanato dallo spettacolo per cercarlo. Era sulla scalinata, quando sentì gridare. Il conte guardò da una finestra e vide Harry mentre teneva a bada i due uomini con un lungo bastone.

L'amore impossibile || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora