XXVI

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Castello di Rivombrosa.


Louis dovette avvisare i militari dell'omicidio di Don Tognino e recarsi alla chiesa, nelle vesti di padrone di quelle terre.

Harry, così, rimase solo al castello.

Il giardino, solitamente quieto, era animato dalle voci e dalle risate dei guitti, che avevano allestito un piccolo palco dai colori vivaci. Harry passeggiava nei paraggi e osservava incuriosito i giocolieri, che lanciavano in aria palline e birilli.

A un tratto, una delle attrici sbucò oltre le camicie stese ad asciugare.

Era una donna dal viso felino, con lineamenti esotici e lunghi capelli del colore dell'argilla. Aveva gli occhi di un blu intenso, come le profondità dell'oceano, e alle orecchie pendevano due grandi orecchini a forma di cerchio, che tintinnavano a ogni suo movimento.

"Siete spaventato, signore?" chiese subito la donna, poi fissò Harry. "Nei vostri occhi vedo una grande paura. Voi pensate a un uomo e temete per lui."

"Ma chi siete?"

"Mi chiamo Zaide e faccio la veggente" afferrò la mano sinistra di Harry e la studiò. "Sulla mano c'è scritto tutto. Vi circondano congiure e amori... io vedo ogni cosa. Volete sapere?"

"Congiure e amori?" Harry era incuriosito e impaurito al tempo stesso. Gli eventi della notte prima l'avevano lasciato confuso, sperduto, e quella donna aveva un fascino intrigante, al quale era impossibile rimanere indifferenti.

"Seguitemi, venite con me" propose la veggente.

Si sedettero su un ceppo poco distante, accanto alla fontana.

"Linee spezzate... difficili da leggere..." iniziò la donna, china a osservare il palmo della mano di Harry.

"Non mi dite nient'altro?"

"Le vostre linee sono lunghe, Harry, come le strade che dovrete percorrere. Molte tentazioni, cuori infranti, ostacoli e sofferenze... e questa?"

"Cos'è? Cosa avete visto?" esclamò Harry.

"Datemi una moneta" rispose Zaide. Quando l'ebbe infilata nella scollatura del vestito celeste, riprese a leggere la mano. "Ho visto una donna. Una donna molto pericolosa, potente. Continua a incrociare il vostro cammino."

"è Charlotte?" sussurrò Harry.

"Chi è Charlotte?"

"La padrona."

"Eh, no. No, questa è una donna molto, molto più cattiva. L'arte di Satana in persona è al suo servizio."

Harry ritrasse la mano di scatto. "Così mi fate paura."

Zaide non gli badò e tornò a osservare il tracciato sul palmo. "Uh, guardate" esclamò a un tratto "guardate la linea dell'amore come diventa perfetta, pulita. Non dovete avere paura."

Harry era più sperduto e confuso che mai. "Ma cosa vuol dire? Che devo fare?"

"Guardatevi dalle donne" rispose Zaide. "Molte di loro vogliono rubarvi colui che amate."

"Se è per questo, non è che ci volesse la veggenza."

Zaide sorrise e l'aura di mistero che l'avvolgeva sfumò, per lasciare il passo alla complicità. "In effetti, oltre a saper leggere la mano, ho anche degli occhi abbastanza buoni" disse all'orecchio di Harry. "Un bel tomo il vostro innamorato."

Scoppiarono entrambi a ridere, ma non bastò a scacciare l'inquietudine lasciata dalle parole ambigue della veggente.


L'amore impossibile || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora