Dintorni di Rivombrosa.
Louis e Taylor cavalcavano al passo l'uno di fianco all'altra, di ritorno al castello dopo un giro per la tenuta. La stalliera cercava di spiegare al suo padrone le ingiustizie subite dai mezzadri; il conte la ascoltava distrattamente e annuiva, lo sguardo fisso dinnanzi a sé.
"Se posso parlare con franchezza, signore" disse Taylor "il marchese Grimshaw non è molto adatto a occuparsi delle cose di campagna. Non è delle nostre parti, non conosce neanche il dialetto dei contadini, e soprattutto..." si voltò verso il conte. "Ma... mi state ascoltato?"
"Certo Taylor" rispose Louis con tono annoiato. "Stai dicendo che mio cognato..." si interruppe quando notò una figura a cavallo, che sfrecciava in lontananza tra gli alberi. "è un imbecille" concluse.
A qualche centinaio di metri da loro, Harry si dirigeva verso il bosco, i lunghi capelli castani che oscillavano al ritmo della cavalcata e catturavano la luce del sole.
"Ma quello non è il cavaliere di compagnia di mia madre?" chiese il conte Tomlinson, incuriosito.
La stalliera seguì lo sguardo del conte. Non appena capì che cosa aveva attirato la sua attenzione, trattenne a stento il disappunto. "Sissignore, è lui" rispose controvoglia Taylor.
In quell'istante, Harry si infilò tra gli alberi e scomparve alla loro vista.
Louis sorrise. "Precedimi a Rivombrosa" ordinò alla stalliera.
"Signore, se fossi in voi non lo farei... Signore!"
Ma il conte aveva già spronato il cavallo al galoppo e si era lanciato all'inseguimento di Harry.
Il conte Tomlinson si fermò in una radura dove l'acqua scendeva da alcune cascatelle, a formare un piccolo lago. Si acquattò dietro i cespugli, attento a non farsi sentire, e scostò le fronde. Quando gli era balenata l'idea di seguire il cavaliere di compagnia di sua madre, non aveva certo sperato di poter essere così fortunato.
Harry si era spogliato. Indossava solo degli slip bianchi, che gli lasciava scoperte le gambe, e si avvicinava allo sponda del lago. Nel silenzio rotto unicamente dallo scrosciare delle cascatelle, Harry si bagnò le braccia e il collo, poi si sedette su un masso e mosse piano le gambe nude, disegnando con i piedi piccoli cerchi nell'acqua bassa.
Quindi, sotto lo sguardo sempre più attento e compiaciuto di Louis, si immerse nel lago fino al collo. Si stava godendo la pace e la frescura, quando udì un nitrito.
Uscì immediatamente, gli slip bagnati gli aderivano al bacino, e si nascose come poté dietro un masso, con le braccia incrociate al petto. "Chi è là?" urlò spaventato, mentre scrutava tra i cespugli. "Taylor, sei tu? Quante volte ti ho detto che non devi seguirmi?"
Dietro le fronde, Louis sorrise divertito. Questa da Taylor non se l'aspettava.
"E vergognati!" gridò ancora Harry.
Le sue parole, però, riecheggiarono tra i cespugli deserti. Il conte era montato a cavallo e si era allontanato, più che soddisfatto dall'esito di quella sortita.
Castello di Rivombrosa.
Harry camminava lungo il corridoio con un'espressione trasognata.
Rientrato a Rivombrosa, per prima cosa si era diretto alle scuderie come una furia e, senza esitare, aveva rimproverato Taylor. Dalle parole sarcastiche della stalliera, però, aveva scoperto che non era stata lei a spiarlo al lago, bensì il conte. "Era Louis?" aveva chiesto incredulo Harry.
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L'amore impossibile || Larry Stylinson
FanficHarry Styles non è soltanto il cavaliere di compagnia della contessa Johannah Tomlinson, la donna che l'ha preso a servizio, conquistata dal carattere orgoglioso e dall'onestà del ragazzo, lo considera infatti quasi un figlio. Un dolore pesa però ne...