XIX

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Torino, Palazzo Reale.


Giunto di fronte ai cancelli dell'imponente residenza, animata da gruppetti di nobili e da una presenza massiccia di soldati, Louis smontò da cavallo e raggiunse Briana, che era appena scesa dalla carrozza.

"Nervosa?" chiese, dopo aver notato l'espressione tesa sul viso di lei.

"No, ma incontrare Sua Maestà è sempre una grande emozione" rispose Briana. "Andiamo."

Superarono facilmente le prime guardie, che li lasciarono passare non appena la marchesa disse di essere la moglie del consigliere del re, quindi salirono gli scalini che conducevano verso l'ingresso.

Quando fecero per passare tra le file di soldati, però, due lance si incrociarono, a sbarrare loro la strada. Louis non ebbe il tempo di chiedersi il perché di quel gesto tanto insolente.

"Bentornato conte Tomlinson" tuonò, infatti, la voce del duca Cowell. "Finalmente vi siete deciso a portarmi quello che mi avevate promesso." Il duca avanzò verso di loro, seguito dal capitano Terrazzini e da altri uomini armati.

Briana assunse un'espressione indignata. "Sono la marchesa Briana Jungwirth Beauville, governatore. Vi prego di lasciarci passare. Abbiamo un appuntamento molto importante."

"Sì, con me, marchesa" rispose Cowell. A un suo cenno, due soldati affiancarono Louis.

"Non potete arrestarmi" protestò il conte Tomlinson. "Sono un nobile."

"No, non vi arrestiamo, Tomlinson. Vi scorteremo in un posto dove sia possibile parlare con calma, senza essere disturbati."

Louis si liberò dei soldati e si parò di fronte al duca. "è inutile. Non ho nulla da dirvi. E non ho con me quello che cercate."

"Questo lo immagino" rispose Cowell, minaccioso "ma saprò trovare il modo per convincervi a dirmi dove trovarlo. Portateli via" ordinò ai suoi uomini.

I soldati afferrarono Louis per le braccia e fecero per trascinarlo via,  mentre Briana veniva portata nella direzione opposta.

Con uno strattone deciso, il conte Tomlinson riuscì a liberarsi, ma fu inutile. Il capitano Terrazzini si precipitò dietro di lui e lo colpi con forza alla nuca.

Louis si accasciò a terra e fu subito circondato dai soldati, che lo sollevarono di peso e lo scaraventarono su un carro, che attendeva poco distante.

Mentre Cowell faceva i complimenti a Briana per la sua magnifica recitazione, il carro scortato dai militari a cavallo si allontanò da Palazzo Reale e si inoltrò nelle campagne.

In prossimità di un ponticello di pietra, Terrazzini e i suoi furono costretti a fermarsi.

Il ponte era bloccato da un carretto di due contadini, rovesciato su un lato. Non c'era abbastanza spazio perché i militari potessero passare, così il capitano ordinò ai soldati di scendere e sgomberare la strada.

Mentre i militari si affaccendavano intorno al carretto, Louis riprese conoscenza.

Non esitò.

Afferrò il soldato rimasto solo in cassetta e lo colpì fino a ridurlo all'incoscienza, poi saltò giù dal carro e scappò.

Era in piedi sul parapetto del ponte, pronto a tentare una via di fuga nel fiume, quando Terrazzini lo vide, estrasse l'arma e sparò.

Louis fu colpito alla schiena mentre stava per tuffarsi, cadde e scomparve nelle acque scure del fiume.


***


In chiesa, Taylor avanzò lungo la navata della piccola pieve, tra due ali di invitati. Ciascuno aveva dato la mano alla persona che aveva di fronte, formando così una distesa di braccia e volti familiari e sorridenti, che a poco a poco si ritirarono al passaggio della sposa.

Quando giunse davanti all'altare, Don Tognino la attendeva con un'espressione radiosa, mentre Harry le fece un debole sorriso.

"Cari fratelli" iniziò il curato "siamo qui riuniti oggi per celebrare, in questo luogo sacro, il matrimonio di due figli di Dio, Harry e Taylor, che chiedono davanti alla santissima Vergine Maria che il loro matrimonio sia prospero, felice e duraturo."

Edward ed Anne assistevano commossi.

Harry, invece, quasi non sentiva le parole pronunciate da Don Tognino e guardava davanti a sé con occhi smarriti.

"Vuoi tu, Harry Styles, prendere in sposa la qui presente, Taylor Swift?"

In chiesa scese il silenzio e all'improvviso nella mentre di Harry risuonò la voce di Louis.

Louis che gridava i suoi sentimenti davanti al castello di Rivombrosa, Louis chino su di lui sulla scalinata, che gli diceva di amarlo...

"No" mormorò. "Non posso. Taylor mi dispiace."

Corse fuori, inseguito dai richiami della madre, e fuggì in groppa a Fedro.

L'amore impossibile || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora