Torino, Palazzo Campbell.
Dopo essersi fatta promettere da Louis che non avrebbe pensato agli intrighi di corte fino al mattino seguente, Danielle si prodigò per sedurre il conte con l'arma che le era più congeniale: il piacere.
Iniziò con una cena degna del palato più esigente, poi lo condusse in salone, dove la conversazione procedette riscaldata dal camino e dal cognac.
Louis si godette ogni istante, sempre più rilassato. La compagnia della duchessa, che per quell'occasione indossava un abito chiaro che metteva in risalto gli occhi e i capelli scuri, era uno dei piaceri più seducenti della serata.
"Allora, domani quando incontreremo il re..."
Danielle, seduta di fronte a lui, lo interruppe. "Ah! La vostra promessa."
"Avete ragione, scusatemi."
"Non pensate a domani, Louis. C'è ancora tutta la notte, prima di domani" a sottolineare quelle parole, si chinò su di lui e lo baciò.
Louis, i sensi confusi dal vino e dal cognac, si sottrasse. "Danielle, io..."
"Voi?"
Il conte si alzò in piedi, per mettere più distanza possibile tra sé e le tentazioni. "Non posso" mormorò.
Anche la duchessa si alzò, ma con intenzioni ben diverse. "Perché? Cosa avete da fare tutta la notte?" si avvicinò al conte, che passeggiava nervosamente. "Le nostre stanze sono vicine e io ho un sonno leggero" gli sfiorò il viso con le dita. "Basta poco a svegliarmi."
Quella notte Louis non fu così saldo come avrebbe dovuto.
Quando giunse il momento di recarsi a dormire, non andò direttamente in camera sua. Arrivò fino alla porta della stanza della duchessa, opportunamente socchiusa, e la vide prepararsi davanti allo specchio, le spalle nude, i capelli sciolti che le ricadevano sulla schiena.
La osservò per qualche istante, poi sospirò e si allontanò dalla porta.
Quando Danielle si affacciò in corridoio, non c'era nessuno.
Una via di Torino.
Il mattino dopo, la carrozza di Danielle si fermò in un strada affollata.
Alcuni avventori sedevano ai tavoli di un'osteria e, poco distante, una giovane procace dai capelli castani vendeva pagnotte e si guardava intorno impaziente: madamìn Ceresa.
Fra i sacchi di farina si aggiravano, fin troppo riconoscibili negli abiti scuri, le guardie segrete di Sua Maestà.
"Siete sicura che il re arriverà?" chiese Louis.
Danielle lo guardò con un pizzico di rimpianto. "Fino a ieri notte, non mi ero mai sbagliata sugli uomini."
Non ci fu tempo per le spiegazioni.
Il conte fu salvato dall'arrivo di una modesta carrozza. In cassetta, impettita, lo sguardo attento, sedeva Taylor Swift.
Fu solo grazie a Danielle che Louis seppe che su quella vettura viaggiava il re, in incognito. "Quando scende dalla carrozza non dite nulla" si raccomandò la duchessa. "Lasciate fare tutto a me."
La vettura si fermò di fronte alla fornaia e dietro la tenda fece capolino il viso nobile e austero di Carlo Emanuele III. Al primo sorriso di madamìm Ceresa, sul volto del sovrano comparve un sorriso sbarazzino, che spazzò via gli anni e le responsabilità.

STAI LEGGENDO
L'amore impossibile || Larry Stylinson
Fiksi PenggemarHarry Styles non è soltanto il cavaliere di compagnia della contessa Johannah Tomlinson, la donna che l'ha preso a servizio, conquistata dal carattere orgoglioso e dall'onestà del ragazzo, lo considera infatti quasi un figlio. Un dolore pesa però ne...