LIII

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Al capanno di caccia.


Harry e Louis arrivarono al capanno nel tardo pomeriggio.

Taylor aveva preso un'altra strada, per fare da esca ai loro inseguitori. Li avrebbe raggiunti lì. Non potevano andare a recuperare subito la lista, era più prudente aspettare che calasse il buio.

Harry guardò il capanno dove lui e Louis si erano scambiati il primo bacio. "Ero sicuro che ci saremmo tornati."

Il conte lo abbracciò. "Invece le mie labbra lo temevano" scherzò, ricordando il modo in cui Harry lo aveva morso.

"Il nostro capanno fuori dal mondo" disse Harry con un sospiro.

Qualche minuto dopo, Harry gli aveva rivelato a chi doveva la libertà.

"Briana?" esclamò, incredulo, il conte. Era in piedi accanto alla finestra, incorniciato dalla luce del sole che calava all'orizzonte; aveva in mano la pistola e teneva d'occhio il sentiero di accesso al capanno.

"Proprio lei" Harry si alzò dal divano e si accovacciò davanti al camino, per ravvivare la fiamma. "è venuta a cercarmi e mi ha detto di venire a trovarti in carcere. è stata lei a organizzare tutto."

"Non è possibile. Non ci credo."

"Invece, è così. Louis, lei ti ama ancora" il volto di Harry si oscurò. "E io ho paura del suo amore."

Il conte non gli rispose. Si avvicinò al vetro, strappò tre fiorellini rossi da una pianta cresciuta sul davanzale, lo raggiunse e glieli sistemò dietro l'orecchio. "Ecco, così sei perfetto."

Harry sorrise, mentre Louis si sedeva accanto a lui, sulla morbida pelliccia che fungeva da tappeto.

"Io amo te, Harry" mormorò il conte. "Ti ho amato dal primo momento che ti ho visto, accanto alla finestra della biblioteca, ti ricordi?" iniziò ad accarezzarlo, lo sguardo perso nella memoria di quel giorno e nel viso di Harry. "Ho amato il tuo capo chino, il tuo collo delicato" gli scostò i capelli "e la curva tenera della tua nuca. I tuoi occhi così profondi, affondati in quel libro. Io amo tutto di te, Harry" proseguì, la bocca a un soffio da quella di lui "ogni particolare di te, ogni minima, piccola, cosa. Tutto, Harry, tutto."

Si baciarono e quando si scostò da lui, Harry, lo fissò a lungo, come se volesse avere la certezza che quel momento fosse reale. "Anch'io ogni notte ho sognato questa bocca" mormorò "questi occhi, queste mani. E ho avuto paura di non rivederti."

Louis lo strinse a sé. "Non aver paura, io sono qui adesso."

Poi fecero l'amore, lentamente, per riscoprirsi a poco a poco. Si svestirono e il conte risalì lungo le gambe di Harry, accarezzandolo piano.

Harry lasciò scorrere la mano sul suo torace, sulla schiena segnata dalle ferite delle torture, quelle stesse torture che Louis aveva potuto sopportare soltanto grazie al ricordo di lui.

"è te che voglio" mormorò Louis. "Solo te, per sempre."

"Sì, per sempre, amore mio."

Era notte fonda e Harry era assopito fra le braccia di Louis, nel riverbero delle candele e del camino, quando un nitrito ruppe il silenzio.

Harry si alzò subito in piedi, prese la pistola dal tavolino e uscì.

Si affacciò fuori, nell'aria fredda della notte, abbassò l'arma e sorrise.

Era Taylor.

Non potevano perdere altro tempo, nel giro di poche ore sarebbe stata l'alba. Dovevano arrivare al castello protetti dal buio.

L'amore impossibile || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora