-Capitolo molto triste in arrivo gente
Ricordi di Taeyong
6 anni
Taeyong è nato da una famiglia ricca. Da quel punto di vista non gli è mai mancato nulla. Se voleva un giocattolo o qualsiasi cosa... lui la poteva avere. Non aveva paura di non avere un tetto sulla testa, di non avere cibo o soldi. Poteva andare a qualsiasi gita scolastica e le sue vacanze, fin da neonato, erano state scandite da posti belli e lussuosi. Non che per visitare un posto bello si debba per forza pagare, ma lui aveva sempre le stanze più lussuose degli hotel più lussuosi e visitava posti che normalmente non sarebbero stati accessibili, non avendo soldi. Se stava male, aveva tutte le cure necessarie. Lui era grato di tutto quello, non si era mai lamentato. Ma, c'era una cosa che i soldi non potevano comprare e che lui voleva, l'amore. Quello che Taeyong voleva, era un amico che gli volesse bene e che lo trattasse bene. Lui era sempre gentile e non faceva assolutamente pesare agli altri la sua condizione agiata. Non cambiava nulla per lui avere soldi, perché trattava tutte le persone che incontrava a suo pari. Sebbene fosse piccolo, i suoi genitori gli avevano sempre insegnato a essere corretto ed educato. Gli avevano cercato di dare l'amore necessario. Però, nella sua vita aveva riscontrato varie difficoltà. Tutti partivano prevenuti, lo trattavano male per difendersi. Ma difendersi da cosa? Taeyong era un bambino dolce e non aveva mai fatto nulla di male. Era solo però e ne soffriva. Così, quando un giorno un ragazzino arrivo nella sua classe d'asilo, lui non si avvicinò. Lo avrebbe trattato male anche lui. Però quel bambino, aveva lo sguardo basso, costantemente. Aveva dei vestiti molto vecchi e tutti cercarono di fare amicizia con lui. Voleva farlo anche lui, ma se a causa sua fosse rimasto solo? Quindi, si trattenne. Però, a merenda, quel giorno, il bambino non mangiò nulla. Tutti erano occupati a mangiare la propria merenda e Taeyong, si avvicinò a lui e la divise. Così Taeyong, fece amicizia con Jay. O almeno, era così che il bambino voleva essere chiamato.
E il suo ricordo più caro, era quando Jay, si era messo a piangere perché dei bambini lo avevano preso in giro perché aveva dei vestiti logori. E lo aveva abbracciato. Era stato il primo abbraccio da parte un amico. Calore... questo provava. E gli piaceva. Era bello. Poi, un giorno d'inverno, Jay arrivò a scuola tremando. Non aveva vestiti adatti per quell'inverno e doveva arrangiarsi. Così Taeyong non ci pensò due volte e il giorno dopo portò tutti i suoi vestiti al suo migliore amico. Pianse Jay, tanto e Taeyong con lui. I suoi genitori lo videro tornare e gli chiesero spiegazioni. Lui semplicemente, sorrise. Era felice. Non aveva più vestiti, ma aveva il cuore pieno. Lo disse ai suoi genitori, che capirono quanto speciale fosse loro figlio. Anche se... l'avevano già intuito da tempo. Semplicemente andarono a comprare dei nuovi vestiti per Taeyong. Jay iniziò a venire tante volte a casa di Taeyong. Tante colazioni, tanti pranzi, tante merende e tante cene. Fino a quando, Jay non cambiò città.
A Taeyong non importava che Jay fosse povero, che andasse in giro con i vestiti logori, che venisse preso in giro o che non avesse l'ultimo modello di scarpe che tutti volevano.
A Taeyong importava solo di lui. Eppure Jay non era al suo fianco. Rimase tanto, tanto tempo solo. Fino a quando, anni dopo, beh...Devi solo leggere questa storia no?
Adesso Taeyong, non è più solo. Ma continua a leggere per saperne di più.
-Fine
Taeyong sembrava stare sulle nuvole quegli ultimi giorni. Volevo davvero chiedergli cosa avesse, ma sapevo che non me lo avrebbe detto. Quando uscii dalla mia stanza, mi scontrai con un ragazzo. Ero pronta a chiedergli scusa, ma appena vidi che era il tipo che ci fissava quella sera, me la filai. Mi faceva paura e mi guardava in modo disgustoso. Orribile, ecco cos'era. Non si giudica un libro dalla copertina e non si giudica qualcuno dal primo aspetto, ma il suo sguardo mi era bastato a capire che non avrebbe portato nulla di buono. Quel giorno avevo una camicetta. Ormai era venerdi e comunque, avevano accesso i riscaldatemi all'università. C'erano stati problemi e li avevano aggiustati solo da poco. Comunque, io facendo ballo, mi muovevo molto, quindi a dicembre, se non prima, iniziavo a portarmi un doppio cambio nel mio borsone. Ero pronta per la lezione di ballo, quando vidi un sacco di persone che parlavano fitte fitte in vari gruppi. Poi, Eunji che mi correva incontro.
"Dov'eri?"
Mi guardava preoccupata.
"Che è successo?"
Il suo sguardo preoccupato metteva in ansia anche a me.
"Dicono che Taeyong sia finito in una rissa e che è stato salvato da due suoi compagni di stanza. Chan e Taehyung. Jisung invece è andato a chiamare il preside."
"Cosa? E dov'è Taeyong?"
"Non lo so! Dicono che non si trova da nessuna parte."
"Provo a cercare nella sua stanza."
Al diavolo la lezione! Se Taeyong stava male, era più importante. Così corsi verso le scale e poi giù. Fino a quando non uscii. Nella mia vita probabilmente non ho mai corso tanto come quella volta. Avevo bisogno di vederlo e assicurarmi che stesse bene. Quando entrai nella sua stanza, che era aperta, lo trovai di spalle.
"Taeyong?"
Aveva la maglia tirata su e stava guardando qualcosa. Io cercai di avvicinarmi, ma lui si scansò.
"Che stai facendo? Ti sei fatto male?"
Lasciai il mio borsone a terra e continuai a cercare di vedere cosa avesse. Lui abbasso la maglia.
"Sto bene."
Il suo sguardo diceva tutt'altro. Era triste ed esasperato. Così gli alzai la maglia. Fu improvviso, quindi non mi fermò.
"Taeyong!"
"Cosa?!"
"E questo ti sembra niente?"
Era letteralmente tutto rosso.
"È solo un livido."
"Ma se è praticamente enorme e copre tutta la tua pancia."
Lo toccai e fece una smorfia. Poi notai altro, il suo collo.
"Taeyong..."
Lo toccai. C'era il segno di due dita.
"Giuro che non fa male."
"Non ti credo."
"Mi ha solo preso e sbattuto, davvero ha tenuto solo un momento."
"E ti sembra una scusa? Almeno ti sei difeso?"
"No."
"No?! Ma sei scemo?!"
Abbassò lo sguardò.
"Non voglio fare del male nessuno. Posso resistere. Tranquilla."
"No che non puoi. E sei umano! Dimmi, la bruciatura...:
"Sì me l'ha fatta quel tipo."
"Mi spieghi chi è?"
"Un mio ex compagno di stanza. È successo mentre dormivo. Per fortuna stavo già cambiando stanza. E poi ho conosciuto te, quindi sto bene. Davvero."
"Non è la prima volta che succede qualcosa di questo vero? E sono sicura che non hai mai fatto nulla."
"Fa nulla se mi fanno male, davvero."
"Ti senti quando parli? Io davvero, non so nemmeno che dirti."
Mi allontanai da lui. Non volevo essere così dura, ma, cavolo! Doveva reagire in qualche modo.
"Mi sono davvero preoccupata per te."
"Mi dispiace."
Sospirai.
"Almeno mettiti del ghiaccio per favore. E riposati."
"Ma oggi avrei..."
"No, tu oggi non fai nulla e ti riposi. Perché so che ti fa male. In più ho perso la mia lezione di ballo per te e quindi non mi interessa se vuoi andare a fare lezione."
Lui mi obbedì e si sedette sul letto.
"Ce l'ha con me perché sono ricco. A me non importa di tutto questo. Ma agli altri sì. Mi trattano così perché credono che sia snob e spocchioso. Io invece tratto tutti con gentilezza. Insomma, non faccio pesare il mio stato a nessuno eppure a loro non va bene."
Lo abbracciai. Nel mentre entrarono i suoi compagni di stanza."Come stai?"
"Bene, davvero."
"La smetti di dire che stai bene quando non stai bene?"
"E allora perché me lo chiedete?"
"Beh, sai com'è, sei stato vittima di una rissa. Si chiede. Comunque, non devi proeccuparti più di nulla."
"È dal preside."
Jisung gli fece un occhiolino.
"Ahhhh, il nostro Jisung con i suoi collegamenti. Comunque, davvero. Hai noi, quindi se quel tipo e i suoi amichetti ti ronzano ancora in torno, tu chiama noi. Guarda che adesso sei nostro amico."
Taeyong per la prima volta dopo tanto tempo, si sentiva amato. Sperava di trovare dei compagni di stanza cordiali, ma non aveva trovato solo quello. Aveva trovato dei compagni di stanza che si preoccupavano per lui e che era ormai suoi amici. Era vero che non si conoscevano da così tanto tempo, ma da quel momento, avrebbero condiviso ancora più momenti insieme e creato ricordi. Taeyong aveva trovato una ragazza speciale e nuovi amici. Anche se, un pensiero corse a Jay. Che anche se era andato via senza dirgli niente, gli mancava. E sperò che stesse bene.Taeyong sperava che quella giornata non avesse altro da riselvargli e invece si sbagliava di grosso. Purtroppo.
Ero andata a prendere dell'altro ghiaccio per Taeyong, quando, camminando verso la sua stanza, mi sentii chiamare. Chi era quel ragazzo? Aveva i capelli azzurri.
"Ti cercano, mh, il professore di ballo."
La cosa mi sembrava strana ma... dovevao andare. Magari voleva parlami delle lezione saltata. Così andai velocemente nella stanza di Taeyong e lasciaj il ghiaccio lì. Lui era addormentato, quindi lo lasciai stare senza svegliarlo e me ne andai via. Il ragazzo mi aveva detto che il professore era nell'aula di ballo, così mi diressi lì. Mentre camminavo, una sorpresa gelida mi sorprese. Qualcuno mi aveva appena buttato un secchio di acqua addosso. Girai la testa e trovai un tipo a fissarmi. Non fissava me ma... la mia camicetta. Mi coprii alla svelta e lui sorrise. Quando si avvicinò, lo guardai schifata. Si allontanò subito però e guardò di lato. Iniziò a correre e non capii perché. C'erano molte persone lì, così mi sentivo imbarazzata e mi abbassai per nascondere il più possibile. Dovevo forse alzarmi e correre? La risposta arrivò poco dopo quando sentii delle braccia circondarmi.
"Taeyong?"
"Stai bene?"
"S-sì."
"Andiamo al dormitorio."
Ero scioccata da quello appena successo, quindi lo seguii e basta. Lui però prima, mi diede la sua giacca.
"G-grazie."
Ma che mi prendeva all'improvviso?
"Guarda che ti ho vista molte volte nuda!"
"Ehy!"
Gli diede un pugnetto alla spalla. Mi sorrise, cercava solo di sollevarmi l'umore. Tornammo dentro e io sentii la tensione cedere. Forse era stato vederlo ferito, vederlo rassegnato, essermi preoccupata o quel tipo schifoso... ma mi accorsi di star piangendo solo grazie al suo sguardo preoccupato.
"Ehy... va tutto bene."
"N-non so perché sto piangendo."
"Va bene così. A volte capita, è okay."
Mi abbracciò e mi accarezzò la testa.
"Quello stronzo di merda..."
Si staccò da me e lo vidi che apriva la porta.
"Dove vai?"
"A spaccargli la faccia."
"A-aspetta. Non hai reagito per te e adesso vuoi picchiarlo per me?"
"Ascolta Hyjin. Può farmi tutto quello che vuole. Può picchiarmi, distruggermi i vestiti, tirarmi i capelli o spingermi. Ma che osi e dico osi solo soltando di pensare di toccare te... hai capito? Non si deve permettere."
Avevo un po' paura, ma lo chiesi.
"Perché?"
"Perché tu sei la persona più importante per me... io ti..."~~~~
Visto che sono stronza concludo qui.
adorexhwa domani mi odierà tantissimo. Ma vabbè. Comunque a me piace mettere quei ricordi ogni tanto, quindi li troverete quando capito eheheheh. Spero che vi piacciano, perché magari vi fanno capire anche i loro comportamenti e caratteri. Nulla, a me mancava scrivere questa ff aiuto dudjjno. Cioè non aggiorno da 4 giorni in realtà ma boh mi è salita questa mancanza dujdudjdno. Spero vi sia piaciuto il capitolo e alla prossima!Bye bye
-Y
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My Nana -Jaemin-
FanficNa Jaemin frequenta l'università di arte di Seul, la più importante e prestigiosa. E tu? Beh, tu frequenti la sua stessa università. Ma torniamo a Jaemin. Jaemin è al terzo anno, è gentile e dolce con tutti. Soprattutto quando tu, che sei stata l'an...