56. Il natale più bello della mia vita

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Seungmin si era svegliato da poco e ricordava poco e niente. Ricordava un certo Dean e poi le labbra di Hyunjin. Quello doveva essere per forza un sogno. Hyunjin, notando ormai il ragazzo sveglio, si avvicinò. Ovviamente appena si era svegliato si era allontanato e si era andato a preparare per un appuntamento natalizio.
"Okay Seungmin, tu adesso mi ascolti."
"Ho fatto qualcosa di male?"
Iniziava a preoccuparsi e a pensare seriamente di aver fatto qualcosa di male. Come un altro bacio. Anche se non gli sarebbe dispiaciuto più di tanto, ammettendolo. Hyunjin si passò una mano tra i capelli e sospirò.
"Beh, se togliamo l'aver quasi scopato con uno sconosciuto, esserti ubriacato sapendo che non reggi l'alcol, facendo così cazzate, iniziare a piangere perché ti piace un tipo e averci provato con me, no. Non hai fatto nulla di sbagliato."
Seungmin arrossì. Lui cosa? Si vergognò di se stesso. Ma almeno si era fermato lì e non aveva fatto altro, anche perché sapeva che Hyunjin si sarebbe rifiutato e lui ci sarebbe rimasto male. Sperava che non lo avesse preso seriamente. Altrimenti... era finito.
"Ma non è questo quello di cui voglio parlare."
E menomale. Almeno se l'era scampata, almeno per il momento.
"Se vuoi, possiamo provare a essere amici."
"Cosa?"
Friendzone. Ecco la parola che Seungmin aveva scritto in fronte.
"Voglio provare a esserti amico, okay? Non montarti la testa."
"O-okay."
"Ti sta bene?"
"Certo."
Meglio di essere odiato di sicuro. Anche se Seungmin non sapeva che in realtà Hyunjin non lo odiava.
"E un'altra cosa. Evita di confondermi per qualcun altro."
"Eh? Cosa?"
"Sto parlando del bacio di quella volta, del resto, di ieri sera e del futuro. Io sono io, non confondermi per il ragazzo che ti piace. Mi da fastidio."
Seungmin arrossì.
"E non farti film mentali e false speranze."
No no, ma mica mi sono immaginato all'altare e con 8 figli solo perché mi hai detto che vuoi essere mio amico. Figurati. Ma chi credi che io sia? Sono solo innamorato di te da 2 anni senza ricevere nulla in cambio, nemmeno un piccolo sguardo o un tocco e guardandoti stare con una ragazza mentre io sono qui a soffrire, nulla di che.
Si diede un contegno e annuì con disinvoltura. Guardando da un'altra parte rispetto a dove era Hyunjin in quel momento.
"Adesso devo andare. Ah, buon natale."
"Grazie anche a te."
"E lì sopra trovi una cosa?"
"Mh."
"Gli amici si fanno dei regali a natale, Seungmin."
"Ma io..."
"Lo so, accetta e basta."
Lo interruppe come a sapere cosa volesse dire. Si sentì in colpa perché lui non aveva fatto nulla a Hyunjin e invece l'altro gli aveva fatto due regali. Sì, due. Alla fine i guanti non glieli aveva restituiti e Hyunjin non gli aveva detto nulla, così se li era tenuti, felicemente. Sapeva che era sbagliato, ma se a Hyunjin non servivano, che male c'era a tenerseli e a non ridarli indietro? Aprì il regalo e forse per qualcun altro non sarebbe stato nulla di che, ma per lui era tanto, era solo un portachiavi con un cagnolino, ma era un suo regalo, quindi andava più che bene. Doveva pensare a che regalo fare a Hyunjin e alla svelta anche.

Per Mingi quello era il natale più brutto della sua vita, si era svegliato con una febbre altissima. Aveva dolori ovunque e non poteva andare a sciare, non poteva vedere la neve e doveva stare lì a riposo. Consoglio del dottore Yunho. O per meglio dire, obbligo assoluto. Non che avesse altra scelta, non riusciva a muoversi e Yunho stava sempre con lui lì.
"Mi dispiace che tu debba passare la tua vacanza qui con me a farmi da badante mentre ho la febbre, rischiando di ammalarti anche."
"Non scusarti, non è colpa tua. Okay? E non mi ammalerò, quindi. Poi non hai nessuno che si prende cura di te. Dovrei lasciarti solo? Non me la sento."
Già, lui non aveva amici e Yunho non era da meno. Però appunto gli dispiaceva anche perché sapeva quanto fosse importante lavorare per Yunho ed era andato a farsi una vacanza e una volta lì, badante a tempo pieno. Senza neanche un soldo oltretutto, che spreco di vacanza era. Era colpa sua, non doveva stare vicino al lago, anche se non era di certo caduto da solo. Sospirò esasperato e iniziò a tremare.
"Hai freddo?"
Prese immediatamente dei guanti, anche se non servivano.
"Non è per quello."
"Mingi, so che non sei caduto da solo. Mi devi spiegare cos'è successo, okay?"
"Va bene."
Annuì e si preparò alla spiegazione. Che era abbastanza ovvia, ma comunque, voleva saperla da lui, per esserne totalmente sicuro. E infatti i suoi sospetti si erano rivelati comunque esatti. Si era arrabbiato ma Mingi lo aveva fermato afferrandogli il polso con tutta la forza che aveva, che non era molta, ma comunque lo fece, perché non voleva che si mettesse nei casini per lui e facesse del male a quei tipi. Non per loro appunto, ma per lui stesso. Era preoccupato e per tranquillizzarlo rimase lì, visto che l'agitazione non faceva bene alla febbre e a Mingi. Rimase un po' con lui e poi gli disse che sarebbe andato a parlare con il preside, con calma ovviamente. Mingi si fidò ma, una volta fuori, Yunho corse dal preside, che si trovava sempre in quella struttura, ma in disparte e lasciava i ragazzi per fatti propri. Taeyong, che passava di lì, vide semplicemente un certo Yunho urlare contro il preside e chiedere di mandare via due ragazzi di quella scuola. E nessuno si mise dalla sua parte, neppure quando praticamente aveva detto che un ragazzo era quasi annegato perché quei due lo avevano spinto. Solo Taeyong, si unì e cerco di far ragionare il preside, non sapeva perché si fosse unito, forse perché sentiva di doverlo fare assolutamente. Il preside non voleva sentire ragioni. Yunho lo mandò dolcemente a quel paese e se ne andò via. Al preside in realtà dispiaceva, perché cercava di fare sempre il bene dei suoi studenti, ma non poteva espellere due ragazzi senza prove, oltretutto importanti e ricchi, la scuola ne avrebbe risentito. Aveva le mani legate, ovviamente se ci fossero state le prove non avrebbe avuto problemi a farlo, ma rischiare così non gli andava proprio di farlo. Non pesò nemmeno le sue parole, perché sapeva che era solo arrabbiato e che aveva ragione. Quindi semplicemente lo avrebbe lasciato stare. Come quei due, sperando non facessero altro al povero ragazzo quasi annegato. Yunho diede un calcio a un cestino, riversando il contenuto a terra. Sospirò e sentì qualcuno fermarlo dall'andarsene toccandogli il polso e parlandogli a bassa voce.
"Sei tu?"
"Cosa?"
Yungo si girò confuso verso Taeyong e guardandolo male, perché lo aveva fermato?
"Jay."
Yunho tremò a quel soprannome. E si ricordò tutto le volte in cui lo aveva chiamato con quella vocina dolce e piccola che si ritrovava da piccolo.
"Non conosco nessun Jay."
Sospirò esasperato e tolse la prese di Taeyong dal suo polso, pronto ad andarsene di nuovo.
"Quel peluche è tuo vero? Quello che Mingi aveva. Era il mio. Te l'ho dato anni fa. È impossibile che qualcun altro lo abbia uguale a te e... ci eravamo detti che saremmo andati in questa scuola, per questo è impossibile che qualcuno lo abbia uguale. Yunho, sei tu, vero?"
Yunho non rispose e si girò.
"Non sono arrabbiato, parlami. Non scappare come anni fa, Yunho."
Taeyong abbracciò Yunho. Yunho non sapeva cosa dire. Non era più abitutato ad abbracciare qualcuno. Si era abitutato a non abbracciare nessuno, se non i propri genitori. Non si confidava con nessuno, perché quella persona lo avrebbe guardato male a causa delle sue condizioni. Così si era abitutato a stare da solo. La danza era la sua unica amica. Aveva bisogno solo di lei. Taeyong invece non lo avrebbe mai odiato. Lo voleva tanto. Ma no. Lo aveva lasciato sapendo che era solo. Che nessuno voleva parlargli, ma non lo avrebbe odiato. Mai e poi mai.
"Senti, io non so che dirti."
"Mi basta sapere che stai bene."
"Sì, più o meno."
"In che senso Yunho?"
"Lascia perdere."
Non aveva senso parlare di quella cosa con Taeyong, sapeva come era fatto, quindi. Si sarebbe solo messo in mezzo cercando di risolvere il problema e lui non voleva assolutamente. Soprattutto perché ormai non erano più migliori amici e gli era bastata quella volta da piccoli.
"No dai, dimmi, cosa hai? Posso aiutarti se vuoi ovvio."
"No, non voglio, ti ho detto di lasciare perdere. Anche se eravamo migliori amici, non lo siamo più."
"Ma potremmo esserlo di nuovo, no?"
"No, grazie."
"E perché?"
"Perché siamo troppo diversi."
"Anche da piccoli eravamo diversi, ma questo non ci ha fermato dall'essere migliori amici."
"Era diverso."
Taeyong sospirò e lo lasciò andare, non aveva senso insistere, almeno per il momento. Ma non avrebbe demorso.

Okay, Mingi si rimangiava tutto quello che aveva detto quella mattina sul natale peggiore della sua vita, perché beh, quello era il natale migliore della sua vita ed era felice. Cavolo, aveva ancora un po' di febbre, aveva freddo, stava congelando, aveva ancora un po' di raffreddore, ma... era felice. Terribilmente felice. E aveva paura di dirlo ad alta voce, perché qualcuno avrebbe potuto portargliela via quella felicità. Così se lo tenne per sé, anche perché si sarebbe vergognato a dirglielo, all'altro ragazzo che era poggiato sulla sua spalla, assonnato. Dopo essere rientrato era di malumore. Era chiaramente andata male, anche se c'era qualcos'altro che lo turbava, ma non indagò. Stava troppo male in quel momento. Poi la febbre si era abbassata, con grande sollievo di entrambi e Yunho era uscito per fare una commissione, parole sue ed era rientratto dopo un'ora dove Mingi si era molto annoiato. Non sapendo cosa fare. A stare al telefono gli faceva male la testa, visto che stava male non lo sopportava. Gli aveva portato un regalo e si sentì in colpa.
"Non devi."
Gli disse Yunho quando Mingi glielo diase, non doveva farlo. Il regalo di Yunho era una palla di neve, le amava alla follia e senza saperlo l'altro lo aveva reso davvero felice. Nella palla di neve c'erano delle persone e un orso. Poi una casa sulla neve e degli slittini. Era bellissima e Mingi l'amava, praticamente l'avrebbe messa in camera sua e non l'avrebbe più lasciata. Rimase mezz'ora a scuoterla con gioia. Tanto che Yunho lo guardò perplesso.
"Ti piace così tanto? O è il contrario?"
Yunho non sapeva proprio dirlo, sembrava felice, ma magari stava fingendo, anche se era davvero improbabile.
"Stai cercando un modo carino per dirmi che non ti piace? Per questo la fissi? O magari la stai scuotendo perché stai aspettando che si rompi. Buona fortuna."
"No!"
"No?"
Si era affrettato a rispondere ma senza specifare e Yunho lo guardava confuso in quel momento. No cosa?
"No, non voglio romperla. Mi dispiacerebbe tanto e sai perché? Perché la amo, amo le palle di neve in generale e questo ancora di più perché me l'hai regalata tu ed è bellissima, hai scelto benissimo."
Yunho era felice di quello e della sua scelta, ovvio.
"Ti ho pensato quando l'ho presa."
Mingi arrossì. Ma poteva dire quello cose a caso senza reagire minimamente? Invece Mingi reagiva eccome.
"Scusa se non è nulla di che, non è costava molto però..."
Mingi lo interruppe e parlò al suo posto.
"Non mi importa, il fatto che tu l'abbia comprata è importante. Anche se costasse 50 centesimi, io apprezzerei comunque, lo sai Yunho. Non farti problemi io manco te l'ho fatto il regalo. Perciò non pensarci okay? È bellissima, te lo ripeto ancora. Amo le palle di neve e soprattutto questa."
Yunho sorrise.
"Okay, va bene allora."
Poi avevano passato il resto della giornata a guardare film natalizi che entrambi non guardavano da piccoli e a bere cioccalata o mangiare popcorn durante i film e snack vari durante io resto del tempo, insomma. A dire la verità, Mingi bevve solo la cioccolata calda e qualche popcorn lo mangiò, ma non aveva molta fame. Ma fu comunque bello e divertente perché passarono il tempo nel letto quasi abbracciarti mentre Mingi stringeva il peluche di Yunho, che proprio non voleva sapere. Anche se in teoria lo amava quel peluche. Yunho preparò un bagno caldo a Mingi e poi dopo che il ragazzo tornò, o meglio, dopo che lo prese in braccio, andò anche lui a farsi un bagno caldo. Mingi non aveva bisogno di essere portato in braccio, ma a Yunho ormai piaceva viziarlo e coccolarlo, quindi ignorò le proteste di Mingi, che erano anche finte perché gli faceva solo piacere. Si addormentarono nello stesso letto, Mingi sempre abbracciato al peluche di Yunho che amava.

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Pensavo mi uscisse un capitolo corto e invece mi sono sorpresa eheheheh devo dire. Capitolo tutto gay, ma nel prossimo tenetevi pronti. Ci sarà una cosa bella e una cosa brutta, ringraziate che ve lo sto dicendo eheheheh vabbè, comunque, devo dire altre cose. So che in Corea c'è un'altra moneta, ma non so a quanti corrispondono di centesimi, quindi vabbè per ora lascio così, magari poi mi informo, okay. Spero non vi dia troppo disturbo, altrimenti scialla chissene frega. Non io, okay no. Vedrò insomma ecco dhfifi. Voi chi vorreste nel prossimo capitolo? Vi è piaciuto questo nuovo capitolo? Spero di sì insomma. Ci vediamo al prossimo. Alla fine non avevo molto da dire anche se ho comunque rotto il cazzo. Come sono brava eheheheh. E quindi
Bye bye

My Nana -Jaemin-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora