Ormai tutti stavano ultimando le ultime preparazioni per lo spettacolo, erano impegnati a provarsi i vestiti e così via. Dire che la gente era impazzita perché avrebbero visto recitare un Jeno biondo, era dire anche poco. Beh anche io all'idea fremevo, insomma, un Jeno biondo che recitava non capitava tutti i giorni. Tranne se eri e facevi coppia proprio con il ragazzo in questione. Coppia di scena si intende ovvio. Io e Jeno stavamo facendo le ultime prove, visto che mancavo letteralmente pochi giorni a ciò. Decidemmo di fare una pausa, visto che era l'una di notte e di goderci qualche attimo di serenità. Poi avremmo provato solo un'altra battuta e saremmo entrambi andati a dormire. Non so perché la stessimo tanto mandando alle lunghe, forse entrambi non avevamo poi così tanto sonno o forse altro. Beh, chissà.
"Lo vuoi un frappé?"
"Un frappé? A quest'ora?"
"A quest'ora?"
"Sì. Lo vuoi quindi o no?"
"Mh sì, d'accordo. Se lo fai tu mi va bene."
"Certo che lo faccio io. Mi sembra ovvio. Tu sai come si fa un frappé? Non credo proprio."
"No, non lo so fare e non so come si faccia. Quindi vada, prego maestro."
Feci una mossa teatrale e lui quasi sorrise. Diamine Jeno.
Cosa ti ci vuole per farti sorridere? Eh? Me lo spieghi? Basta sono davvero stufa, voglio vederti sorridere Jeno.
Lui iniziò a fare il suo frappé e poi passò al mio. Rigorosamente al cioccolato. Tirò fuori delle cannucce e poi senza dire nulla uscì dalla stanza. Lo guardai un po' stranita, ma quando tornò capii. Mi aveva preso una coperta.
"Che fai?"
"Vuoi ammalarti prima dello soettacolo? Muoviti, forza. Copriti e finisci questo frappé così finiamo la battuta e possiamo andare a dormire. Okay muoviti."
"Perché tu hai sonno? Io no."
"Io no. Ma dobbiamo dormire per essere in forze per le ultime prove, forza."
"Comunque grazie."
"Di nulla."
Alzò le spalle e sospirò, poi posò il bicchiere ormai vuoto sul lavandino libero. Io lo seguii posandolo vicino al suo e lo raggiunsi. Finimmo quelle maledette prove e ci salutammo. Successo tutto in fretta, fin troppo. Quasi sentivo come se si volesse quasi sbrigare ad andare a dormire per starmi lontano. Ma ma forse era solo una mia impressione.Yunho e Mingi. Mingi e Yunho. Era sempre così per loro ultimamente, si guardavano costantemente e Yunho non perdeva una frase, una sola del discorso che diceva Mingi. Cercava sempre un contatto possibile con l'altro ragazzo e l'azzurro, semplicemente non sapeva come rispondere ovvio. Non era mai stato in una relazione e con lui invece, ci era addirittura uscito insieme. Perché sì, alla fine l'aveva convinto, lo aveva fatto uscire con lui. Non che ci fosse voluto tanto tempo e tante cose per quello e per ciò ovvio. Dove erano usciti? Beh, Yunho lo aveva portato in un negozio di animali. Non propio un negozio, ma un caffè a tema cani. In quel caffè avrebbero potuto accarezzare i cani e soprattutto, passare indisturbati. I genitori di Mingi odiavano quei tipo di caffè e non ce lo aveva mai portato in assoluto proprio. Aka erank al sicuro, i suoi genitori erano altezzosi e anche i suoi amici. Era il luogo perfetto per stare in pace e conoscersi un po' e un pochettino di più ecco. Yunho aveva capito che doveva staccare da tutto, ma non da Mingi. Doveva far staccare entrambi dall'ambiente dell'unirsità, perché la loro coppia non si sarebbe mai sviluppata veramente. Quasi sorrise pensando al fatto che avrebbe volentieri fatto conoscere i suoi genitori a Mingi pur di uscire da quella strana e brutta monotonia. Pur di farli uscire entrambi da quella cosa. Quella cosa, quel cambiamente, fece un po' svegliare Mingi e sentiva come se stessero andando troppo di fretta, ma non era affatto così, stavano andando più che lentamente e Yunho stava rispettando i suoi tempi alla perfezione erano solo le paranoie di Mingi, tutto qua basta. Quando arrivarono là, Yunho fece togliere il cappotto a Mingi come un vero gentiluomo, aiutandolo a toglierlo e mettendolo sull'attaccapanni. Gli tolse anche il cappello e arrossì.
"Che fai?"
"Il fidanzato."
"La smetti?"
"Di fare cosa?"
"Di dire queste cose."
"Stavo solo scherzando piccolo."
Piccolo. Il suo cuore si fermò un attimo per poi ricominciare a battere più furioso e più forte di prima.
All'improvviso Mingi si alzò lasciando sorprese Yunho che lo guardò male e sorpreso veramente.
"Che fai?"
Adesso era lui a porre quella domanda, i ruoli si erano invertiti ma proprio tanto eh.
"Y-yunho smettila. Davvero mi fai sentire a disagio. Smettila di fare così. Stai andando troppo di fretta."
"Ma perché fai così? Me lo spieghi eh?"
"Noi non possiamo stare insieme Yunho."
Quelle parole lo colpirono come una pioggia di acqua gelata.
"Ma io non ancora detto di nulla. Voglio solo uscire insieme a te, niente di che. Nient'altro. Voglio vedere come fra tra noi. Ma così stai tarpando le ali alla nostra relazione."
"Non abbiamo nessuna relazione."
"Esatto. Se tu continui così non l'avremo mai."
"E chi ti ha detto che io la voglia eh Yunho eh?"
"Il tuo sguardo innamorato quandonmi guardi. E come ti addormenti tra le mie braccia ogni notte. Svegliati Mingi. Perché io l'ho già fatto da un bel pezzo."
Arrossì ancora di più e continuò il discorso.
"Io me ne vado."
"Aspetta."
Sì, si era lasciato andare ultimamente ma non gli sembrava il motivo adatto né il momento adatto per sbatterglielo in faccia eh... Yunho lo fermò trattenendolo dal polso.
"Che fai?"
Ancora una volta quella domanda.
"Ti impedisco di fare una delle più grande cazzati nella tua vita."
Mingi sbuffò e arrossì di più ancora una volta.
"Lasciami andare."
Così Yunho lo lasciò andare, ma solo per abbaracciarlo da dietro con un abbraccio forte, talmente forte da togliergli il fiatto, talmente era stato improvviso tutto ciò ecco.
"Che fai?"
"Devo ripeterlo ancora?"
"No grazie."
"Resta."
"Lasciami andare."
"Resta."
"Lssciami andare."
"No, assolutamente no."
Yunho appoggiò la testa sulla sua spalla inspirando il suo profumo e Mingi si bloccò, visto che fino ad allora aveva provato a liberarsi dimenandosi un po' ma era tutto finito o quasi ecco.
"Ci stanno guardando."
"E tu lasciali guardare. Sto abbracciando il mio fidanzato."
"Non sono il tuo fidanzato."
"Per ora."
Mingi cercò di non incrociare lo sguardo di Yunho che era poggiato sulla sua spalla, ma dall'altra parte delle persone lo fissavano, anzi li fissavano. Così semplicemente fece vagare il proproo sguardo sul soffitto e poi sul pavimento, ma Yunho gli strinse la spalla un po' leggermente per attirare la sua attenzione ancora una volta.
"Che c'è?"
"Nulla, ma ci sediamo?"
"No."
"Allora rimaniamo così, perfetto caro il mio Mingi eh."
"Ci stanno giudicando."
"E tu lasciali giudicare."
"Yunho io davvero... non voglio stare così ancora una volta. Sediamoci però io non voglio affatto ricordatelo."
"Mingi. Guardami."
Mingi lo guardo e sorrise l'altro ragazzo a lui con affetto e tanto tanto amore, poi sospirò e basta andando avanti con il suo sguardo e il suo discorso visto che lo stava guardando.
"Io mi sto trattenendo tantissimo dal baciarti. Ma se fai quella faccia mi esce difficile. E fidati, guando torneremo a casa, ti sbatterò al muro e ti bacerò fino a toglierti il fiatto. Perciò preparati piccolo mio caro Mingi preparati."
Dopodiché si staccò e lo lasciò lì immobile a fissarlo e a fissare il vuoto da solo, mentre si sedette. Mingi si sedette anche lui e sorrise insieme a Yunho. Passarono il tempo a mangiare e poi ad accarezzare i cani finito il pasto. Mingi era silenzioso all'improvviso così Yunho gli toccò la spalla lentamente e leggermente per attirare la sua attenzione.
"Che hai?"
"Senti... riguardo al bacio."
"Quale bacio? Quello che ti darò una volta tornati a casa piccolo?"
"Non ti azzardare! E comunque non quello. L'altro. Quello che ci siamo dsti quando sono annegato, anzi quasi annegato allora."
"Ah quello. Beh ma quello non era e non è un bacio. Non un vero almeno."
"Però le nostre labbra si sono toccate e beh un bacio è quello in pratica. E io beh..."
"Tranquillo piccolo, non lo conto come un bacio. E non contarlo come un bacio. Non ne è uno vero, okay? Era solo della respirazione bocca a bocca."
"Ma..."
"Non pensarci."
"Non ho mai baciato nessuno e io beh beh non lo so Yunho cioè non so che dire davvero boh..."
"Ci penserò io a baciarti non preoccuparti. Stai tranquillo. E non hai spregato il tuo primo bacio in quel modo e in questo modo stai tranquillo. Non abbiamo sprecato il nostro primo bacio, piccolo mio mh?"
Mingi arrossì e annuì. Poi, quando tornarono a casa, successo. Mingi si era dimenticato dell'accaduto o meglio quasi. Ma Yunho lo sorprese afferrandolo per il polso e spingendolo verso il muro. Bloccò ogni via d'uscita e Mingi dopo aver arrossito fortemente, abbassò lo sguardo. Yunho liberò una via d'uscita, solo una, per prendergli il mento con il dito e alzarglielo facendo così scontrare e incantenare i loro sguardi tra di loro. Ma Mingi era troppo impegnato a mangiarsi con gli occhi e con la mente le labbra dell'altro e ad aspettare quel tanto fatidicio bacio, che tanto anche lui voleva, per notare la via d'uscita e d'accesso libera finalmente a lui. Così Yunho lo fece. Gli afferrò il visp tra le mani e con tutta la forza che aveva e con tutta la voglia che aveva in quel momento, lo baciò. E in più erano da soli. Rimaserò a baciarsi per chissà quanto tempo e poi Yunho lo afferrò tra le sue braccia, visto che le sue gambe stavano affondando a terra, si stavano sciogliendo come meve al solo, a causa del bacio, lo afferrò tra le proprie braccia e lo portò a letto. Yunho avrebbe potuto osare, lo sapeva. Ma Mingi ancora non era pronto e, sapeva anche questo. La mattina dopo si svegliò sempre tra le braccia di Yunho, come era già successo nelle ultime due settimane e lo guardò con un sorriso in volto.
"Come sei bello quando sorridi."
"Che fai, mi spii?"
"No. Okay, lo ammetto. Sì sei così carino che mi fai sorridere. Vedi, fai sorridere anche me piccolo mio eh."
Mingi si morse le labbra e guardò le sue quelle dell'altro ragazzo.
"Che c'è? Che fai? Non mi guardare così piccolo. Oppure io non rispondo delle mie azioni."
"Niente niente. Tranquillo scusa."
"Se vuoi puoi baciarmi. Lo sai."
"Davvero?"
Poi arrossì.
"No no. Perché dovrei volerlo. Pffff. Figurati, io che voglio baciarti, come sei ridicolo, che sei ridicolo."
Ma poi prese tutte le sue forze e si avvicinò a lui ancora di più, stringendo la sua maglietta fina visto che stava quasi passando gennaio e beh ultimamente tra loro c'era tanto ma tanto caldo. Si fermò quasi a mezza strada, diciamo che era quasi arrivato ma ci ripenso arrossendo di nuovo e ancora più forte di prima così ci penso Yunho a baciarlo ancora.
"Non vedevo l'ora di baciarti ancora. E anche tu eh?"
"F-figurati. Sicuro di no Yunho. No no. Io devo andare andesso e anche tu, andiamo tutti e due, entrambi a lavoro e a scuola forza muoviti su dai."
Ma c'era ancora qualcosa di non detto e Yunho lo scoprì notando e guardando il suo sguardo che vagava sulla sulla sua maglia e intorno a sé cercando di non incontrare mai lo sguardo del medesimo ragazzo.
"Io lo so cosa vuoi."
"E cosa voglio-"
Prima di finire la frase rimase senza fiato perché Yunho mise una mano tra i suoi capelli accarezzandoli e quello bastò a fargli perdere il lume della ragione. Le ultime parole gli erano uscite deboli e senza forza, come le sue gambe in quel momento. Menomale che era seduto o meglio allungato in quel momento, non come la sera prima. Yunho si avvicinò ancora una volta e lo baciò ancora una volta. Ma questa volta con un'aggiunta.
"Hai usato la lingua."
"Ho usato la lingua. Non era quello che volevi?"
Mingi annuì, stringendo ancora la sua maglietta, che era rimasta in quel modo per tutto il bacio e nascondendosi in essa come per scappare da tutto quello e dalla sua timidezza.
"Idiota, non ti lasciò piu andare."
Sentì Mingi sorridere a quelle parole sulla sua maglietta e ne fu felice.
"Sei un seduttore."
"Il tuo."
"Il mio. E anche io non ti lascerò mai più andare. Mai e poi mai."
E quella mattina finì presto, ma alloro rimase un ricordo speciale di quella giornata, che non se ne sarebbe andato mai più dalle loro vite, anime, cuori e menti, mai e poi mai, per tutto il tempo, per sempre sarebbe rimasto con loro, per sempre tutto.~~~~
Eccomi qua con il nuovo capitolo, con un nuovo capitolo nuovo nuovo, non ho nula da dirvi stavolta, se non che stiamo arrivando a una conclusione, ma non della ff, di una certa cosa. E nulla, vi è piaciuto eh? Fatemelo sapere eh muah.
Bye bye
STAI LEGGENDO
My Nana -Jaemin-
FanfictionNa Jaemin frequenta l'università di arte di Seul, la più importante e prestigiosa. E tu? Beh, tu frequenti la sua stessa università. Ma torniamo a Jaemin. Jaemin è al terzo anno, è gentile e dolce con tutti. Soprattutto quando tu, che sei stata l'an...