60. Si torna a casa

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L'ansia cresceva. Io ero in bagno e fuori dalla porta c'era Jaemin. Dire che mi stava mettendo ansia era dire anche poco.
"Jaemin ho capito che hai ansia, ma io ne ho di più, perché se sono incinta devo farmi io 9 mesi con un bambino nella pancia, quindi stai zitto e sopporta, razza di cretino."
"Okay, okay. Ma muoviti."
"Pure? Quanta pazienza che ci vuole con te però eh!"
"Sì sì ho capito, ma muoviti."
Lo avrei picchiato volentieri, ma in quel momento stavo guardando il test di gravidanza, quindi evitai di dirgli altro e mi contrentrai sul test. Uscii sospirando.
"Tieni stupido."
Gli diedi il test andando a sbadigliare sul letto, mentre tutti erano tornati a casa, Jaemin mi aveva pressato per fermarci prima all'università e accertarmi di essere incinta o meno.
"Che vuol dire questo?"
"Che non sono incinta razza di stupido che non sei altro eh."
"Ah. Menomale."
Lo guardai male.
"E tutti quei bei discorsi sull'essere incinta che mi hai fatto?"
"Senti, io sono felice di stare con te. Ma i miei mi avrebbero ammazzato. Abbiamo sempre tempo per fare un figlio in futuro, ma io adesso non mi sento pronto. E poi tu sei al primo anno, dopo una malattia, mi dispiacerebbe se per un mio errore tu dovessi mollare di nuovo... quindi è meglio. Dai, non prendertela. Non sei felice anche tu, piccola?"
"Certo ovvio. Ma tu sembravi troppo felice! Beh l'importante è che non sono incinta o i miei mi avrebbero ammazzata davvero quindi meglio così altrimenti ciao..."
"Sì sì meglio così per entrambi, ma ora non pensiamoci più. Sai... ho voglia."
"Jaemin! E io che pensavo fossi un ragazzo puro eh!"
"Io puro? Per niente! No okay, sì. Lo sono. Più o meno a volte... solo che in questi giorni abbiamo pensato solo a questo e adesso voglio rilassarmi con te e basta. Capito piccola? Staremo attenti."
"Eh ci manca che ce ne freghiamo adesso dopo ciò. Comunque, rifornimento di preservativi a vita."
"O quasi."
"Che intendi con questo?"
"Beh... prima o poi lo faremo come detto."
"E se io non volessi mh?"
"Non lo vuoi un mino me quindi? Mh..."
"Se la metti così allora beh..."
"Dai sto scherzando, vieni."
"Ma io adesso voglio davvero un mini te."
"Non metterti in testa strane idee eh piccola!"
"Colpa tua eh Jaemin!"
Mi guardò sorridendo e mi baciò.
"Ma quindi? Torni a casa no?"
"Sì. Mi mancherai. Ma con tutto quello che abbiamo passato, i miei non li vedo da molto e mi dispiace. Mi chiedono sempre se sono vivo e sto bene. E beh... se ho la ragazza ovvio. Quello non manca mai sia mai."
"Glielo dirai?"
"Ovvio. Non voglio nasconderlo e non ho motivo per farlo. In più tutti devono saperlo. Il fatto è che mi faranno un sacco di domande e insisteranno per vederti e..."
"E il problema? Magari sì potremmo aspettare qualche tempo e poi conoscerci. Io non ho problemi davvero eh sarei felicissima."
"Magari ci penso eh. Per ora è meglio di no. È troppo presto. Magari aspettiamo un po' okay, ti va bene quindi piccola mia?"
"Certo che mi va bene Jaemin. Ma adesso hai cambiato soprannome? Mh."
"Ti manca il principessa? Sai ogni tanto si cambia ma poi si torna al normale. Tranquilla principessa mia."
Mi abbracciò. E io sorrisi, quel soprannome mi piaceva proprio tanto e mi si adattava tanto.
"Prendo le valigie e andiamo okay?"
"Okay, va bene andiamo."

I giorni che mancavano trascorsero abbastanza velocemente, tutti erano visibilmente tristi e affranti, ma le cose belle si sa, finisco. Come io e Jeno ci eravamo avvicinati, ci eravamo anche allontanati. Sembrava assurdo ma allo stesso tempo, anche ovvio. E d'altronde, le cose non potevano che andare così. E c'erano anche altre novità. Io non accettavo di poter avere un Jeno a metà, doveva essere mio e basta. Non l'avrei diviso con nessuna, ma ciò, non poteva accadere e perciò, la causa Jeno doveva essere chiusa. Quindi, quando Hyunjin mi chiese di essere la sua ragazza, accettai. Me lo chiese l'ultima sera. Il giorno dopo ce ne saremmo andati e colse la palla al balzo, io semplicemente mi dissi che dovevo smetterla di rincorrere un ragazzo che non mi voleva e di stare invece con chi mi voleva. Restai i restanti giorni a casa dei miei e poi tornai all'università, per l'immente arrivo della nuova stagione. Ovviamente al mio ritorno in università e a quelli di tutti i generale, trovai Jeno sulla sua moto. Mi sorpassò e poi lo vidi sbandare, ovviamente cercai quasi di far finta di non essermene accorta, ma di camminare lentamente verso di lui per vedere se stesse bene e non si fosse fatto male parecchio. Visto che era anche caduto, palesai la mia presenza con un colpo di tosse e lui si tolse il casco.
"Stai bene?"
"Sì. Non preoccuparti."
E senza dirmi altro, si passò una mano nei capelli, mise di nuovo il casco e partì. Nel frattempo che continuai a camminare, mi ritrovai qualcuno vicino, che mi toccò la spalla destra con dolcezza.
"A cosa pensi?"
Qualcuno con delle labbra d'oro e dei capelli che stavano crescendo molto molto...
"Ah! Ciao Hyunjin. Comunque penso al fatto che non voglio assolutamente affrontare gli esami."
"Hai studiato?"
"Per niente. Me la sono proprio presa una vacanza ma alla grande."
"Beh, se hai bisogno di aiuto, io sono qui, lo sai. Sono piuttosto bravo lo sai."
Mi fece l'occhiolino. Ah, il sito Hyunjin caro e gentile.
"Mi piace il fatto che ti stiano crescendo i capelli."
"Sai Seungmin continua a dirmi di lasciarli crescere. Io penso proprio che mi stiano bene li adoro proprio tanto eh."
A proposito di Seungmin...

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