-Lo spoiler lo trovate alla fine
-È un capitolo lungo quindi è presente solo una coppia
-Lo spoiler vedrete su chi è (ho preso il più votato ovviamente)
-È piccolino perché non posso spoilerare più di tanto su una certa persona ;))
Buona lettura bye"Ehy Taeyong..."
"Dimmi Jay."
"Se dovessimo separarci un giorno, in futuro, incontramioci all'università di arte di seul, mh? Quella a cui vorremmo andare da grandi."-Ricordi di Yunho
"No, mamma, non voglio. Non voglio andare via."
"Yunho, dobbiamo andare."
"Ma... voglio almeno salutare Taeyong."
"Non possiamo. Dobbiamo andare. Siamo in ritardo, di fretta. Vi incontrete in futuro no? All'università. Quella di cui vi abbiamo parlato."
"Per favore, voglio salutarlo. Se me ne vado così, mi odierà."
"Amore..."
"Non voglio che mi odi..."
Ma ormai doveva andare. Dovevano farlo. Così Jay o anche Yunho, andò all'università di Seul. Ma, evitò Taeyong. Per il semplice fatto che pensava che lo odiasse. Ma Taeyong, non avrebbe mai odiato Yunho. E Yunho non vedeva l'ora di abbracciarlo. Anche se lo evitava con tutte le forze. Gli mancava il suo migliore amico e voleva tornare a parlargli.Yunho trascorse dei giorni tranquilli, per quanto lavorare costantemente e dover andare alle lezione potesse esserlo. In realtà era andato a tipo due lezioni quella settimana. Il preside gli aveva detto di aumentare, ma già quello era un aumento per lui. Lui se andava a due lezioni al mese era amche tanto e da quando era iniziato dicembre era andato a 3 lezioni. In più, il preside aveva insistito a farlo andare in gita. Ma cos'era un bambino? Che poi lui non era mai andato in una gita in vita sua. Era più corretto che era andato e stato in due posti. Seul e la piccola cittadina dove aveva abitato fino a 3 anni prima. Il ricordo amaro di quei giorni lo colpì. Era successo tutto in fretta. I suoi si erano cacciati nei guai e si sentivano in imbarazzo e non volevano dare fastidio a quei pochi amici che avevano. Aveva dovuto abbadonare tutto. Di nuovo. Si era abituato a quella classe, al suo migliore amico. Aveva accettato quei vestiti datogli, ma solo perché era piccolo e lo aveva visto triste e quindi li aveva accettati. Aveva ancora quei vestiti. Anche se ovviamente non gli andavano più. I suoi gli avevano proposto di darli in beneficenza, ma lui non voleva. Sì, avrebbe potuto aiutare qualcuno, ma erano i suoi ricordi preziosi. Gli unici che aveva insieme a un peluche di pezza che gli aveva regalato Ty. Come lo chiamava lui. Gli sarebbe piaciuto aiutare qualcuno in difficoltà come lui, ma non poteva farlo. Per fortuna almeno era cambiata la situazione e dei vestiti normali li aveva. Non andava più vestito di stracci. La colpa non era nemmeno dei suoi. Suo padre quando era piccolo faceva un piccolo lavoro, l'unico che era riuscito a trovare. Non gli davano molto e bastava a malapena per pagare le cose necessarie a vivere e il cibo. I suoi genitori pensavano addirittura prima a lui e poi a loro. Rischiando di rimanere a digiuno per lui anche solo per dargli un piatto al giorno e uno alla sera. Non faceva mai colazione e quella cosa gli era rimasta. La merenda? Dimenticata. Pasta, pane, carne e forse pesce. Insomma, quello che c'era c'era. E lui mandava giù tutto anche se non gli piaceva. Aveva vomitato varie volte, ma non aveva mai detto nulla ai suoi. Anche se loro se ne erano accorti e cercavano di evitare quelle cose. Ma spesso erano le cose che costavano di meno. Lui e il suo stomaco sensibile. Lo odiava. Non poteva essere diverso e riuscire a mangiare tutto? Quindi, i vestiti vemivano meno. Aveva quelli di anni prima e sua madre provava a cucirne di nuovi, ma poi col tempo si logoravano. In più era un bimbo in fase di crescita. Quindi cresceva in fretta e i suoi vestiti cambiavano a seconda delle necessità. Quei giorni tranquilli gli avevano anche portato quei pensieri. I suoi genitori scherzando avevano detto: quando avrai un figlio allora gli darai quei vestiti. Chissà come sarebbe stato parlare di nuovo con lui. Come un tempo. Come i cari vecchi trmpi in cui era felice anche solo con un amico. Invece, in quel momento proprio non ne aveva. Ma ancora, avrebbe avuto tempo per vederli? No. Quindi era meglio di no. Meglio non averli e non tornare a parlare con lui. Non avrebbe avuto tempo per starci insieme. E poi lui lo odiava. Come non si può odiare una persona che ti lascia da un giorno all'altro? Solo nel caso la si ami tanto ma... sicuramente Ty lo odiava. Così la pensava lui. Era passato all'università per compilare dei moduli. Quelli che lo avrebbero fatto andare in gita. Ovviamente era gratis. Insomma il preside era pur sempre un riccone e quella era l'università più importante di Seul. Anche se fosse stato pagato, il preside avrebbe fatto qualcosa per lui. Lo aveva preso a cuore. Si vedeva. Ci teneva ai suoi studenti. Il fatto che fosse aperto di mente lo aiutava. Sapeva del suo orientamento, sapeva dell'orientamento di molti e non tollerava le ingiustizie. Si bastava per far essere i suoi studenti liberi e lo ringraziava. Lo ringraziava anche per il passato, ma sperava di poter continuare il quel modo per molto. Fino alla fine dell'anno. Invece gli aveva scombinato i piani. Non voleva andarci, ma era gratis e poi molti dei suoi lavori a natale non c'erano. Aveva chiesto delle ferie e gliele avevano date. Quelli che lavoravano anche a natale. Era strano. Il suo primo natale da tempo, libero. Era sempre a lavorare anche durante le feste e sarebbe stato per un po' di tempo a riposo. Ma poi cosa avrebbe fatto? Ormai aveva perso l'abitudine di rilassarsi o riposarsi. Anche di divertirsi. Come ci si divertiva? Sembrava un tipo noioso. Eppure non lo era. Almeno credeva. Ma forse non si sarebbe annoiato. Di sicuro riposarsi non gli avrebbe fatto male. Ma solo bene. Se lo meritava tanto. E se lo sarebbe goduto molto. Gli mancava ballare e basta. Gli mancava tutto. Quando avrebbe finito l'università, sarebbe andato a lavorare come ballerino e sarebbe migliorato tutto. Quando compilò i moduli, quasi si sentì felice, anche se non voleva andarci. Forse a causa di quei filmini mentali che si era fatto poco prima. Andò anche a una lezione e poi, si preparò per andare a lavoro. Almeno questi erano i suoi piani. Prima che qualcuno glieli scombinasse. Perché succedeva sempre in quell'ultimo periodo?
"Yunho, vai a mettere queste cose in piscina. Per favore, io ho da fare?"
E perchè, io no?
Lo pensò, ma non lo disse. Con uno sbuffo andò in piscina. Aprì la porta tranquillo e sembrava tutto normale. Fino a quando si accorse di alcune braccia che emergevano dalla piscina. Non stava nuotando quella persona, stava affogando. E prima che se ne rendesse conto si era tuffato con i vestiti addosso. Una volta dentro, si accorse che la persona che stava affogando era Mingi. Lo notò da quella testa azzurra. Lo tirò fuori dall'acqua e lo portò fuori anche da quella piscina. Il ragazzo iniziò a respirare di nuovo. Aveva tutti i vestiti bagnati ed era infreddolito.
"Vieni, ti porto al sicuro."
Lo prese in braccio e gli accarezzò i capelli. Aveva lasciato lì le cose che aveva portato, ma non importava. Poi avrebbe spiegato al professore il tutto. Corse il più veloce possibile nella sua stanza, visto che il ragazzo non era nemmeno in grado di parlare per lo shook. Quando Jaehyun vide Yunho bagnato e l'altro ragazzo anche, tra le sue braccia, quasi gli venne un colpo.
"Ma che è successo?"
"Senti, non ho il tempo di spiegare. Puoi per caso andare a dire al professore di educazione fisica che ho lasciato le cose a terra perché un ragazzo annegando? E se puoi fallo tu, per favore. Okay?"
"Va bene."
Senza aggiungere altro Jaehyun se ne andò. Yunho poggiò sul letto Mingi, tra le coperte. Tirò fuori dei vestiti e li mise sul letto. Poi sedendosi, iniziò a togliere la maglietta a Yunho, che lo fermò.
"C-che stai facendo?"
"Ti sto svestendo."
"E perché?"
"Perché sei tutto bagnato."
Mingi arrossì. Era carino persino così. Bagnato e con le gote rosse dalla vergogna.
"F-faccio da solo."
"Okay."
"Non è che puoi girarti?"
Yunho sospirò e dopo qualche secondo essersi girato, si alzò per prendere degli asciugamani. Il ragazzo ancora tremava.
"Dovresti farti una doccia."
Il ragazzo si coprì con la propria maglia bagnata.
"Non guardare!"
Sospirò e si girò lanciando all'indietro gli asciugamani. E lo prese anche. Che mira che aveva. Mingi ne rimase sorpreso. Si asciugò in fretta e indosso i vestiti di Yunho. Non aveva le forze di farsi una doccia e nemmeno voleva farsela fare da Yunho. Anche se... forse un'idea gli venne in mente. Sarebbe stato carino e bello farlo no? Scosse la testa. Non era pensieri adatti a quel momento. Ma lo aiutavano a stare calmo. Anche se non riusciva a smettere di tremare. Si mise nelle coperte. Di nuovo. Yunho sospirò. Guardò l'orologio. Era in ritardo per il lavoro. Doveva andare. Cosa gli importava di quel ragazzino? Aveva da fare. Ma c'era Mingi, stretto nelle sue coperte. Yunho era solito dormire con due cuscini. Uno era sotto la testa di Mingi, l'altro al suo fianco.
"Puoi andare, se vuoi. Se hai da fare non importa."
Aveva una voce debole, tremante. Era ancora scosso. Quando stava decidendo se andare o meno, iniziò a guardarsi intorno. Come in cerca di un segno. Un segno che gli dicesse cosa fare. Infine uscì e trovò Jaehyun esattamente fuori dalla loro porta a parlare con un tipo.
"Senti, io vado. Puoi controllare Mingi?"
"Ma certo."
Lo sguardo malizioso che gli lanciò, non gli piacque. Tornò dentro e quando vide Mingi stretto al cuscino, si fermò. Era a pochi passi dal suo letto. Aveva gli occhi chiusi e respirava piano, con un po' di fatica. Cercando di calmarsi. Anche lui si avvicinò e si appoggiò al letto. Mingi tirò fuori una mano. Era mezzo addormentato, forse non abbastanza cosciente delle sue azioni. Cercava un appigglio, una salvezza. Un posto sicuro. Un conforto. Qualcosa che lo confortasse e lo protegesse. E trovò quel qualcosa nella mano di Yunho. La toccò leggermente. Stringendola appena poi. Yunho si allontanò da essa. Evitò o meglio, si scansò a quel contatto. Quel breve contatto era stato bello per Mingi. Ma l'appiglio durò poco. Quel posto sicuro scomparve nel giro di pochi secondi. Vide la sua faccia contrariata ma semplicemente si alzò e uscì di nuovo.
"Tutto bene?"
Jaehyun era interessato ai loro problemi. Ai suoi problemi. Quasi voleva continuare ad andarsene. Ma qualcosa lo spinse a parlare e a dirgli quello. Forse il calore breve che Mingi gli aveva donato.
"Non vado più."
E tornò dentro. Senza dire altro. Quando si sedette di nuovo, si sciolse. La vista era troppo carina. Non doveva sciogliersi per quelle cose, non erano cose sue. Cose da lui, non erano nel suo carattere. Ma comunque, lo stava facendo. Quasi inconsapevolmente, mise la mano di nuovo sul letto. E la scena riaccadde. Avvenne di nuovo la magia. Stavolta Yunho non rifiutò il contatto. Solo per una volta e solo perché il ragazzo dormiva, poteva lasciarsi andare. Non lo stava guardando in quel momento. Poteva farlo. La strinse forte. Da quando non stringeva la mano a qualcuno? Ah, da quando il suo migliore amico era scomparso dalla sua vita. Da quando si erano separati. Rimase per un po' in quel modo. Fino a quando il respirò del ragazzo si regolizzò. Andò a farsi una doccia e quando tornò, vide il ragazzo con il suo peluche di pezza stretto tra le mani. Lo guardava con curiosità.
"È vecchio. È sporco. Devi tenerci davvero tanto per averlo ancora qua."
Gli sorrise.
"Mi piacciono le persone che non buttano qualcosa solo perché è vecchio."
"È sporco perché non ho mai tempo di lavarlo, ma per il vecchio, beh non posso farci nulla. E sì, ci tengo molto."
Sospirò.
"Perché non vai a farti una doccia se ti sei calmato?"
"Non sto disturbando?"
"Muoviti."
Si alzò in fretta, forse troppo in fretta e quasi cadde. Yunho lo trattenne.
"Sei un imbranato."
"Scusami."
Si scansò e andò in bagno. Poi avrebbe rimesso gli stessi vestiti. Sorrise. Non era male averlo intorno quel ragazzo. Dopo un po' ti abituavi ad averlo vicino e alla sua imbranaggine. Poteva sopportarlo. Quasi era felice di aver saltato il lavoro. Ne approfittò per andare a prendere un po' di cibo. Quando tornò, vide semplicemente il ragazzo con i capelli leggermenti bagnati che dormiva. Ancora. Beh doveva avere davvero sonno. Ma non era quello il problema. Le coperte erano leggermente scese, mostrando le sue gambe scoperte. Perché Mingi aveva addosso solo la sua maglia?
Yunho non togliergli la maglia. Yunho non togliergli la maglia. Yunho non togliergli la maglia. Yunho non togliergli la maglia. Yunho non togliergli la maglia. Yunho non togliergli la maglia.
Yunho non togliergli la maglia. Yunho non togliergli la maglia.
Yunho stai calmo. Yunho non pensare queste cose. Yunho fa solo un po' di caldo.
![](https://img.wattpad.com/cover/206545015-288-k296013.jpg)
STAI LEGGENDO
My Nana -Jaemin-
FanfictionNa Jaemin frequenta l'università di arte di Seul, la più importante e prestigiosa. E tu? Beh, tu frequenti la sua stessa università. Ma torniamo a Jaemin. Jaemin è al terzo anno, è gentile e dolce con tutti. Soprattutto quando tu, che sei stata l'an...