-La questione di Taeyong e Hyejin verrà ripresa non a inizio capitolo ;))
-Se ci tenete a sapere qualcosa su un ragazzo che verrà nominato qui che ancora non conoscete, leggete a fine capitolo
Buona lettura bye~"Mi dispiace Yunho, ma se continui così non posso permettermi di passare l'anno."
Yunho si portò una mano tra i capelli e sospirò.
"Lo so che sei un bravo ragazzo, non hai mai fatto nulla di male. Tieni sempre un profilo basso e studi. Ma la tua presenza è rara. Ti ho detto che finché studiavi, andava bene. E ce l'hai sempre fatta. Sono fiero di te, ma davvero non vieni per settimane intere e le presenze che fai non sono abbastanza. L'università è libera fino ad un certo punto. Quindi, per favore cerca di venire."
"E come faccio? Per permettermi questa universi devo lavorare?"
"Lo sai che sono sempre comprensivo, ma non ho altra scelta. Fammi sapere la tua decisione. Infondo non manca molto alla fine no?"
Annuì e dopo averlo salutato, sospirò. Non mancava molto alla fine cosa? Erano passati 2 mesi dall'inizio di quell'anno scolastico. Quindi mancava ancora parecchio tempo. Era per caso colpa sua se i suoi genitori erano poveri? Per entrare in quell'università aveva lavorato sodo ed era anche entrato un anno più tardi. Quei soldi avevano a malapena coperto il primo anno. Da allora aveva dovuto lavorare ancora di più. Che fosse mattina, pomeriggio, sera o notte. Tra i libri e le tasse annuali, non aveva un attimo di respiro. Per questo aveva parlato al preside, ormai un anno e mezzo prima. Era stato comprensivo e lui si era tranquillizzato. Non che trovasse piacevole lavorare praticamente ogni secondo della sua vita. E usare i suoi momenti liberi per studiare, ancora meno. Per non dimenticare che lui studiava ballo e doveva trovare il tempo anche per ballare. Sicuramente gli dava fastidio saltare le lezioni di ballo. Ma cosa poteva fare lui? Se trovava un lavoro e quel lavoro gli diceva di stare ad un certo orario lì, lui doveva starci. Anche se coincideva con la lezione di ballo. Si spaccava continuamente la schiena e le braccia per lavorare. Gli faceva male continuamente la testa e gli occhi erano sotto continuo sforzo. A volte lavorava anche in una biblioteca, ad esempio. Grazie al duro lavoro, era stato come fare palestra. Insomma, si era procurato due braccia enormi a furia di caricare peso su disse. Almeno per quello non aveva dovuto pagare. Se non il prezzo della sua vita e del suo divertimento. Non ricordava l'ultima volta che aveva dormito con tranquillità e soprattutto più di 3/4 ore. O anche, l'ultima volta che era uscito a divertirsi, a bere una birra, a ballare in discoteca. Insomma, cose così. O anche solo andare al cinema, a prendere una pizza. Lui aveva dimenticato la parola divertimento. Eppure, ce la stava mettendo tutta. Lui voleva diventare un grande ballerino e ce l'avrebbe fatta. Doveva farcela dopo tutti gli sforzi impiegati. I suoi genitori avevano insistito per pagarli qualcosa, ma lui sapeva che non potevano. Se avessero dato a lui qualcosa, loro sarebbero rimasti senza. Come avrebbero pagato le bollette e tutto le cose necessarie? Lui non poteva fare loro quello. In passato avevano avuto divergenze, ma gli voleva bene. Anche loro volevano bene a lui ed erano dispiaciuti perché non potevano dargli di più. Infondo era fortunato perché aveva dove dormire senza pagare. Anche il cibo, al dormitorio, non lo pagava. Quello alla caffetteria era praticamente compreso con le tasse universitarie. Poi c'era quell'edificio addetto alle feste. Come sarebbe stato bello partecipare a una di esse... e anche, rimorchiare. Perché no? Quand'era stata l'ultima volta che aveva toccato qualcuno, anche solo per baciarlo? O che era uscito con qualcuno? Erano passati decenni. Ma quella era un'altra cosa che non poteva permettersi. Né di innamorarsi, né di uscire con qualcuno per divertimento. Proprio quando mise piede fuori dal corridoio, un ragazzino con i capelli azzurri lo travolse. Gli chiese velocemente scusa e lo guardò di sfuggiata. Un altro ragazzo dai capelli neri, lo stava inseguendo.
"Vieni qui Mingi!"
Mingi venne messo all'angolo e tremò.
"Mi dispiace, non volevo."
"Non volevi? Mi spieghi perché ti mischi con questa gente?"
Mingi si grattò nervosamente le mani e abbassò la testa con occhi lucidi.
"Sanno di me e i-io... non voglio che si sappia."
"Quale sarebbe il problema?"
"Se i miei vengono a scoprirlo sono finito. Senti, mi dispiace per quella ragazza. Io ho solo fatto quello perché volevo essere lasciato in pace. Non mi immischierò più, ma per favore lasciami."
Hyunjin lasciò Mingi. Il ragazzo dai capelli azzurri iniziò immediatamente a correre via. Il cuore gli batteva forte. Ma sapeva che con Hyunjin, non ci sarebbe stato futuro. Quindi stava cercando di accettarlo.
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My Nana -Jaemin-
FanfictionNa Jaemin frequenta l'università di arte di Seul, la più importante e prestigiosa. E tu? Beh, tu frequenti la sua stessa università. Ma torniamo a Jaemin. Jaemin è al terzo anno, è gentile e dolce con tutti. Soprattutto quando tu, che sei stata l'an...