65. Risse e beccati dalla madre

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Jeno l'aveva fatto. Era biondo. Definitavamente. Beh, almeno fino a quando non si sarebbe stancato di nuovo. Ovviamente il suo nuovo colore di capelli aveva già attirato parecchie attenzioni. Il primo a vederlo in quel modo era stato Chan, che gli aveva fatto i complimenti. In quel momento sbadigliò perché stanco, non aveva chiuso un occhio quella notte e quello era il risultato. Vide Hyunjin ed Eunji nel corridoio, lei abbassò la testa e sorrise. Certo che stavano proprio bene insieme.
Purtroppo.
Lei gli passo una mano fra i capelli e poi lo salutò. Gli andò incontro e lo salutò.
"Allora andiamo?"
"Mh, sì."
Il preside aveva apperentemente ridotto le ore di presenza per permettere loro di esercitarsi ancora e lavorare più seriamente gli ultimi giorni di tempo.
"Scusa, vado a controllare un attimo i ragazzi e andiamo."
Mentre stavano per andare, incontravano Chan e Jaemin che stavano correndo verso di loro.
"Che succede?"
"Jeno vieni, Hyunjin sta cercando di fermarli ma è complicata la cosa."
"Ma chi?"
"Taeyong e quel tipo. Si stanno prendendo a botte."
"Ma Taeyong non fa mai a botto con nessuno."
"Appunto."
Si apprestarono ad andare nella stanza e anche se Jeno ordinò a Eunji di starne fuori, lei entrò lo stesso. Lui sbaffò ma non ci pensò troppo e rivolse l'attenzione a Taeyong e quel tipo, di cui ancora non ricordava il nome, che si stavano prendendo i capelli a vicenda.
"Gesù ma siete dei bambini o cosa?"
Nel frattempo Hyunjin era con le braccia conserte perché si era beccato un pugno per sbaglio e se ne era tirato fuori.
"Stai bene?"
"Sì sì, grazie. Fa un po' male, ma nulla di che."
"Se non la smettete voi due vi prendo a caldi. Taeyong, puoi vedere che cosa hai fatto a Hyunjin?"
"Non l'ho fatto io! L'ha fatto questo sgorbio qua."
"Parla per te, incapace."
"Oh gesù mio. Mi spiegate che cos'è successo o no ragazzi?"
"Questo incapace continua a sbagliare la sua cazzo di danza del ventre e io gli ho detto che deve muoversi perché non abbiamo tempo di stare appresso alla sua stupida sanza del ventre e si è offeso e mi ha attaccato. Che scemo di merda. Che idiota del cazzo, bah."
"Taeyong..."
"Okay ho capito, sto zitto."
"Tu sei?"
"Seonghwa. Ma sono invisibile o cosa?"
"Senti, non posso ricordarmi tutti i nomi dei ragazzi che sono qui a ballare. Quindi per favore, sta zitto anche tu. Allora, puoi evitare di rompere ulteriormente e andare via? D'ora in poi se fate una cazzata siete fuori e ne parlo con il preside, va bene?"
Entrambi annuirono esasperati dandogliela vinta. Eunji aveva per forza voluto mettere del ghiaccio su quella specie di livido. Quindi il loro allenamente era saltato. Per il momento almeno ecco. Dopo di che, quando tornò, tornarono insieme fuori pe resercitarsi. Hyunjin finì l'allenamento di ballo e poi andò in caffetteria, dove si era dato appuntamento con Seungmin. Seungmin appena lo vide gli prese un colpo. Andò da lui e senza pensarci gli prese il viso tra le mani.
"Ma che hai fatto? Oddio Hyunjin ma sei..."
Hyunjin tossì, facendo notare a Seungmin la sua posizione. Il ragazzo arossì e tolse le mani dal suo viso, purtroppo.
"S-scusami. Allora che hai fatto?"
"Ah, sono finito in mezzo a una rissa."
"Che cosa?"
"Taeyong si stava picchiando con uno. Comunque tranquillo, dovrebbe sparire per il giorno dello spettacolo."
"Non è questo che mi preoccupa. Comunque non sembra e forse non lo sai, ma sono bravo con il trucco, posso comunque coprirtelo se vuoi. Se rimane intendo, Hyunjin."
Poi si grattò le mani aspettando una risposta.
"Certo, se vuoi. Mi farebbe piacere."
In quel momento Seungmin aveva lo sguardo basso e arrossì ancora più del dovuto. Non aveva pensato al fatto che poteva avere una scusa per toccargli le labbra così. Insomma, anche le labbra vanno truccate, no? Un po' di trucco fa bene a tutto e... si accorse dello sguardo di Hyunjin indagatore e tossì.
"Quando hai imparato?"
"A fare cosa?"
"A truccarti. Anche se non lo fai mai."
Hyunjin ormai aveva capito che Seungmin si era distratto e aveva perso la sua attenzione, era perso nel suo mondo fatto della sua tanto amata crush che non sapeva della sua esistenza o meglio, dell'esistenza dei suoi sentimenti. Che credeva che provasse qualcosa per qualcun altro e non di certo per lui. Che ragazzo davvero stupido.
"Mh, credo verso i 16 anni."
Strinse le mani.
"Mi piaceva farlo e poi mi serviva. Sai, non ero molto bravo. Poi ho incontrato Jisung e l'ho usato come cavia. Mi piace."
E mi piaci anche tu, Hwang Hyunjin. Da morire, alla follia, non immagini nemmeno quanto, anzi, non lo sai nemmeno un po', ma ormai va bene così sì.
"Bravo. Bello mi piace. Dovresti insegnarmi, beh in realtà non credo di averne il tempo. Posso rubarti qualche volta?"
Mi hai già rubato il cuore, non ti basta?
"C-certo quando vuoi sono libero."
Tanto non che avesse tanto di meglio da fare e che sia chiaro, anche se avesse avuto un impegno, lo avrebbe cancellato apposta per Hyunjin, ma la cosa si sapeva già, l'unico a non saperlo era il ragazzo. Poi Seungmin decise di farlo, prese il coraggio a quattro mani e glielo chiese.
"Perché lo hai fatto?"
"Cosa scusa?"
Seungmin sospirò e dopo aver respirato profondamente lo guardò intensamente.
"La chitarra."
"Ah, sai, ce l'avevo nel mio armadio a prendere la polvere, non mi sembrava molto adatta a tenerla là. Perciò ho pensato di dartela."
"È tua? Così mi dispiace ancora di più."
"Avresti preferito che la comprassi nuova per caso eh Seungmin?"
"No, per niente. Scusami mi sono spiegato male. Non intendevo affatto questo. Quello che intendevo era che mi dispiace in entrambi i casi, ovvio. Ma che se è tua mi dispiace. Non so magari ti serviva. E se vuoi suonarla?"
"Seungmin, non devi preoccuparti. Seriamente, quella cosa era lì a prendere la polvere. E ho preferito darla a te, come ho già detto poco prima e poco fa. Non voglio suonarla, certo mi piacerebbe suonarla, ma non ne ho mai il tempo e in più non so farlo. Con te starà sicuramente meglio. Ti piace? Oppure non ti piace? Te la cambio? Vuoi una nuova? E comunque l'ho comprata per un capriccio anni fa, sai quanti soldi ho? Ne posso comprare altre 100 di seguito se non di più. Ogni tanto pizzico le corde a caso, ma niente di più."
"Sì ma non chiamarla cosa Hyunjin."
Poi arrossì.
"E sì, mi piace. E grazie ancora. La terrò con cura. Grazie tante Hyunjin."
Mi poace perché me l'hai fatta tu e soprattutto mi piaci tu Hwang Hyunjin.
"Scusa piccolo Min, ma non è importante per me, come lo è per te, visto? E sono certo che la terrai con davvero estrema cura. Grazie a te per avermi dato la possibilità di farla usare a qualcuno a cui davvero importa e a cuu davvero interessa, davvero tante grazie."
Piccolo Min.
Mentre Seungmin continuava a pensare a quelle parole, Hyunjin era a fare la fila.
"Non vuoi?"
"S-sì certo eccomi arrivo subito."
Si mise affianco a lui cercando di non guardarlo negli occhi per non imbarazzarsi più del dovuto e non destare altri sospetti inutili cge gli avrebbero solo creato altr problemi. Ordinarono quello che volevano e poi si misero a un tavolo, in realtà era solo un caffè per Hyunjin e una cioccolata per Seungmin.
"Perché non andiamo a mangiare fuori?"
"Cosa? Perché?"
"Non vuoi? E perché non lo so. Voglio mangiare ma non ho voglia di prepararmi nulla. Sai, voglio qualcosa di pronto, già pronto da altri. Quindi, andiamo fuori?"
"Certo come vuoi tu."
"Se non vuoi non venire eh."
Ma perché lo attaccava continuamente così? Lo faceva sentire così in imbarazzo e abche sempre proprio.
"No no, lo voglio. E poi anche io ho fame."
Si alzarono dopo aver finito le loro cose e andarono in una specie di ristorante/bar che era vicino al Moonlight, il bar preferito di Jaemin. Quando entrarono i propritari lo salutarono e si sedettero.
"Dobbiamo solo aspettare che arrivi un cameriere, fanno tutto loro."
"Ciao Hyunjin."
Tutto sorridente, c'era il propietario che lo guardava con occhi angelici.
"Oh no. Cosa vuoi chiedermi adesso?"
"È il tuo fidanzato?"
Seungmin quasi si strozzo con l'aria. "Ma cosa dici? Ma sei scemo? No, è solo un mio amico."
"Mhhhh, sarà."
Poi guardò Seungmin che arrossì e abbassò la testa.
"Cosa volete? Caro ti consiglio il numero 20. È buonissimo e lo abbiamo aggiunto."
Sbatté le palpebre più volte e velocemente per vedere la sua reazione a tutto ciò che lo circondava. Poi gli fece un gran sorriso e continuò a parlare ad oltranza e Hyunjin sospirò.
"Poi ti consiglio il numero 46 e il 69."
"Carl."
"Dimmi caro."
"Grazie del consiglio, ma posso aiutarlo io Seungmin."
Il propietario gli sorrise e ringraziò di essere venuti lì.
"Ah e non dirlo a mia madre o si fa mille filmini mentali, te ne prego evitamelo eh per favore."
"Ma certo caro Hyunjin."
Trmpo due secondi e appena fu quasi dentro la stanza della cucina urlò.
"Hyunjin si è fidanzato!"
"Per l'amor di dio e adesso chi la sente mia madre?"
L'aveva detto solo alla sua compagna Carl, ma tempo due minuti e lo avrebbero detto anche a sua madre. Il propietario tornò e diede loro il menù.
"Carl."
"Oh, devo andare ad aiutare la mia amata donna, che peccato non posso stare a chiacchierare qui con voi, mi dispiace così tanto non immaginate quanto."
"Sì sì vai, volatilazzati prima che ti tiri qualcosa addosso."
Carl ridacchiò e lo lasciò lì. Dopo qualche minuti andarono a prendere le loro ordinazioni. Alla fine Seungmin si fidò di Carl, con tanto di approvazione dal sottoscritto e sorrise. Un cameriere portò loro il loro cibo e quando Hyunjin stava per rotolare i suoi spaghetti, sentì il telefono squillare. Era l'avviso di un messaggio. Il messaggio citava tali parole:
"Ti sei fidanzato e non mi hai detto nulla, razza di disgraziato?!?!"
Hyunjin sbuffò e Seungmin lo guardò. Gli fece vedere il messaggio. Seungmin arrossì.
"Tranquillo poi sistemo tutto io."
Notò poi Carl con un telefono in mano e la telecamera rivolta a Seungmin.
"Carl che stai facendo?"
"Ops, sono stato sgamato. Ops ciao."
"Non dirmi che ti ha mandato mia madre. Senti vieni qua subito. Forza Carl, forza."
Lo fece venire là e cancellò la foto, che seppur sfocata, non doveva rimanere là sia per privacy che per altro. Sua madre non doveva impicciarsi basta, lo odiava quando lo faceva. Lo faceva sempre e lui quasi sempre lo odiava. Tutto andò bene, Hyunjin finì i suoi spaghetti e Seungmin il suo piatto. Passarono al secondo, ma Hyunjin notò la combriccola di pettegole di sua madre fuori dalla porta, attaccate al vetro. Sospirò e sospirando coprì Seungmin con la propria giacca che lo guardò sorpreso.
"Sembra che tu improvvisamente sia diventato famoso e tutti stiano cercando di farti una foto. Allora, resta così fino a quando non finiamo mh?"
"Okay Hyunjin come vuoi tu."
Arrossì a causa del fatto che per coprirlo gli sfiorò il viso. Ma perché doveva per forza essere così con lui? Non poteva trattenere i suoi sentimenti e fare finta di nulla una buona volta no? Finirono il loro pranzo, il dolce era stato buonissimo e Hyunjin andò a pagare. Rimasto solo guardò il telefono di Hyunjin, era rimasto acceso perché il ragazzo non si preoccupava di nulla, visto che era con Seungmin e non aveva segreti. Era aperto sulle chat del ragazzo e inconsapevolmente scorse lo sguardo. Lo abbassò immediatamente ma Hyunjin lo vide.
"Ehy che fai? Mi spii?"
"No, scusami è che."
Notando i suoi occhi lucidi Hyunjin si apprestò a spiegare.
"Ehy, stavo scherzando. Ma perché fai sempre così?"
Strinse i pugni forte.
"Vorrei saperlo anche io."
Si abbassò arrivando all'altezza del ragazzo.
"Cosa stavi cercando, in fondo non l'hai preso in mano ti è solo scappato lo sguardo, può capitare. Ehy, stavo solo scherzando mh? Non te la prendere e non piangere dai su. Mi guardi?"
"Non sto piangendo Hyunjin."
E poi non voleva guardarlo perché aveva paura di piangergli addosso e non voleva succedesse di nuovo ancora una volta, già lo aveva visto piangere e odiava quell'episodio, ma non aveva potuto fare nulla perché non era riuscito affatto e proprio a trattenersi, ma almeno era tra le coperte lì non come lì in quel momento, quindi non poteva proprio guardarlo ecco. Hyunjin sbloccò il cellulare e gli fece vedere le chat.
"Che ti interessa allora?"
"Ma stai scherzando o cosa mh?"
"No, dico sul serio."
"È una trappola per caso mh?"
"No vai su forza."
Arrossendo e stringendo ancora più forte i pugni glielo chiese.
"Come mi hai salvato?"
"Guarda tu stesso piccolo Min mh eh. Forza forza non avere paura, puoi anche farlo mh eh. Stai tranquillo. Min."
Seungmin guardò le chat e la sua era la quarta. Piccolo Min.
"Ti piace? Devo cambiarlo."
"Mh? Mh? No va bebe così."
E arrossì di nuovo per la milionezima volta in quella giornata snervante e stancante. Poi Hyunjin si alzò e gli tolse la giacca per accarezzargli la testa e i capelli soffici. I capelli di Seungmin prufumavano sempre, costantemente e lui lo amava alla follia questo suo aspetto strano ma bello.
"Andiamo a casa? Cioè al dormitorio, così ci esercitiamo no? Scusa ancora per mia madre. Ma è fatta così ho imparato ad accettarlo anche se mi da ancora sui nervi e fastidio certe volte."
"Tranquillo, andiamo pure via. Sono pronto."
"Stai bene allora quindi?"
"Sì sì, sto più che bene."
E detto quello se ne andarono in dormitorio ad esercitarsi. Per Seungmin ma anche per Hyunjin, era stata una giornata più che strana, stranissima e Hyunjin continuava a ricevere messaggi da sua madre, beh prima o poi si sarebbe calmata. O almeno così sperava il caro e disperato Hwang Hyunjin che decise di spegnere definitavamente il suo cellulare.

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Pensavate che fossi scomparsa eeeehhhh, ma non vi libererete tanto facilmente di me eeeehhhh eheheheh eheheheh. Detto questo, ricomincio ad aggiornare come prima se mi va perché voglio finire questa ff, più che altro voglio andare avanti perché ho tante cose da scrivere care persone, comunque detto questo nulla, spero vi sia piaciuto questo nuovo capitolo. Ci vediamo alla prossima e comunque bye bye.
Bye bye a tutti muah muah

My Nana -Jaemin-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora