25. Anche Jeno ha paura

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"Puoi chiamare Jaemin?"
"Perché?"
"Perché se sa che non l'ho avvisato subito, poi si arrabbia."
"Va bene, ma prima curiamo quella mano, okay?"
"Voglio vomitare..."
"Chiudi gli occhi se ti fa stare meglio."
Eunji prese del disinfettante, mettendolo delicatamente sulla sua mano ferita. Lui evitava di guardare il sangue, perché sapeva che sarebbe stato solo peggio. Quindi guardò negli occhi la ragazza.
"Se mi fissi non riesco a concentrarmi."
"E cosa dovrei guardare? E poi mica serve chissà che concentrazione per curare una ferita."
"Bene, allora fattelo da solo."
Si alzò e fece per andarsene, voleva solo prenderlo un po' in giro. Lui la fissò in cerca di aiuto. Lei ridacchiò e tornò da lui. Prese una garza e avvolse la mano in essa. Erano incredibilmente vicini. Lei senza farci troppo caso si avvicinò troppo a lui, poggiando la sua fronte a quella di Jeno.
E Jeno dovette ammetterlo. In quel momento, mentre la sua fronte era poggiata a quella della ragazza, il suo cuore aveva tremato. Era stato solo un cazzo di momento. Eppure, se lo sarebbe ricordato per i succesivi mesi. Ma non poteva fare nulla, lei era la ragazza o meglio, quasi ragazza, di uno dei suoi migliore amici. E lui non era così stronzo. Quindi avrebbe disintegrato quella cosa che aveva sentito. Non avrebbe ceduto. Anche se quello voleva dirse frantumarsi il cuore da solo. Lei si staccò.
"Ecco, ho fatto. Chiamo Jaemin."

Jaemin era a parlare con Jeno.
"Sicuro che stai bene? Ti fa così male? Non hai parlato da quando sono venuto da te."
"Sto bene."
"Io te l'ho detto che devi mangiare sempre. Stavi scopando vero? Lo sai che non mi impiccio, però non deve andarne di mezzo la tua salute!"
"Lo so, infatti stavo andando a mangiare. La smetti di attaccarmi? Non vi sopporto più, basta!"
Jeno sbatté la porta e Jaemin si sedette sul letto.
"È solo una ferita lieve. L'hai sentita Eunjin. Non preoccuparti troppo."
"Mi preoccupo perché mi ricordo dell'ultima volta. Avevamo circa 6 o 7 anni. Stavamo giocando sulla sabbia, lui si è allontanato perché la palla era andata lontana. Dopo un po' non l'ho visto tornare e sono andato a cercarlo. Jeno non piace praticamente per nulla, eppure quella volta lo vidi a terra a piangere mentre si reggeva la mano. E non c'entra l'essere piccolo. Ogni volta che si faceva male, lui si rialzava e basta. Sono andato da lui e mi ha detto che era caduto e la mano destra aveva colpito un pezzo di vetro. L'ho preso per la mano sana ma qualche passo e l'ho visto svenire. Poi sono andato a cercare i nostri genitori che erano vicini. Dopo quello gli dissi che doveva sempre chiamarmi in occasioni del genere. Oppure mi sarei arrabbiato tantissimo."
Gli accarezzai dolcemente la spalla e gli diedi un bacio sulla guancia. 
"Capisco la tua preoccupazione. Ma adesso lascialo riposare."
"Va bene. Comunque, speriamo di capitare insieme al progetto. Voglio proprio passare più tempo con te."
Arrossii.
"Anche io. Però non hai detto che chi va allo stesso indirizzo non psrtecipa insieme?"
"Hai ragione. Adesso sono triste."
Lo abbracciai forte. Per fortuna quella giornata si concluse tranquillamente. Eunji e Hyunjin avevano cominciato a uscire e Jaemin mi aveva detto che Jeno aveva definitivamente fatto pace con Hyunjin. Ero felice per lui, perché lo vedevo più tranquillo e rilassato. Io aspettavo con ansia di sapere a chi sarei stata accoppiata. Jaemin mi aveva detto di scegliere una ragazza, ma io trovavo più interessante lavorare con un ragazzo. Facevo arte e sarei stata assegnata a chi lavorara nell'indirizzo di teatro. Invece chi faceva teatro e recitazione veniva assegnato a sceneggiatura. Chi faceva ballo a chi faceva canto. Entrai nell'aula di teatro e mi accomodai. C'erano studenti che conoscevo perché facevano parte del mio stesso corso e studenti sconosciuti. Tra quelli del mio corso c'era ovviamente Jaemin. Purtroppo il posto accanto a lui era occupato da una ragazza. Ci salutammo con la mano, in lontanza. Il professore aspettò che l'aula fu piena ed iniziò.
"Iniziano da quelli del terzo anno. Na Jaemin. Tu sei con Yoo Soobin."
Una ragazza alzò la mano. La ragazza al suo fianco si alzò per scambiarsi di posto con lei. La nuova ragazza gli sorrise e si presentarono. Il professore continuò a chiamare i nomi e a dire le coppie, fino a quando non arrivò agli studenti del primo anno.
"Lee Y/n con Kim Junmyeon."
Vidi un ragazzo castano e molto carino alzarsi e io alzai la mano. Venne verso di me e si presentò.
"Mi chiamo Kim Junmyeon, ma tu puoi chiamarmi Suho. Tutti mi conosco con questo nome."
Ah, Suho! Me ne aveva parlato Eunji.
"Piacere Lee Y/n."
Gli sorrisi e Jaemin si girò a guardarci. Ben gli stava.
"Decidete da quale indirizzo iniziare."
Il professore ci lasciò liberi. Alcune lezioni sarebbero state in quel modo, anche organizzando qualcosa in comune,un evento, altre sarebbero stato condivise, magari uno avrebbe assistito a una materia dell'altro. E altre ancora sarebbe state normali. Per esempio quelli di ballo e canto dovevano organizzare uno spettacolo e così via. Per il mio indirizzo invece la cosa cambiava e variava. Si doveva decidere insieme.
"Hai un soprannome?"
"No. Mi chiamano tutti Y/n e basta."
"Va bene. Allora, cosa pensi potremmo fare insieme? Che evento potremmo organizzare?"
"Non ne ho proprio idea. Però adesso dovremmo andare a lezione da me o da te."
"Visto che sono del terzo anno, iniziamo da me."
"Okay."
Salutai Jaemin e uscii.


"Mi rifiuto di lavorare con Kim Seungmin."
"Hyunjin. Sei un bravo ragazzo. Perché non collabori?"
"Io avevo scelto una ragazza."
"Lo sappiamo. Ma i posti sono carenti. Lo sai che il tuo indirizzo è diviso in tre. Per favore. Seungmin è un ragazzo gentile, vedrai che lavorare con lui sarà divertente."
Hyunjin sospirò. Non aveva davvero nulla contro di lui, ma... ecco, c'era un piccolo particolare. La sega. Oltretutto non voleva far arrabbiare Eunji. Così sconsolato andò a parlarle.
"Sei in coppia con Seungmin?"
"Sì. Mi dispiace, ci sono stati problemi. Io avevo scelto una ragazza. Però il professore non vuole cambiare idea. Ti va bene?"
"Tranquillo. Anche perché non posso dirti nulla."
"Con chi sei capitata?"
"Jeno..."
"Cosa? Va bene, tanto non puoi farci nulla..."
"Io mi fido di te. Quindi fidati di me. E fidati anche di Jeno. Ti ha detto che con me non ci proverà più."
"Okay. Allora siamo d'accordo così. Mi fido di te e del mio migliore amico."
Si salutarono e Hyunjin andò a cercare Seungmin. Visto che era arrivato tardi, le coppie erano state già dette. Lo trovò nell'aula di sceneggiatura che leggeva dei fogli insieme a Jisung.
"Così non va bene. Capisci? Ma con chi dovevano mettermi in coppia? Io cambio scuola. È deciso."
Tossì.
"Scusami? Dovremmo iniziare le lezioni combinate."
Seungmin arrossì e si mise in piedi.
"O-okay. Adesso vengo."
Arrossì ancora di più per la parola detta. Insomma, tra di loro non era proprio adatta...
"Ci vediamo Jisung."
Lo salutò e seguì Hyunjin che era uscito dall'aula.
"Dobbiamo andare a lezione di recitazione."
Seungmina annuì silenziosamente. Hyunjin non aveva intenzione di parlare di quell'episodio e nemmeno Seungmin. Che era ancora imbarazzato. E soprattutto, sentiva il suo cuore battere fortissimo in ricordo del bacio che gli aveva dato. Entrarono nell'aula di recitazione.
"Oggi mostreremo ai vostri compagni come recitate."
Hyunjin era conosciuto come uno dei migliori nella recitazione.
"Dopo discutiamo di quale spettacolo creare."
Seungmin avrebbe dovuto creare una sceneggiatura e Hyunjin recitarla insieme a lui. Quando la lezione finì, rimasero soli.
"Inizia a creare una storia e quando l'hai fatto, mi dai i fogli."
Si stiracchiò e si sedette a terra. Seungmin non potè non notare la maglia che si alzava e si diede dello stupido. Doveva concentrarsi. Non voleva dare problemi a Hyunjin o essere fonte di disturbo e peso. Dopo qualche minuto passato a pensare e cercare di scrivere, Hyunjin si avvicinò a lui. Era troppo vicino.
"Allora?"
"N-non ho scritto un granché."
Presi i fogli di mano a Seungmin. Lesse un secondo.
"Non mi piace. Io vado a prendere qualcosa da mangiare."
Si alzò e Seungmin fissò le sue cosce. Perché erano così belle? Distolse lo sguardo.
"Seungmin?"
Hyunjin sospirò. Seungmin stava guardando altrove per evitare di guardargli le cosce. Hyunjin si abbassò e diede un colpetto alla sua guancia.
"Piccoletto, vedi che devi concentrarti. Quello che hai scritto è troppo tirato. E soprattutto, non essere triste. Che è successo? Io stacco un attimo per andare da mangiare. Cerca di impegnarti e non pensare ad altro."
Uscì dalla stanza e Seungmin tornò a respirare. E si odiò. Tanto. Tantissimo. Perché un cazzo di colpetto sulla guancia gli aveva fatto battere il cuore come un terremoto fortissimo. E lui, voleva smetterla. Non poteva continuare in quel modo. Per quello si odiava. Perché non poteva farlo. Non poteva smettere di amare Hwang Hyunjin.

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Fine capitolo.
Vi è piaciuto?
Aspettate il prossimo con ansia. E attendete drammi ma anche cose sconcette eheheheh...
Ciao ciao.

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