67. Fare l'amore ma con gli occhi...

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Attenzione alla bomba che sto per lanciare in questo capitolo. Buona visione. Anzi. Buona lettura.


Quella eraa una giornata particolare, la tensione stava uccidendo tutti e ogni persona fremeva dalla voglia di mostrare al mondo le proprie capacità. Metà del loro foturo era dovuto solo da quell'evento. Perciò l'agitazione ci stava tutta. Per Hyunjin, era così. Seungmin gli batté la spalla con la mano per attirare la sua attenzione, era tutto il giorno che era ansioso e lo vedeva strano.
"Stai bene? Oggi ti vedo strano."
"Mh? Sì, sì. Sto bene. Sono solo un po' ansioso e preoccupato."
"Preoccupato? Ma non devi. So che sei bravissimo, semmai io dovrei esserlo. Sono una frana. Tu sei eccezionale Hyunjin, fidati di me una buona volta."
Gli sorrise e si strinse le mani. Si riferiva ovviamente al bacio, ai baci falliti. Ma anche ad altro, alle sue non alte capacità di recitazione. Seungmin era un tipo tranquillo che amava stare dietro le quinte a creare sceneggiature e ad aiutare gli attori bisognosi di aiuto, del suo aiuto. Senplicemente non era fatto per il palcoscenico. Tutto qui. Ma sapeva che, con l'altro ragazzo avrebbe brillato comunque. Non che gli importasse, ma non voleva fargli fare du certo brutta figura. Hyunjin come aveva già detto al ragazzo sottosceitfto, era bravissimo. Ammaliava tutti, senza distinsione di sesso. E lo capiva bene solo guardandolo. Il cuore iniziò a tremargli e a battere più del dovuto, come era solito fare quando era vicino al ragazzo più grande. Ormai ci era abituato, beh, quasi ovvio. Doveva smettergli con quei pensieri stupidi, ma ogni volta che lo guardava si perdeva nei suoi occhi che spesso brillavano. E lui ne era innamorato di quella luve, possiamo dire anche stregato. Ed era una nagia che non si sarebbe disciolta tanto facilmente, forse anche mai, così era convinto Seungmin e così forse lo era. Chissà. Seungmin di riscosse dai suoi pensieri e indicò le sue labbra.
"Ti fanno ancora male?"
Hyunjin se le toccò e Seungmin invidiò ancora una volta quelle sante e benedette ditta. Quella mano stupenda che...
"Non direi. Forse un po'. Stai tranquillo, non è successo nulla in fondo. Solo un graffietto, no? Mi è già passato, vedi?"
Se le toccò leggermente fingendo che non facessero male e a Seungmin quasi venne da ridere, era così adorabile quando voleva non farlo preoccupare e lo consolava, che il suo cuore si scioglieva a terra e raccoglierlo ogni singola volta era sempre più difficile. Sì, perché Seungmin se ne era accorto già da tempo di quella cosa. E lui non poteva fare a meno di notare ogni suo gesto, ogni suo piccolo particolare. Ogni cosa che sfuggiava agli altri, lui la notava inevitabilmente. Perché? Perché ne era innamorato. E seppur la loro storia fosse impossibile, lui avrebbe continuato a guardarlo da lontano, amandolo più di ogni altra cosa al mondo. E custodendo nel suo cuore, quell'amore tanto fragile ma al contempo tanto forte che provava per l'altro ragazzo. Tanto prezioso e luminoso. Per questo ogni volta litigava, o meglio quasi litigava con Jisung. Perché lui non capiva, non era innamorato di lui, come avrebbe potuto notare il suo modo di curvare le labbra in un disappunto quando qualcosa non gli riusciva, o il suo modo di portarsi indietro i capelli, sorridendo poi soddisfatto, quando qualcosa invece gli riusciva? Non poteva e basta. Sia perché non passava del tempo con lui come Seungmin, sia perché non era innamorato appunto. Seungmin strinse le mano tra di loro, quasi facendolo diventare rosse.
"Così ti fai male. Cos'hai all'improvviso?"
Odiava tutto quello e odiava anche il fatto che più si conoscevano, più Hyunjin sembrava scavargli dentro l'anima per renderla sempre più sua, per prendere quel cuore e renderlo sempre più suo. Come se fosse possibile poi, pensava sempre Seungmin. E invece, ogni volta lo sorprendeva sempre di più. Si ritrovava a piangere per le stesse cose, a ridere sempre per lui. Più si conoscevano e più Hyunjin riusciva a capirlo e ovviamente ad affezionarsi a lui. E Seungmin odiava questo avvicinamento quasi forzato ma allo stesso non poteva non amarlo con tutte le sue forze. Finito tutto quello, loro cosa sarebbe diventati? Di nuovo sconosciuti? O...? Era impossibile pensare. Era impensabile totalmente. Qualcosa fuori dal comune per lui. Ma una cosa la sapeva, lui non voleva lasciarlo andare Hyunjin. Anche se stare con lui, vicino a lui, voleva dire soffrire tutta la vita per vederlo con un'altra.
"Non devi preoccuparti di farmi preoccupare e non devi nemmeno proeccuparti per me. Sto bene. Sei tu quello che mi preoccupa. Scusa ancora Hyun."
"Ho detto che va bene, piccolo."
Seungmin arrossì. Diamine.
Smettila idiota, non posso innamorarmi ancora di più di te. Com'è possibile?
"Sei carino quando arrossisci. Non capisco perché non ti ami?"
"Chi?"
"Il tuo ragazzo."
"Il mio ragazzo? Da quando ho un ragazzo?"
Si fermò, riflettendo. Forse intendeva... lui? Che non sapeva di parlare di se stesso ovvio. Che stupido che era.
"Quello per cui hai una cotta. Dovresti provarci con lui. Forza e coraggio ragazzo."
Se solo potessi, razza d'idiota.
Non pensava di certo che senza una ragazza di mezzo Hyunjin sarebbe stato disponibile a dargli una prova, a dargli una possibilita più che altro, ma di certo avrebbe avuto il passaggio libero.
Anche se sei etero, stupido idiota.
"È etero Hyun. Non ho speranze."
"E allora dimenticalo Min."
Come se fosse possibile idiota megagalattico.
Sorrise tra se e se, amaralmente. Era diventato pazzo. Eh sì. Completamente pazzo, di Hyunjin sì.
"Senti non ho più voglia di allenarmi, vado a lezione. Ci vediamo piccolo ometto."
Prima di andarsene però si fermò e lo guardò attentamente.
"Comunque grazie per avermi consolato e ringraziato, mi sei di molto aiuto grazie davvero."
Seungmin sorrise e lo salutò, con un peso nel cuore sempre più pesante di volta in volta, sempre più difficile da togliere da esso.

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