Diciotto

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"Gentili passeggeri, tra pochi minuti atterreremo all'aeroporto di Roma Fiumicino. La temperatura al suolo è di 25 gradi centigradi, l'umidità del 79% e troveremo un moderato vento da scirocco. Nell'augurarvi un ottimo soggiorno nella Capitale, speriamo di accogliervi nuovamente al più presto su un nostro volo. Viauguriamo una buona serata e una buona permanenza".

Stiamo per atterrare, io non ho da tirar su né tavolino né schienale perché per un volo così breve non faccio neanche lo sforzo di modificare la configurazione che trovo. Tra l'altro visto che siamo ben distanziati per via del Covid sto benissimo così. Non appena l'aereo tocca terra si sentono subito i click click delle cinture che si slacciano, la gente ha sempre fretta di scendere, io invece me ne sto sempre tranquilla ad aspettare che passi l'ondata di piena.
Come da copione, quando siamo fermi, tutti scattano in piedi, ma con sorpresa vedo che mi si avvicina un'hostess.
"La signora Eleonora Serra?"
"Sì, sono io"
"Signora, le chiedo cortesemente di attendere seduta al suo posto, la faremo sbarcare per ultima".
"Mi scusi, perché?"
"Abbiamo ricevuto disposizioni in merito".
"Abbiamo cosa?". Alzo lo sguardo e vicino alla porta anteriore vedo la figura di Loi, l'autista del Presidente, che parla con il Comandante.
Inizio a innervosirmi ma non voglio creare problemi al personale, chiedo solo alla hostess: "Mi scusi, ma il mio bagaglio?"
"Non si preoccupi, lo stanno recuperando in questo momento e lo troverà direttamente in auto".
Lo sbarco degli altri passeggeri avviene velocemente dato che l'aereo non è a pieno carico, dopodiché mi alzo, prendo la borsa e vengo raggiunta da Loi.
"Buonasera dottoressa"
"Buonasera a lei", sono gelida. La colpa non è sua, ma sono proprio arrabbiata con Giuseppe che mi ha fatto questo scherzo. Ma cosa penseranno i membri dell'equipaggio? Che mi stanno arrestando? Che sono una raccomandata, una che fa sprecare i soldi dello stato per farsi venire a prendere? Cosa?
Da vero gentleman mi scorta verso l'auto blu. "Il suo bagaglio è già in macchina".
"Grazie. Posso almeno chiedere dove mi sta portando, o deve anche bendarmi in modo che non veda dove verrò tenuta in ostaggio?"
Quell'uomo non muove un muscolo, si vede proprio che è un maledetto sbirro, ma mi risponde: "Il Presidente mi chiesto di condurla a Palazzo Chigi, dottoressa".
Io lo ammazzo. Cosa non gli era chiaro della frase: "Prendo il treno per Termini e vado a casa di Giulia?", non è difficile, ce la fa un Presidente del Consiglio no?
Per via del nervosismo mi ero dimenticata di riaccendere il cellulare, lo faccio mentre siamo in viaggio verso Roma.
Mando alcuni messagi per dire che sono arrivata, poi fra i vari messaggi vedo il suo.
"Arrivata? Tutto a posto?"
"Sì". Stop.
"Sono al Senato e purtroppo non so a che ora finisco, non vedo l'ora di vederti".
"Ok".
Arriviamo a Palazzo Chigi, entriamo nel cortile, il fido Loi mi apre la portiera e poi prende la mia valigia dal portabagagli, dopodiché mi accompagna per vari e lunghissimi corridoi fino a quello che suppongo essere l'appartamento del Presidente. Apre con una chiave magnetica e mi fa entrare dopodiché mi dice "Il Presidente le chiede la cortesia di attenderlo qui e di mettersi a suo agio come se fosse a casa sua, la raggiungerà non appena finisce la seduta al Senato".
"Grazie".
"Buonasera dottoressa".
"Buonasera a lei", non sono di tante parole con il povero Loi.
Non so cosa fare , avrei anche bisogno di usare il bagno ma mi secca girare per una casa che non conosco, poi in particolare quella.
Guardo un po' dalle finestre, il cielo di Roma è sempre quello che mi aveva spezzato il cuore qualche settimana prima.

Dopo un'oretta circa, si apre la porta ed eccolo entrare, è stanco e si vede ma mi saluta con il suo ben noto sorriso con fossette.
Si avvicina a me con evidenti intenzioni di salutarmi come si deve, ma io, quando si avvicina alle labbra, gli giro la faccia di scatto.
Mi guarda esterrefatto.
"Eleonora, che c'è? Scusami, te l'ho detto che ero al Senato, abbiamo finito tar-"
"Non me ne frega un cazzo, non è questo il problema".
"E allora qual è, se vuoi gentilmente mettermene a parte?", è diventato gelido, furioso.
"Ma ti sembra normale mandarmi a prendere con un'auto blu? A parte che Loi ha la scritta sbirro in faccia praticamente lampeggiante, ma che figura ci faccio? Non ci pensi a queste cose?!"
Mi guarda con la bocca aperta, stringe i pugni fino a farsi diventare le nocche bianche. Se fosse stata un'altra persona avrei pensato fosse sul punto di darmi una sberla.
Continuo.
"E poi perché? Cosa non andava bene del fatto che mi prendessi il treno per Termini come ti avevo detto? No, ma spendiamo altri soldi pubblici utilizzando mezzi e dipendenti dello Stato come autisti!"
La sua mano che si abbatte su un tavolino lì all'ingresso fa un rumore così forte che mi fa trasalire e soprattutto ammutolire. Sono certa che a lui abbia fatto anche piuttosto male.
"Ma tu sei pazza!" Urla come ovviamente non gli ho mai visto né sentito fare.
"Tu sei una pazza, tu stai male, tu ti devi fare curare Eleonora! Ma in fretta però. Io... io pensavo di fare una cosa carina a mandarti a prendere e soprattutto a farti portare direttamente qui, ho passato tutta la seduta al Senato - TUTTA LA CAZZO DI SEDUTA AL SENATO - a pensare a quando ci saremmo visti senza prestare attenzione a quello che stavano dicendo gl altri, e tu, TU, mi vomiti addosso tutto questo fiele?"
Mentre dice queste parole mi si avvicina e le ultime me le urla a pochi centimetri dal viso. In tutta risposta io sollevo la mano destra con tutta l'intenzione di colpirlo ma lui è velocissimo nel bloccarmi stringendomi il polso con forza.
"Lasciami", gli sibilo.
Mi torce il braccio all'indietro.
"Lasciami ti ho detto, mi stai facendo male!"
"Aspetta a vedere il male che posso farti, se voglio", mi dice all'orecchio.

Mi tiro su dal letto con un urlo. La sveglia che sta suonando segna le 4.30. Devo prendere l'aereo per Roma, ma il sogno che ho appena fatto mi sta mostrando con tutta evidenza che non sono per niente sicura di quello che sto facendo.


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Angolo autrice

Paura eh? ;-)))

Avete presente la serie "Dark"? Se l'avete presente, Eleonora sperimenta il risveglio angosciante e angosciato che hanno quasi ogni giorno i due protagonisti Jonas e Marta. Se non l'avete vista, vedevatela perché merita a prescindere.

Questo sogno mi serviva per far capire che l'inconscio di Eleonora è ancora tormentato per questa storia e che fondamentalmente ha paura che Giuseppe le faccia male, ovviamente non in senso fisico.

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