Capitolo 1

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Di studiare proprio non avevo voglia e non parlo di quel giorno in particolare, ma di un vero e proprio odio verso la staticità dello studio.

Abituato a nuotare e sgobbare nelle piscine, come potevo ascoltare i miei genitori che si raccomandavano tanto che portassi a casa buoni voti.

Ero iscritto alla facoltà di scienze della comunicazione che non è che odiassi, ma ero bloccato dalla mia stessa pigrizia nell'imparare nozioni che a mio parere, poco sarebbero servite nella vita lavorativa.

Vedere poi quei poveri neolaureati a caccia di un lavoro, anche se non inerente ai loro studi, aggiungeva un alibi alla mia pigrizia.

L'alternativa era tornare a casa da mamma e papà ma, ero a Milano e rientrare nella piccola provincia del centro Italia per lavorare nel panificio di famiglia, l'avrei considerato un vero fallimento.

Nella metropoli c'erano concerti, locali alla moda, sfilate, fiere e rinunciare a tutto questo, mi dava come l'impressione di lasciarlo godere a qualcun altro.

Poi c'era Alice, una Donna con la D maiuscola, nonostante i suoi soli 21 anni. La mia Alice.

Padrona del mio cuore, della mia vita, della mia anima e del mio cervello.

Ero innamoratissimo e allontanarmi da lei era sicuramente fuori discussione.

Quindi attuavo da tempo la teoria del minimo sforzo e la massima resa, mantenendo una media universitaria che oscillava tra il 23 e il 24, giusto giusto per galleggiare in quella posizione che tanto non volevo perdere.

Poi c'era anche la mia carriera sportiva.

Se solo il nuoto fosse stato uno sport più seguito, avrei potuto mantenermi senza dover studiare, soprattutto avrei finito di pesare sul bilancio della mia famiglia. Invece mi trovavo sopra quel libro di filosofia che in quel particolare giorno proprio non capivo, nonostante fosse una delle mie materie preferite.

Avevo proprio la testa altrove.

Tanto valeva mettersi a fare le pulizie di casa, nell'attesa che Alice tornasse dalla settimana passata dai genitori in Puglia. Riordinare il bilocale che condividevamo insieme da 6 mesi, era la cosa che mi dava di gran lunga più soddisfazione, per non parlare del cucinare per la mia amata.

Le stavo giusto preparando per il suo ritorno, dell'ottimo salmone con patate, accompagnato da un buon vino bianco secco dei colli romani, comprato per l'occasione.

Lasciai tutto nel forno pronto per essere acceso prima della cena e mi affrettai a preparare la borsa dell'allenamento per quel pomeriggio, raccogliendo l'accappatoio, cuffia, occhialini e costume, puntualmente stesi ad asciugare nel piccolo terrazzino.

Con la casa perfettamente ordinata e pulita e la cena pronta, mi chiusi la porta alle spalle in direzione della piscina.

SWIM SWITCH amori pericolosiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora