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 “Where are we? What the hell is going on?

The dust has only just begun to fall

Crop circles in the carpet, sinking, feeling.

Spin me 'round again and rub my eyes.

This can't be happening.”

-Imogen Heap, “Hide and Seek”

-Luke

Luke ebbe gli incubi per tutta la notte e dormì solo fino alle sei del mattino. Si sentiva in colpa. Si svegliò ed aveva freddo e si girò dall'altra parte ed Ashton era raggomitolato su se stesso e gli dava le spalle. Aveva gli occhi chiusi e respirava a ritmo regolare, eppure una smorfia rovinava l'altrimenti angelica espressione del ragazzo addormentato.

Dio, Luke si odiava così tanto.

Si alzò senza fare rumore, aggiustandosi la maglia con cui aveva dormito e coprendo i capelli arruffati con un berretto che aveva trovato sulla cassettiera di Ashton. Non era sicuro di essere abbastanza presentabile da poter uscire in quelle condizioni, ma non ci pensò e si mise le scarpe. Si avvicinò alla porta strisciando i piedi sul pavimento, portandosi via la chiave di scorta della stanza di Ashton.

Luke ritornò circa quindici minuti dopo e cercò di aprire la porta senza fare rumore. Tuttavia, mentre Luke litigava con la serratura, la porta fu spalancata da un ragazzo confuso e senza maglia e con i ricci color miele tutti scombinati e con gli occhi verdi semichiusi e prima che Ashton potesse dire qualcosa Luke fece cadere la busta della spesa e lo baciò.

“Scusa.” mormorò contro le labbra di Ashton. “Scusami.

Ashton sembrava ancora piuttosto confuso, ma quella brutta smorfia era scomparsa dal suo volto, quindi Luke si sentiva un po' meglio.

“Pensavo te ne fossi andato.” disse piano Ashton.

“No.” Luke scosse la testa.

“Solo...mi sono svegliato presto ed ho pensato, Hey! Colazione di scuse!

“Non devi scusarti, Luke—,” cominciò a dire Ashton, ma Luke lo interruppe.

“No, sì invece. Non voglio tenerti all'oscuro, è solo che...voglio dire, lo faccio con tutti—Calum non sa la storia, e c'è una storia, credimi—e non voglio...non lo so. Non voglio non dirtelo. Io voglio...io, te lo dirò, Ashton. Credimi. Ma...ho bisogno di tempo. Per questa cosa. E per te. Ho bisogno di sapere che non penserai...lo sai. Che non penserai male di me.”

Mormorò Luke, guardando il pavimento. Si sentiva incredibilmente sopraffatto.

“Va bene.”disse Ashton dopo un momento, intrecciando le loro dita.

“Solo...il motivo per cui io e Louis siamo così vicini è che...beh, è successa una cosa e lui è l'unico che conosce tutta la storia.” disse Luke e solo dopo averlo detto si rese conto che non era totalmente vero, ma rispiegare avrebbe complicato ancora di più le cose.

“E' così terribile?” chiese Ashton. “La cosa che è successa?”

Luke deglutì. Luke annuì.

Il silenzio scorse interminabile, come le autostrade del Kansas, dritto e piatto ed indistinguibile.

“Ma ho comprato la colazione!” disse Luke all'improvviso, forzando un sorriso. “Barrette energetiche e caffè del distributore!”

Traduzione; Coming Up For Air // l.h. + a.i. || {Lashton} || (love in london)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora