1.0

2.1K 202 30
                                    

The bottom line is that we never fall for the person we're supposed to.”
-Jodi Picoult

Don't try to sleep through the end of the world
And bury me alive
'Cause I won't give up without a fight.”
Panic! At the Disco, This is Gospel
 

-Ashton

Ashton non riusciva a muoversi mentre le labbra di Luke si avvicinavano lentamente alle sue, esitando un attimo prima di sfiorare l'angolo sinistro della suo bocca per poi staccarsi subito dopo. Luke rimase immobile, i loro volti così vicini che stavano ancora respirando la stessa aria, mentre le stesse particelle di luce li illuminavano. Ed i suoi occhi blu erano ancora chiusi, ma non come se si aspettasse qualcosa di più. Non si muoveva, e per un secondo tutto fu meravigliosamente statico.

“Com'era?” disse il biondo senza respiro, la sua voce come una sinfonia di cristalli che si infrangono.

“Non lo so.” rispose sincero Ashton, senza allontanarsi e senza avvicinarsi.

“Io―,” Luke aprì finalmente gli occhi, e il loro colore blu divenne più scuro e profondo. E Ashton sentì una lama incandescente trafiggergli il petto, mentre si domandava se avessero quell'aspetto a causa sua. “Scusa.”

Luke si alzò dal letto e Ashton non potè fare a meno di notare che indossava soltanto un paio di shorts da ginnastica lunghi fino al ginocchio. Mentre se ne stava lì in piedi, gli occhi di Ashton tracciarono il contorno della sua schiena illuminata dal sole, osservando i suoi muscoli in tensione. Ed era bellissimo e sexy era arte era perfezione.

“Luke,” sussurrò Ashton mentre Luke stava per uscire dalla stanza. Si bloccò sulla porta e Ashton si alzò, sentendosi per un attimo in imbarazzo, ricordando di avere addosso solo una maglietta e un paio di boxer neri. Lo prese per il braccio e lo attirò a sé in modo che fossero l'uno di fronte all'altro e wow, Luke era altissimo.

Si guardarono per quella che sembrò una serie di piccole eternità. Ashton era affascinato dal modo in cui Luke lo studiava limpidamente, e questo gli diede il coraggio di cercare di memorizzare ogni singolo dettaglio del volto di Luke.

“Luke?” disse di nuovo Ashton. Questa volta era una domanda, questa volta era più coraggioso.

“Sì?” rispose Luke, gli occhi come miniere incandescenti di zaffiro, luce buio vuoti pieni di tutto.

Ashton allungò la mano ed esitò prima di toccare le labbra di Luke, per poi carezzargli delicatamente il viso. Luke rabbrividì e oh, era lui il motivo per cui stava rabbrividendo.

“Di nuovo,” gli disse, sentendo la pelle morbida contro la sua mano. “Prova di nuovo.”

Luke se ne stava lì a fissarlo. Il cuore di Ashton gli rimbalzava nel petto e pensò che forse Luke aveva sbagliato, Dio, non voleva baciarlo. No, no―

e poi Ashton smise di pensare perché le labbre di Luke erano sulle sue
e

Oh.

Le sue labbra erano morbide, la pelle così delicata e meravigliosa e fragile e oh, cielo qualunque cosa stesse succedendo al cuore di Ashton doveva essere terribile perché batteva così forte da lacerargli il petto.

All'inizio, Ashton non sapeva come comportarsi perché c'era qualcosa di strano in quel bacio, qualcosa di estraneo. Eppure si sentiva come se fosse fatto di gelatina.

Luke era incerto, le labbra poggiate su quelle di Ashton, mentre con la punta calda del naso sfiorava il suo zigomo. Dopo un secondo che sembrò durare più di un secondo, Luke fece per staccarsi, ma Ashton prese il suo viso fra le mani e inclinò la testa per approfondire il bacio eoh, le mani di Luke stavano esplorando i suoi fianchi e la vita e lo attiravano più vicino, più stretto e Ashton non riusciva a respirare

Entrambi si staccarono, col fiatone e rossi come l'alba. Il battito di Luke era veloce ed irregolare, come se avesse appena corso la maratona di New York, e mordicchiava di nuovo il suo anellino e Ashton aveva capito che lo faceva quando era nervoso e non era forse stato poggiato contro le sue labbra fino a un momento prima?

“Ash?” disse Luke, la sua voce limpida ora leggermente impastata. “E questo com'era?”

Ashton ci pensò su un attimo, mentre le sue ginocchia recuperavano la loro normale stabilità.

“Bello.” Disse, sentendosi arrossire mentre guardava in basso.

“Molto bello. Troppo bello.”

“Troppo?” chiese Luke, e Ashton sentì il suo respiro sul viso, delicato e tiepido come un soffione in estate.

“È solo che―” balbettò Ashton mentre la realtà lo colpiva come un'onda, un pugno allo stomaco, una pugnalata al petto. “È solo che...tu sei un ragazzo.”

Si aspettava una risposta sarcastica, una risposta che anche Zayn avrebbe potuto dargli. Cattiva e amara e formulata in modo da farlo sentire un rifiuto.

“È proprio quello il problema, vero?” disse Luke, guardandosi le braccia. “Pensavo la stessa cosa.”

Gli occhi di Ashton incontrarono quelli di Luke, mentre entrambi cercavano di determinare la profondita delle loro iridi. Gli occhi di Luke avevano delle striature blu notte, ma erano per lo più del colore del cielo, infranto da un blu così chiaro da sembrare quasi argento. La pupilla era circondata da una corona grigia e indaco. Erano bellissimi. Tutto in Luke era bello. Ashton non lo aveva mai pensato di un ragazzo―beh, non lo aveva mai pensato di nessuno, in realtà.

“Non so cos'è questa cosa che sento.” ammise Ashton.

“Tranquillo.” gli disse Luke, serrando le labbra. “Non c'è problema.”

Sul serio?” chiese Ashton, sorpreso dalla reazone placida di Luke alla sua incertezza.

“Sì. Non posso pretendere che tu lo sappia. Ci conosciamo da due giorni, e non ho mai―insomma...” Luke si fermò.

“Baciato un ragazzo?” chiese Ashton, sorridendo leggermente. Luke annuì, mentre le sue dita poggiavano ancora sui suoi fianchi. “Nemmeno io.”

Tecnicamente falso.” disse Luke sorridendo amaramente.

“Non ho mai voluto baciare un ragazzo prima d'ora.” Ashton si corresse prima di rendersi conto di quello che aveva appena detto. Cercò di guardare qualsiasi cosa, fatta eccezione per Luke.

“Volevi baciarmi?” disse Luke, speranzoso. Ashton alzò lo sguardo e vide che cercava di non ridere, con quella fossetta sulla guancia metre si mordeva il labbro e oh, Dio, era così adorabile.

“Beh,” Ashton iniziò a parlare e si fermò e balbettò e ricominciò dall'inizio. “beh, sì.”

“Meno male. Credevo di averti messo paura.” Luke sembrava così felice.

“All'inizio sì. Un po'. Ma solo perché mi hai sopreso.” Ashton sentiva i capelli di Luke strofinare contro le sue mani. “Ma, Luke?”

“Mh?”

“Io non...” cominciò Ashton. “Non so cosa mi stia succedendo. Sono sempre stato con ragazze, sono sempre voluto stare solo con ragazze, e non...non so come dovrei sentirmi perché tu sei...tu sei...”

“Un ragazzo?” chiese Luke come se stesse camminando sul vetro.

“Sì.”

“Lo so. Siamo più o meno sulla stessa barca.” gli disse Luke e Ashton si rese conto che si stavano ancora abbracciando.

“È solo...” disse Ashton, perché non voleva che Luke se ne andasse. “Non mi piacciono i ragazzi. Ma mi piaci tu. Ha senso?”

“No.” gli disse Luke, stringendolo a sé e poggiando il mento sulla sua spalla.

“Bene.” disse Ashton, permettendosi di provare le sensazioni che desiderava provare da un po' di tempo e reggendosi a Luke come se fosse un salvagente.


 

Traduzione; Coming Up For Air // l.h. + a.i. || {Lashton} || (love in london)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora