4.7

1.2K 149 90
                                    

"I remember the day you told me you were leaving
I remember the [teardrops] running down your face."
-5 Seconds of Summer, 'Amnesia'

-Luke

Luke stava stringendo Ashton quella sera ed era felice perché poteva continuare a stringerlo per quella che era l'immediata definizione di per sempre.

Stava piovendo.

(Aveva piovuto anche il giorno prima, e sarebbero corsi fuori a baciarsi, ma la bucket list non aveva più importanza perché Ashton sarebbe rimasto.)

Il cellulare di Luke vibrò sul tavolo accanto a lui, e si allungò dal divano per rispondere. Ashton mugugnò--era mezzo addormentato--e mise il broncio.

"Torna..." mormorò, cercando di stringersi al fianco di Luke ma trovando solo il vuoto.

"Un secondo, Ash. Qualcuno mi ha mandato un messaggio." cercò di confortarlo Luke, ridendo appena perché Ashton non aveva né le lenti a contatto né gli occhiali, quindi vagava per la stanza confuso, e Luke non riuscì a fare a meno di pensare che fosse incredibilmente adorabile.

Era un numero sconosciuto, quindi Luke capì subito.

"È mia madre." disse atono, odiando ogni sillaba per il suo significato. "Di nuovo."

La madre di Luke gli aveva mandato messaggi ogni sera nell'ultima settimana. Di solito iniziavano con roba tipo "mi manchi" e "ti voglio bene", e finivano con lei che diceva un posto e un'ora nel caso in cui Luke volesse incontrarla.

Questo messaggio non faceva eccezione.

"Luke, mi dispiace. So che non sarà mai abbastanza, ma è tutto ciò che ho. So che mi odi, ma io...mi dispiace così tanto. Voglio vederti, ti prego. Vediamoci...al parco tra la quinta e Oliver alle nove domani mattina, se...lo sai. Se vuoi vedermi. Mi manchi così tanto. Ti voglio bene. I tuoi fratelli mi parlano adesso, perché tu no?" lesse Luke ad alta voce ad Ashton, che non sembrava più assonnato come prima.

"Beh..." disse Ashton dopo un momento di silenzio. "Che farai?"

Luke scosse la testa, amarezza e tradimento annodati nel suo petto. "Niente. Non lo so. Non la voglio. Non la rivoglio."

"Prima sì." precisò Ashton, cercando in tutti i modi di misurare le parole. "Prima che tornasse."

"Sì." disse Luke, apatico. "Sì, ma non ci avevo pensato bene. Allora, sognavo che tornasse e che mi desse un'ottima e perfettamente accettabile ragione per aver fatto a pezzi la nostra famiglia. Avevo questa speranza. Sognavo che tutto tornasse com'era prima. E lei..."

Luke si bloccò e trasse un respiro profondo prima di raccogliere la forza per continuare. "E poi è tornata e ho scoperto che se n'era andata perché era infedele ed incinta, e mi ha distrutto la speranza e niente di niente è come prima. Niente."

"Lo so." disse Ashton, facendo attenzione a non calpestare le crepe nelle emozioni di Luke. "Lo so, ma non ti manca? Non vedo mia madre da meno di un anno e--,"

"Certo. Mi manca. La mia mamma. La donna che amava mio padre e che era sempre lì per me e che insegnava matematica e che non avrebbe mai, mai fatto quello che...questa donna...ha fatto." disse Luke. "Non è più la mia mamma. Per quanto mi riguarda, non vedrò mai più la mia mamma. E quando ti metti in testa che non rivedrai mai più una persona, il fatto che ritorni fa male quasi quanto il fatto che se ne sia andata."

Ashton rimase in silenzio e Luke deglutì.

"E non cancella il passato. Tornare non aggiusta l'essersene andati."

Traduzione; Coming Up For Air // l.h. + a.i. || {Lashton} || (love in london)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora