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Non avete idea di quanto mi sia dispiaciuto quello che è successo con la pubblicazione del capitolo. Ma l'ho ritradotto, quindi ecco xxxxx grazie a quelli che mi hanno consolata dopo questo tragico avvenimento haha vi adoro!

"Buy a one-way out of this city,

Everything that I need, got it with me,

No more white picket fences,

No more lace veils or vows,

No more 'you're the only one' 'cause that's all done with now."

-ZZ Ward, 'Last Love Song.

-Ashton

Ashton si stava fissando le mani, intrecciandosi nervosamente le dita, quando una voce femminile all'altoparlante annunciò che le procedure di atterraggio erano già in corso, ed invitò i passeggeri ad allacciare le cinture di sicurezza. Così Ashton allacciò la cintura, e quando alzò lo sguardo si rese conto che la signora seduta di fianco a lui lo stava osservando. Era scura-pelle scura e capelli scuri e occhi scuri, ed era una di quelle persone di cui non si riesce davvero a definire l'età-avrebbe potuto avere quarant'anni così come ottanta.

"Che c'è?" chiese Ashton, e forse la sua domanda era un po' scortese, ma non se ne preoccupò, perché era troppo occupato ad impegnarsi perché la sua voce non si spezzasse a metà.

"Niente, caro." disse lei, rivolgendogli un sorriso dolce. "È solo che-sono stata seduta accanto a te per più di 24 ore e non hai detto una sola parola tutto il tempo-te ne sei stato lì a fissarti le mani. Era come se tutto il mondo ti stesse piovendo addosso.

Ashton sospirò e serrò le labbra.

"In un certo senso è così."

x

"Tesoro!" lo salutò sua nonna al suo arrivo all'aeroporto. Era una donna piccola, e sembrava più vecchia di quello che era in realtà per via dei suoi trent'anni da fumatrice accanita che si erano interrotti nel giorno del suo cinquantesimo compleanno. Aveva i capelli grigi, lunghi e ricci che sembravano quasi occupare più spazio di quanto non ne occupasse effettivamente il suo corpo. I suoi occhi erano proprio come quelli di Ashton.

Ashton ebbe quasi voglia di sentirsi felice di vederla.

"Ehi, nonna." disse, lasciando cadere lo zaino e stringendola in un breve abbraccio.

"Lauren e Harry ti aspettano a casa. Non vedono l'ora di--,"

"Possiamo andare all'ospedale prima?" la interruppe Ashton. Era stanco e straziato e terrorizzato e voleva solo vedere sua madre. La nonna di Ashton lo studiò per un lungo istante, e per qualche ragione Ashton fu improvvisamente certo che sapesse tutto pur non sapendo niente.

"D'accordo." disse lei piano.Ashton annuì e recuperò le valigie e seguì sua nonna fuori dall'aeroporto e fino a dove aveva parcheggiato. Furono presto a metà strada, l'aria pregna di cose che gli erano mancate e le pause fra una parte ed un'altra del monologo di sua nonna furono riempite dal respiro di Ashton che cercava di non soffocare sotto al peso che si ritrovava a dover sorreggere.

"Non mi parli mai di come vanno le cose con Olivia. Come sta? In cosa si sta laureando? Se dovessi finire per restare più del previsto potremmo trovare un modo per portarla qui--,"

"Ci siamo lasciati." disse freddo Ashton, odiando e odiando e odiando il fatto che fosse così terrorizzato all'idea di essere onesto, ma volendo comunque raccontare parte della verità.

"Oh." disse sua nonna come un pugno. "Oh. Perché?"

"Perché ero pronto a qualcosa di più serio di...di--," Ashton soffocò esoffocò sulla 'e'. "--lei."

Traduzione; Coming Up For Air // l.h. + a.i. || {Lashton} || (love in london)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora