“Now I'm hoping just a little bit stronger
Hold me up just a little bit longer
I'll be fine, I swear
I'm just gone beyond repair.”
-Mayday Parade, 'Jersey'
-Ashton
Luke era tutto fatto di lacrime opache e acqua salata e stava annegando, seppur tentasse di riprendere fiato. E Ashton gli accarezzava la schiena e gli baciava la tempia e desiderava di poter brutalmente sgozzare chiunque avesse mai reso Luke infelice. Voleva tanto che ci fosse qualcosa, qualcosa che potesse fare, un modo per riportare indietro l'orologio e sconfiggere i suoi demoni prima che potessero entrare nella vita di Luke e fare a pezzi tutto quanto.
“Ash? Ash, ho bisogno di parlare un attimo con Louis. Torno presto, ti prego non andartene.” mormorò Luke contro la spalla di Ashton, alzandosi in piedi.
“Non vado da nessuna parte, Luke.” promise di nuovo Ashton. Voleva che Luke gli credesse, ma sapeva che gli ci sarebbe voluto ancora un po' di tempo.
Luke annuì e trascinò Louis nel corridoio, chiudendosi la porta alle spalle. Il silenzio regnò sulla stanza per un istante interminabile.
“Grazie.” disse Calum, la voce piena di cicatrici, e Ashton si accorse per la prima volta che aveva tre lacrime che gli rigavano il viso, una a sinistra e due a destra. “Non avrei potuto—farlo da solo.”
“Stai bene?” chiese Ashton invece di rispondere.
“Sì...” disse Calum, ma poi scosse la testa. “In realtà no. No. Era un po' come se fosse anche mia madre, da quando i miei mi avevano sbattuto fuori. Fa...fa male sapere che non a due, ma a ben quattro genitori non fregava un cazzo. Insomma, non so perché se ne sia andata, ma...”
“Dev'essere qualcosa di brutto. Da come stava Luke...” disse Ashton, giocherellando con il bordo del cappotto. “Sono certo che gli importi, Calum. Ai tuoi.”
Calum rise amaramente e aprì la bocca, ma prima che potesse dire qualcosa, la porta si riaprì lentamente e Luke entrò, pallido e distrutto e Ashton si sentì spaccare a metà.
Luke rimase in piedi e distante, le braccia attorno a se stesso, e Louis entrò nella stanza e gli bisbigliò qualcosa che Ashton non riuscì a sentire. Luke annuì e Louis rivolse un cenno di saluto ad Ashton e Calum prima di andarsene via dall'appartamento.
Il silenzio gli tolse il fiato per un momento...
ed un altro
ed un altro
ed un al—
“Mia madre è ritornata.” disse Luke, la sua voce spezzata da una tristezza statica.
“Già.” mormorarono Ashton e Calum all'unisono, studiando l'espressione di Luke alla ricerca di qualche segno che potesse indicare una sua prossima implosione.
“Già.” disse Luke, fece una pausa e respirò e deglutì e si passò una mano fra i capelli. “Già. Se n'era andata. Viveva da sua cugina.”
Tutti erano maledettamente immobili.
“Perché?” Calum camminava sul filo di ciò che Luke avrebbe preferito non ricordare.
“Aveva una relazione.” disse brevemente Luke, stringendo ancora di più le braccia attorno a se stesso, come se stesse fisicamente cercando di tenersi insieme. “Ed è rimasta incinta. Ha avuto una bambina. E poi la bambina è morta. E poi è venuta a cercarmi perché per qualche ragione ha pensato che io la rivolessi nella mia vita dopo tutto quello che abbiamo passato per colpa sua.”
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Traduzione; Coming Up For Air // l.h. + a.i. || {Lashton} || (love in london)
FanfictionChe succede quando un ragazzo distrugge tutto ciò che hai sempre creduto di sapere su te stesso? "Non mi piacciono i ragazzi. Ma mi piaci tu. Ha senso?" "No." "Bene." {Lashton} ıTRADUZIONEı