“But we all bleed the same way as you do
And we all have the same things to go through.”
-Good Charlotte, 'Hold on'
-Luke
Quando Luke arrivò, Calum stava aspettando fuori dall'appartamento, davanti alla caffetteria. Era buio ed era tardi, e l'aria era umida e fredda e cupa e Calum aveva tracce di lacrime sul viso, come se stesse cercando di mimetizzarsi con il panorama.
“Luke, mi—,” cominciò a dire, ma Luke scosse la testa.
“Non scusarti. Dimmi solo perché. E poi potremo darci un taglio.” disse Luke, cercando di suonare forte ma risultando confuso e tremante e debole.
“Perché?” la voce di Calum era come carta strappata.
“Perché mi hai mentito? Per tutto questo tempo?” chiese Luke, vuoto. La rabbia gli bruciava la gola, ma continuò. “Perché l'hai fatto? Hai pianto con me, Calum. Hai detto che capivi come mi sentissi. Hai detto di essere dalla mia parte. Hai detto che saresti stato qui per me. E fa malissimo, cazzo. Fa male sapere che era tutta una bugia perché pensavo fossi il mio migliore amico. Pensavo fossi la mia vera famiglia, ma forse anche quella era una bugia. Non lo so più. Io...solo, perché?”
Calum stava ancora piangendo, piangeva più forte, gli ci volle qualche minuto per riuscire a recuperare il fiato e le parole.
“Io volevo...volevo solo...una mamma.” disse, la voce rotta.
Luke deglutì la palla di cannone che gli si era formata nell'esofago. “Perché?”
“Perché mi...mi manca avere una famiglia.” balbettò Calum. Allungò le braccia verso Luke, come se stesse per cadere, ma Luke si allontanò.
“Anche a me.” disse brusco, prima di risalire gli scalini che portavano all'appartamento.
La porta era semichiusa, quindi Luke la spalancò ed entrò in casa. La sua stanza era a destra, il bagno a sinistra ed in piedi proprio davanti a lui c'era la donna che per un anno intero aveva sperato di rivedere e che nelle ultime tre settimane aveva sperato di non vedere mai più.
“Non—,” iniziò a dire Liz quando Luke scattò all'indietro, un po' per la sorpresa e un po' per la rabbia. “--scappare via da me. Ti prego.”
Luke non disse nulla e deglutì e si chiuse la porta alle spalle. Ci si spalmò letteralmente contro, e chiuse gli occhi per un secondo e desiderò di essere in qualsiasi altra parte del mondo.
“Calum ha detto che avevi bisogno di parlarmi.” disse infine, la voce piatta, come gesso bianco. Aveva gli occhi pieni di lacrime, e tutto ciò che riusciva a vedere erano le scarpe di Liz. Da ginnastica, grige e verdi. Nike. Consumate, vecchie, come se le avesse da tanto tempo. Luke non le conosceva.
Così tanto tempo.
“So che quello che ho fatto è imperdonabile. Luke, lo so. Ma...sai che c'erano...insomma, non sto affatto dicendo che sia stata colpa tua.” Liz balbettava. E all'improvviso Luke spalancò gli occhi.
“Cosa.” disse Luke, ma non come una domanda, mentre tutte le peggiori sensazioni del mondo gli attraversavano le vene.
“Io...tu...so tutto, Luke. So tutto.” disse Liz e a Luke quasi venne un infarto. “E anche lui sapeva tutto. E tu...lei...io non l'avrei detto a nessuno, ma Chauncey...non era altrettanto...riservato, diciamo. Non ve lo meritavate. Soprattutto tu. Lei...beh, ho la mia opinione su quello ma—tu. Io ero...devi solo sapere che parte di quello che ho fatto era per proteggere te, Luke.”
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Traduzione; Coming Up For Air // l.h. + a.i. || {Lashton} || (love in london)
FanfictionChe succede quando un ragazzo distrugge tutto ciò che hai sempre creduto di sapere su te stesso? "Non mi piacciono i ragazzi. Ma mi piaci tu. Ha senso?" "No." "Bene." {Lashton} ıTRADUZIONEı