[ e p i l o g u e p a r t t w o ]

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"January, I took the time to settle down.

Between you and me, that stress comes crawling back,

but you'll go on; saying "can you sing to me?" and pretend that nothing's wrong.

We still know it's not how it used to be.

All in all, I'm doubting everything lately.

So tell me, what's it like to fly?"

-The State Champs, 'Nothing's Wrong'

•Il giorno dopo•

"Questa situazione mi è familiare." disse Luke mentre camminava con Ashton verso il terminale dell'aeroporto di Sydney, mano nella mano. Erano le sette del pomeriggio, e le undici del mattino in Inghilterra. L'imbarco del volo di Luke era previsto per le sette e mezza, e la partenza per le otto, e sarebbe dovuto arrivare in Inghilterra alle dodici del giorno successivo. Il fuso orario gli aveva fottuto il cervello—perché com'era possibile che un viaggio di 23 ore con un'ora di scalo a Honk Kong durasse solo 13 ore?—ma non ci stava davvero pensando. Riusciva solo a pensare ad Ashton.

"Già." disse Ashton in tono distaccato, guardandosi intorno e stringendogli distrattamente la mano. "Sì."

Merda.

"Ash, amore, che c'è?" chiese Luke, fermandosi proprio nel mezzo di quell'enorme spazio affollato e dimenticandosi momentaneamente dell'esistenza del resto del mondo quando i suoi occhi incontrarono quelli di Ashton.

Ashton scosse la testa, guardando il pavimento.

"Niente. È solo che...non lo so. È molto familiare. E non in senso buono."

Luke si odiò violentemente per un istante.

"Ashton," disse, cauto eppure deciso. Ashton non si mosse, allora Luke gli sollevò il mento con la punta delle dita in modo che lo guardasse negli occhi.

"Ashton Fletcher Irwin, io ti amo, cazzo. E sono stato un idiota a non dirtelo prima, ma ecco qua. Sono qui. Sono il ragazzo che ti dirà ti amo in un aeroporto. Ed è davvero scontato e non farò come in quei ridicoli romanzi rosa; non lo urlerò perché il mondo lo senta, e non te lo dirò sottovoce per poi aggiungere che l'ho in effetti detto al mondo perché tu sei il mio mondo, perché onestamente lo trovo nauseante." Ashton rise, e Luke sorrise.

"Ho un sacco di altri momenti alla Nicholas Sparks da smontare, nel caso in cui tu voglia sentire tutti i modi in cui non ti dirò che ti amo in un aeroporto."

"Preferisco che tu mi dica i modi in cui lo farai." disse Ashton, fossette in mostra, e Luke gli diede un buffetto, così, perché poteva.

"Vuoi sapere come ti dirò che ti amo?"

"Sì."

"Ti dirò che ti amo," iniziò a dire Luke, con un tono drammatico. "Come un normale essere umano. Il che succede, qualche volta. Che la gente comunichi i propri sentimenti in maniera del tutto ordinaria."

"Oh, chiudi il becco. Hai preso un aereo e sei andato all'altro capo del mondo solo per dirmi che mi amavi anche se hai il mio numero di cellulare. Sei la pagina di un romanzo rosa che tutte le tredicenni vogliono tatuarsi sul costato. Sei il cliché di tutti i cliché."

Luke sorrise per miglia e miglia.

"Ne è valsa la pena." disse Luke, avvicinandosi e baciandolo sulla guancia. "Farei un tatuaggio di noi su tutto il corpo."

"Perché non ti tatui me sul costato? Tipo a figura intera. Posso posare per te." Ashton disse a Luke.

"Solo se sei nudo." Luke fece l'occhiolino e Ashton fece una smorfia mentre i due si dirigevano verso il terminale.

Traduzione; Coming Up For Air // l.h. + a.i. || {Lashton} || (love in london)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora