“'Cause you are the piece of me I wish I didn't need
Chasing relentlessly, still fight and I don't know why”
-Zedd, 'Clarity'
-Luke
Non appena la porta si chiuse alle sue spalle, Luke dovette trattenersi dal prendere a pugni una parete. L'unica cosa che lo trattenne fu la possibilità che Ashton lo sentisse. E non poteva proprio affrontarlo in quel momento.
Perché
Perché
Perché aveva dovuto abbracciarlo e dire che gli piacevano le sue fossette e comportarsi in maniera così bizzarra ed imbarazzante e Dio, sono proprio stupido. Luke stava percorrendo il corridoio, maledicendosi e domandandosi perché gli importasse così tanto e poi sentì un rumore alle sue spalle e si voltò e oh, guarda, c'è Ashton. Chissà se mi odia.
“Luke!” lo chiamò Ashton, anche se Luke lo stava già guardando con i suoi grandi occhi blu oceano. Si schiarì la voce e disse ancora “Um, Luke?”
“Sì?” disse Luke, con una voce fin troppo spezzata e piuttosto aspra e decisamente allarmata. Era come se le sue scarpe fossero incollate al pavimento in legno che puzzava di colonia e piedi, come se del velcro e il modo in cui Ashton fissava le sue mani gli impedissero di muoversi.
“Io...” cominciò a dire Ashton. “Ti ringrazio.”
“Per cosa?” chiese Luke, sentendosi confuso e come se una bolla di calore gli si stesse formando nel petto. C'era qualcosa in Ashton che gli dava una sensazione di elettricità nelle punte delle dita. Non capiva cosa non andasse nel suo cervello negli ultimi tempi, ma quando c'era Ashton si sentiva come se stesse fluttuando.
“Per...avermi fatto compagnia. Per avermi parlato. Per avermi fatto calmare. Per avermi portato a prendere da mangiare. Semplicemente...per esserci stato, credo. È stato bello. È stato davvero bello.” Ashton non lo stava esattamente guardando, ma non stava nemmeno guardando altrove. Era uno strano mix fra un momento piacevole e l'orlo di un precipizio e nonostante tutto Luke non riusciva a fare a meno di sorridere alle sue parole.
“Figurati. Quando vuoi,” disse, cercando di controllare che il suo sorriso non risultasse esagerato. “È stato bello stare un po' con qualcun altro oltre ai miei colleghi e al mio coinquilino.”
Finalmente, Ashton si lasciò sfuggire un ghigno e Luke lo ricambiò.
Continuarono a sorridersi, Luke si accorse di averlo fissato un po' troppo a lungo e cercava di fingere che gli importasse ma non era vero, non era vero, non era vero.
A quanto pareva, però, ad Ashton importava, visto che tagliò i lacci che si erano formati fra i loro occhi con un affilato sguardo verso il soffitto.
“Già. Beh, nemmeno io ho molti amici...a parte Zayn. Quindi sì. È stata una cosa carina.” disse Ashton, con le mani in tasca. “Già.”
“Ah, sì?” disse Luke punzecchiandolo. Se ne pentì immediatamente, perché Ashton era diventato paonazzo e si era messo a guardare di nuovo il pavimento. “Cioè, ah, sì. Anche io la penso alla stessa maniera.”
Ashton annuì e non disse niente e Luke rimase lì in piedi a dondolarsi per quello che sembrarono diciassette ore prima di rendersi conto che avrebbe fatto meglio ad andare via.
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Traduzione; Coming Up For Air // l.h. + a.i. || {Lashton} || (love in london)
FanfictionChe succede quando un ragazzo distrugge tutto ciò che hai sempre creduto di sapere su te stesso? "Non mi piacciono i ragazzi. Ma mi piaci tu. Ha senso?" "No." "Bene." {Lashton} ıTRADUZIONEı