Pov's Niccolò
*La raggiungo di nuovo sorridendole e continuiamo a camminare. Lei continua a parlare dicendomi cose su scuola o altro.*
N: -"E di tuo padre? Cosa mi dici?" *La interrompo io domandole di lui. Si ferma guardandomi con gli occhi un pò lucidi, ma poi mi sorride. Nel frattempo camminando siamo arrivati al parcheggio così ci sediamo sul marciapiede incrociando le gambe e stando uno difronte all'altro. Lei alza gli occhi al cielo e lascia andare una piccola lacrima.*
M: -"Cosa ti potrei dire di papà? Beh.. Papà era la mia intera vita. Avevo un rapporto davvero speciale, è proprio vero quando si dice che un padre è il primo fidanzatino per una figlia, ma soprattutto il più eterno. E' stato severo con me molte volte, a volte lo mandavo a quel paese per sciocchezze, a volte non ci parlavo per giorni solo perchè non mi mandava ad un festa. Era geloso, molto geloso. Penso che se fosse qui avrebbe fatto l'interrogatorio a tutti voi!" *Dice sorridendo tra delle lacrime. Sorrido anch'io poggiando una mano sulla sua.*
M: -"Quando ero piccola mi portava sempre al lunapark, ma non perchè piacesse a me... Perchè adorava le montagne russe!" *Rido a quell'affermazione, mi immagino un poliziotto su una montagna russa usando la figlia come copertura.*
M: -"Fare il poliziotto era il lavoro più bello del mondo per lui. Mamma aveva la paura che la sera non tornasse più a casa perchè si buttava sempre nelle indagini più pericolose, poi tornava a casa raccontandoci le sue avventure. Alla fine la paura di mamma si è avverata.. Ed io da quel giorno sento di aver smarrito la vera me." *Dice per poi abbassare il capo e tirare su col naso. Le afferro il viso invitandola a guardarmi, ma lei fa tutt'altro e continua a guardare giù. Asciugo le sue lacrime con i pollici e l'accarezzo un pò.*
N: -"Ehi, guardami... Non sono un marciapiede, sono qui difronte a te!" *Dico scherzando. Lei ride e finalmente specchia i suoi occhi nei miei.*
N: -"La vera te tornerà, ne sono certo. Anche se quella finta non mi dispiace affatto!" *Dico facendola sorridere.*
N: -"Tuo padre doveva essere una persona meravigliosa..." *Si tuffa su di me abbracciandomi. La stringo forte a me e rimaniamo così per diversi minuti. Si stacca sorridente e si risiede sul marciapiede.*
M: -"Grazie Nì, ne avevo bisogno..." *Le sorrido accarezzandole una gamba.*
N: -"Ora però voglio sapè na cosa divertente eh!" *Dico incitandola. Lei ci pensa su e poi spalanca gli occhi, illuminata.*
M: -"Ce l'ho! Ho un neo sulla chiappa sinistra!" *Dice con gli occhi ancora rossi dal pianto, ma la bocca che sorride alla vita.*
N: -"No! Non ci posso credere!" *Dico scoppiando a ridere mentre lei annuisce e ride insieme a me. Dopo diversi minuti a raccontarci cose divertenti su di noi e a ridere come due bambini fino allo sfinimento Marta mi fissa seriamente.*
M: -"E di te... Cosa mi dici? Quali sono i tuoi sogni?"
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"Tornerò in quel posto"
RomanceMarta è una ragazza di 18 anni, nata e cresciuta a San Basilio, un quartiere malfamato di Roma, ma costretta all'età di 6 anni a trasferirsi a Torino con la sua famiglia dato il trasferimento del padre. Suo padre è un poliziotto, sua madre fa la don...