Pov's Marta
*Le parole di Francesca mi riscaldano il cuore, questa ragazza l'ho appena conosciuta ed è davvero molto dolce e carina. Le accarezzo la schiena e le sorrido ringraziandola con un abbraccio.*
F: -"Sei forte, l'ho capito già." *Mi sussurra ricambiando il mio abbraccio a cui poi si aggiungono Marisa ed Elisa.*
E: -"Domenica giornata fuori tutte quattro insieme! Senza se e senza ma!" *Esclama Elisa così noi gridiamo un "si" come consenso.*
N: -"Aò che è sta caciara?" *Domanda il mio ragazzo aggiungendosi a noi con il resto dei ragazzi.*
M: -"Organizzavamo una domenica fuori, solo noi quattro." *Rispondo sorridendogli e vedendo il labbruccio fuoriuscire.*
N: -"Già mi abbandoni di nuovo?" *Dice lui davanti a tutti con la voce da bambino.*
Gian: -"Aò sottone ma vaffanculo lasciala stà!" *Grida Vapu indicandolo con la mano e facendoci ridere tutti quanti mentre Niccolò, anche lui sorridente, mi prende dai fianchi e fa aderire la mia schiena al suo corpo.*
N: -"Aò a 'nfame! Me devi aiutà te!" *Esclama lui come risposta.*
M: -"Si amò ma i timpani so i miei!" *Dico poi io sturandomi un orecchio.*
N: -"Scusa piccolè." *Mi sussurra lasciandomi un bacio leggero sul lobo.*
M: -"Comunque ragazzi quello stronzo è tornato in carcere ... Questa volta spero ci rimanga." *Dico per poi ricevere urla di felicità da parte loro che mi fanno sorridere.*
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*Dopo aver passato momenti meravigliosi con la mia famiglia, ovvero i miei amici, ci mettiamo nelle macchine per tornare a casa. Sono ormai le 3 del mattino perciò una volta arrivati a casa di Niccolò cerchiamo di fare meno rumori possibili entrando per non far svegliare nessuno. Appena entriamo mi spavento vedendo una sagoma sul bracciolo del divano, come se ci fossero due occhi. Ci passo di fianco e infatti i due occhi c'erano. Mi spavento saltando in aria ed esitando un po' per poi poggiare una mano sul cuore.*
M: -"Santo cielo Tonno! Mi hai fatta spaventare." *Dico sottovoce al gatto di Niccolò accarezzandolo dato che mi fa le fusa. Niccolò se la ride così gli do uno schiaffo sulla schiena spingendolo verso camera sua. Entrando noto che, diversamente da questa mattina, la camera è molto più ordinata. Stamattina c'erano due bottiglie di birra sul davanzale, un pacchetto di sigarette vuoto sul comodino con accanto un posacenere strapieno e un odore di fumo e alcol impressionante. C'erano anche dei vestiti sparsi per la camera e dei fogli stropicciati sulla scrivania e nel cestino, chissà quante canzoni buttate al vento. Anna appena tornato ci avrà messo olio di gomito per fare a nuovo questa stanza, immagino che in questi mesi non l'abbia fatto molto data la costante presenza di Niccolò.*
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"Tornerò in quel posto"
RomansaMarta è una ragazza di 18 anni, nata e cresciuta a San Basilio, un quartiere malfamato di Roma, ma costretta all'età di 6 anni a trasferirsi a Torino con la sua famiglia dato il trasferimento del padre. Suo padre è un poliziotto, sua madre fa la don...