CAPITOLO 190

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Pov's Marta
*Io e Niccolò siamo seduti su due sgabelli, uno difronte all'altro. Non potete capire le mille emozioni che sto provando, sto tremando a tutta forza e dopo la frase "la ragazza che ha cambiato la mia vita" non ci ho capito più niente. Niccolò mi guarda e sorride, io ho già gli occhi lucidi e non immagino dopo tutto ciò come starò.*
N: -"Forse perderò tempo, forse non vi interessa nemmeno, ma voglio farvi sapere cos'è questa ragazza per me." *Dice ancora stringendo la mia mano.*
N: -"Era il mese di dicembre di cinque anni fa. Il mio amico Gabriele, detto Cocco, ci dice di avere una nuova vicina di casa, della stessa nostra età. Noi non l'avevamo ancora mai vista e lo prendevamo in giro dicendo che avrebbe fatto colpo, e chi l'avrebbe mai detto che alla fine il fesso ad essere rapito dai suoi occhi sarei stato io." *Dice facendomi sorridere con qualche lacrima che già inizia a rigare il mio viso.*
N: -"La prima volta che l'ho vista era venuta a suonare al campanello di Gabriele per un pò di zucchero e ad aprire fui io. Ricordo ancora che indossa un maglioncino blu a collo alto e un pantalone nero." *Sgrano gli occhi incredula del fatto che lui ricordi ancora bene cosa indossavo la prima volta che ci siamo visti, infatti anche gli spettatori increduli come me urlano impazziti.*
N: -"Da quel giorno in poi l'amicizia tra noi era fatta di sfottii, di battibecchi, di risate e di sorrisi. Scoprimmo di conoscerci già da tempo, che io, lei, Adriano e Gabriele eravamo compagni di asilo. Eravamo sempre più vicini, io non riuscivo più a starle lontano e sapete qual è la cosa che mi lasciò perplesso? Ero sempre legato solo ai miei amici, non avevo mai avuto amicizie femminili nè tanto meno relazioni. Ero quel tipico ragazzo da "una sera", non sono mai stato con una ragazza più di una volta e poi si presenta una ragazza da Torino riccia, castana, solare, gentile e buona con quegli occhioni blu e fa andare in tilt il mio cervello. Ero sempre più attratto da lei, la voglia di dirglielo era tanta ma la paura era più forte. Nessuno sapeva della mia passione per la musica, dei miei infiniti pomeriggi davanti ad un pianoforte. Lei ha scoperto tutto ciò e ha sorbito i miei pianti da bambino per la paura di dover dire ai miei amici, alla mia famiglia ciò per cui ambivo e mi ha spinto a lottare, a dire tutto a tutti e a non nascondermi perchè i sogni ci rendono liberi e solo chi sogna può volare, come in Peter Pan." *Quasi vedo annebbiato per le troppe lacrime. Lui mi accarezza la mano che non ha lasciato nemmeno per un secondo e fa un sospiro continuando a parlare.*
N: -"Dissi tutto ai miei amici, lo feci suonandogli una canzone, una delle mie canzoni, e sapete la loro reazione? Quasi erano arrabbiati con me per non aver detto mai nulla, ma erano felici di sapere cosa io volessi fare nella vita e soprattutto mi promisero di essermi sempre accanto, e come vedete le promesse le mantengono molto bene." *Guardiamo entrambi nella direzione dei Miserabili che urlano nel sentire quella frase e bevono un pò di birra.*
N: -"Il tempo passava, la mia cotta aumentava e la paura di non essere all'altezza di iniziare una relazione mi mangiava vivo. Ma poi mi feci avanti ed essendo una frana con le parole mi dichiarai scrivendole una canzone e cantandogliela sul Gianicolo, con la splendida Roma vista dall'altro. Sapete cosa mi fece ridere quel giorno? Quando dovetti dirle una cosa che mia mamma mia aveva confessato. Perchè a quanto pare ero cotto di Marta anche ai tempi dell'asilo e mia mamma dice che quando tornavo a casa le riempivo la testa co sta Marta dicendo che era bellissima, che l'amavo e che un giorno l'avrei sposata!" *Tutti i presenti scoppiano a ridere, come noi due d'altronde, a questa ultima rivelazione di Niccolò. Per tutto il tempo non ho smesso di guardare i suoi occhi, lucidi e profondi, sinceri e magnetici..*

"Tornerò in quel posto"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora