CAPITOLO 113

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Pov's Marta
*Abbraccio il cuscino stesa qui sul mio letto, Spugna tenta di consolarmi un pò ma io ora penso solo ad una cosa: ero così felice, così tranquilla, e poi che è successo? Sono andata via da Torino sperando di dover lasciare questo pezzo lì, di non avere più paura di questa gente. Ma la giustizia è una merda e basta dare qualche spicciolo in più allo stato per poter uscire velocemente dal carcere. Puoi anche aver ucciso 100 persone, puoi aver stuprato 1000 donne, puoi aver violentato bambini, mogli o aggredito persone per strada... La giustizia non esiste, ci sarà sempre abbastanza denaro per poterla corrompere. Ora questo criminale va a piedi libero e la cosa che più mi spaventa è che quel bastardo di suo nipote, Damiano, sa praticamente tutto di me. Sa dove abito, la mia macchina, casa di Niccolò, casa dei ragazzi... Ma infondo è me che vogliono no? Me e mamma.. Mio padre ha sbattuto in galera la metà del loro clan e ora la loro vendetta è contro la sua famiglia perchè lui ormai l'hanno già fatto fuori. Non pensano che a me il dolore l'hanno già provocato ammazzandolo davanti ai miei occhi, facendomi sentire le sue ultime parole e facendomi assistere al suo ultimo respiro mentre sanguinava tra le mie braccia. Ma d'altronde è come dice Giorgio, loro hanno il sangue freddo e non hanno la minima sensibilità per nessuno. La mia vita è improvvisamente in pericolo, improvvisamente mi sento minacciata e la cosa peggiore è che anche chi mi sta vicino potrebbe soffrire. Non posso permetterlo, non posso permettere che succeda quello che è successo stasera.. Ed è per questo che in cuor mio, anche se soffrirò davvero tanto, ho deciso di lasciar perdere tutti. Ho deciso di tenere lontano da me i Miserabili, Elisa e Marisa... Ma quel che mi fa più male è che ho deciso di tenere lontano Niccolò. E' una decisione difficile e dolorosa, ma non posso far sì che loro subiscano per causa mia, devono stare lontano da me il più possibile. Scoppio a piangere mentre Spugna si affretta a leccarmi le lacrime che scivolano sul mio viso. Sento la porta aprirsi e avverto il calore di mia mamma alle spalle che decide di stendersi con me.*
MM: -"Un pò di compagnia stanotte?" *Dice stringedomi forte.*
M: -"Mamma... Promettimi una cosa." *Dico girandomi verso di lei che mi accarezza i capelli e sussurra..*
MM: -"Qualunque cosa Marta..."
M: -"Non aprire a nessuno. Non voglio nè Niccolò, nè Elisa, nè Gabriele... Nessuno!" *Dico mentre i singhiozzi del mio pianto si fanno sempre più vivi. Mia mamma mi guarda incredula e senza parole.*
MM: -"Marta... Non puoi rovinare tutto così..."
M: -"Mamma ti prego! Io non posso metterli in pericolo! Stare vicino a me significa esser consapevoli di poter anche morire e io non voglio questo per loro! Ti prego mamma, promettimi che non darai loro più nessuna mia notizia...." *Chiedo supplicandola ancora fin quando lei sospira e cede facendomi la croce sul cuore. Mi abbraccia forte e così rimaniamo tutta la notte sveglie per la troppa paura di ciò che è successo e di ciò che potrebbe accadere.*

"Tornerò in quel posto"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora