Pov's Niccolò
V: -"Poi me devi spiegà come hai fatto a convincerlo!" *Dice Valerio vedendomi arrivare mano nella mano con Marta.*
T: -"Ao e c'è bisogno che te lo dica? Se capisce no!" *Risponde Tiziano mentre gli lancio un'occhiataccia. Per la prima volta in vita mia, penso, sono su una pista da ballo, ma palo come sono non mi muovo per niente.*
M: -"Ehi, qui si balla, non si sta fermo lì impalato." *Dice Marta nel mio orecchio in modo sensuale, poi si gira di spalle, afferra la mia mano e la porta attorno alla sua vita muovendosi a contatto col mio corpo. I ragazzi ci guardano e guardano me in modo malizioso.*
N: -"Marta, che stai facendo?" *Le sussurro. Lei sorride di poco e si gira per rispondermi.*
M: -"Sto semplicemente ballando." *Dice facendo spallucce. Dopo un pò di tempo si stacca da me per continuare a ballare con Elisa. Valerio si avvicina e mette un braccio attorno al mio collo.*
V: -"Allora, mister "non me la farei mai", come la mettiamo ora?" *Alzo gli occhi al cielo e lo fisso.*
N: -"Valè, non succederà un bel niente. E' semplicemente ubriaca."
V: -"Proprio quello è il punto! Non è quello che fai sempre con le altre scusa? Cosa cambia?" *Dice facendomi paralizzare. Si, l'ho sempre fatto, è vero ma era diverso e non so perchè.*
N: -"Valè... Con le altre... Con lei no." *Rispondo io secco mentre la guardo. Valerio fa spallucce per poi spostare il suo braccio. Marta si avvicina e mi avvolge il bacino con le braccia guardandomi.*
M: -"Mi porti a casa? Ti prego.." *Mi domanda chiudendo gli occhi. Penso che l'alcol abbia fatto il suo circolo completo. Mi avvicino ad Adriano chiedendogli le chiavi della macchina e dicendo che sarei tornato subito, anche se nessuno mi crede. Porto Marta alla macchina tenendola per mano, metto in moto e mi avvio verso casa sua.*
N: -"Ma perchè hai bevuto così tanto? Ok che è Capodanno però hai esagerato un pò! Vedi ora come stai? Domani avrai un mal di testa allucinante, vedrai!" *Dico senza ricevere alcuna risposta.*
N: -"Ao, ce sei?" *Domando fermandomi al semaforo rosso e notando che nel giro di pochi secondi si è addormentata. Arrivati giù a casa sua penso ad un modo per non doverla svegliare. L'unico modo è mettere le mani nella sua borsa e prendere le chiavi. Le prendo, scendo dall'auto e apro lo sportello passeggero per prenderla in braccio. Con molta difficoltà apro la porta di casa sua cercando di non fare casino per non svegliare sua mamma, chiudo la porta dietro me e arrivo davanti alle scale.*
N: -"E certo, na sfiga più de così!" *Impreco io pensando al fatto di dovermi fare le scale con in braccio Marta che almeno è leggera. E ora qual è la sua stanza? Vado ad intuito aprendo la stanza che viene prima di quella del piano e per fortuna azzecco. La poggio sul letto mettendole una coperta in pile che trovo sulla sedia e togliendole le scarpe. La osservo dormire vedendola tranquilla, non ha questo viso tutti i giorni, di solito è sempre pieno di insicurezze e paure. Prendo un fogliettino dalla scrivania scrivendoci su qualcosa e lo poggio sul comodino, accanto al suo telefonino, per poi chiudere la stanza e uscire da casa sua.*
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"Tornerò in quel posto"
RomanceMarta è una ragazza di 18 anni, nata e cresciuta a San Basilio, un quartiere malfamato di Roma, ma costretta all'età di 6 anni a trasferirsi a Torino con la sua famiglia dato il trasferimento del padre. Suo padre è un poliziotto, sua madre fa la don...