CAPITOLO 63

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Pov's Niccolò
*Dopo aver divorato le pizze e bevuto qualche birra ci ritroviamo attorno al tavolo pensando a cosa fare: se vedere un film, fare un gioco o altro. Nel momento in cui gli altri optano per un film pensando a quale vedere Marta attira la mia attenzione, trovandosi difronte a me, sventolando una mano. Mi guarda e sorride così scuoto la testa in modo interrogativo per capire cosa vuole dirmi. Lei con la testa e con gli occhi indica le scale. Capisco a cosa si riferisce solo dopo pochi minuti così sospiro agitato. Lei mi fa un occhiolino di incoraggiamento e sorride. Come si può dire no ad un sorriso così?*
N: -"Ragazzi... Raga..." *Dico non ricevendo la loro attenzione. Così...."
M: -"OH REGA'!" *Grida Marta al posto mio. D'improvviso tutti rimangono zitti e la fissano interdetti.*
G: -"Sei uscita pazza? Che t'è preso?" *Domanda Cocco sorpreso da quel grido.*
M: -"Niccolò vi ha chiamati tre volte! Ascoltatelo." *Risponde lei. In un batter d'occhio tutti gli sguardi dei ragazzi sono rivolti su di me, ora si che me la sto facendo sotto. Sospiro chiudendo gli occhi. Sto facendo la cosa giusta o no? Dopo poco spalanco nuovamente gli occhi, lo devo fare, ora o mai più.*
N: -"Io vi... Vi devo svelare un segreto." *Dico grattandomi la nuca.* N: -"Potete seguirmi al pianoforte?" *Dico lasciando che sui loro volti si formino delle espressioni incredule.*
A: -"Al pianoforte?" *Mi domanda Adriano. Annuisco leggermente ormai consapevole che probabilmente mi rideranno in faccia, o magari al contrario saranno felici. Ci alziamo tutti da tavola salendo le scale, Marta sale accanto a me e una volta entrati nella stanza mi stringe un braccio facendomi girare.*
M: -"Andrà tutto bene." *Mi sussurra dolcemente. Mi siedo al piano e lo accarezzo prima di iniziare a suonare. La canzone che suonerò si chiama "Sabbia", l'ho scritta un pò riferendomi a ciò che provo, al fatto di non riuscire ad esprimere me stesso per paura. Inizio a spingere i tasti, con difficoltà data la tremarella che ho.*
N: -"Voglio che un giorno si sappia quello che ho scritto nelle canzoni, che quello che ho visto è solo l'istinto e tirando conclusioni mi sono spacciato per ciò che non ero per più di una volta, avevo bisogno di un Dio e l'ho ritrovato sentendomi in colpa.. Voglio che un giorno tu sappia quante promesse che ho infranto, quando la notte dormivo su un fianco e sul mio cuscino gocce di pianto, quando bevevo e tornavo distrutto a casa la sera convinto di avere lei affianco, lei che puntualmente non c'era..." *Quest'ultima frase l'ho scritta qualche giorno fa, imprimendo in questa canzone ciò che provo in questo momento. Per la prima volta voglio al mio fianco una ragazza, voglio viverla tutti i giorni ma questa ragazza non è mia e probabilmente non lo sarà mai.*
N: -"E costa cara la fragilità per chi un posto nel mondo non ha, in questo viaggio nell'infinità so che l'amore no non passerà... E se poi torni tu passa di qua, è una bugia anche la verità, in questo viaggio nell'infinità so che l'amore no non passerà.." *Continuo la canzone fino alla fine non curandomi degli sguardi degli altri, voglio aspettare il risultato finale. Spingo le ultime note sul pianoforte per poi fermarmi e girarmi verso tutti loro. I loro volti sono spaesati, increduli e dubbiosi.*
N: -"Suono il pianoforte da quando avevo 8 anni.. Odiavo farlo, fin quando mia mamma smise di mandarmi alle lezioni. Lì sentii la mancanza di questo strumento così tornai a suonare e poco dopo mi ritrovai anche a scrivere. Ho scritto vari testi, questo è uno di quelli. Questo è il mio sogno, è ciò che voglio fare nella vita. Ho tenuto nascosto tutto questo perchè non so che reazione potrebbero avere tutti, non sapevo che reazione potevate avere voi. Avevo paura di fallire, ma soprattutto di deludere le persone che ogni giorno mi tengono in piedi. Avevo paura dei giudizi, delle risate che si farebbero nel vedermi o sentirmi. Avevo paura di non farcela, avevo paura che tutti venissero contro me, e ancora oggi ho queste paure, anzi aumentano. Scusatemi se vi ho nascosto tutto questo, ho paura del mondo, sapete quanto."
*Finito il mio discorso, che ho dovuto sputare fuori tutto d'un fiato per non perdere il filo, abbasso lo sguardo per non dover incontrare i loro sguardi. Ad un tratto sento applaudire un paio di mani, a cui poi si aggiungono tutte le altre. Alzo di scatto lo sguardo vedendo Marta con un sorriso mozzafiato e Adriano con gli occhi lucidi che scuote la testa. Faccio uscire un sospiro di sollievo ributtandomi sulla poltroncina e inizio a piangere, questa volta per gioia. Finalmente ho parlato con i miei amici, i miei Miserabili, e anche questa volta loro mi hanno dato la dimostrazione di sostenermi in qualsiasi mia ambizione. Adriano si aggrappa al mio collo scuotendomi e lasciandomi un bacio sulla testa.*
A: -"A Niccolì, perchè non me l'hai detto? E' meraviglioso, sei fantastico amico mio!" *Mi dice così mi alzo e lo abbraccio forte. Il nostro abbraccio diventa di gruppo quando sentiamo tutti gli altri che si aggiungono e iniziano a gridare "Niccolò" senza sosta. Sorrido felice delle loro reazioni.*
N: -"Ragazzi, siete sempre dalla mia parte e non so come ringraziarvi. Siete i miei fratelli, lo sarete per sempre."
Gian: -"Niccolì, non ce nasconne più niente! I fratelli si supportano, non si prendono in giro."
V: -"Vapu ha ragione. E poi fra, detto sinceramente, come puoi non fare musica co sto talento? Il testo mi ha messo i brividi!"
G: -"Davvero oh! Ma perchè come suona il piano? Ne vogliamo parlare?"
Al: -"Regà ma era tutto perfetto! Pure la voce, dove ce l'avevi nascosta?"
T: -"A Nì voglio sentì altre canzoni mo eh!" *Mi commuovo per tutto questo affetto e sostegno e abbraccio uno ad uno ognuno di loro. Passati minuti a sentire i loro commenti sulla canzone e su varie frasi che gli hanno colpiti mi giro vedendo Marta in disparte con Marisa ed Elisa, anche loro incredule di ciò che ho appena fatto. Mi allontano dagli altri e vado da lei, interrompendo la loro conversazioni in cui proprio Marta aveva preso parola, e l'abbraccio più forte che posso. Inizialmente lei rimane ferma, poi mi circonda il bacino stringendomi a sè e io ora sento davvero il bene che mi vuole e soprattutto mi accorgo che si, è questa la persona che mi fa sentire vivo, la ragazza che è riuscita a farmi sputare fuori la verità, la ragazza che mi ha fatto capire che non dovevo nascondermi. La ragazza che mi spezza il fiato solo con un sorriso, con una sua parola, o solo guardandomi. La ragazza di cui, ironia della sorte, andavo matto anche da bambino.*
N: -"Non so come avrei fatto senza di te..." *Dico una volta che mi sono allontanato da lei accarezzandole una guancia. Mi sorride dolcemente afferrando il mio viso e scrutando bene i miei occhi. Sorride ancora di più e poi mi lascia un bacio sulla guancia.*
M: -"Ora si che la vedo... Quella luce che premeva per uscire dai tuoi occhi.." *Mi sussurra. L'abbraccio nuovamente riempiendole una guancia di baci.*
N: -"Grazie di essermi sempre accanto." *Le sussurro all'orecchio.*
M: -"Tu l'hai sempre fatto con me quando eravamo bambini." *Mi allontano e la fisso spaesato, spero non sappia di tutte quelle cose che mi ha detto mamma.*
M: -"Mia madre mi ha detto che quando eravamo piccoli, anche se io ti ignoravo a volte, tu facevi di tutto per starmi accanto e che mi difendevi sempre se qualcuno mi prendeva in giro." *Mi dice ridendo. Scoppio a ridere assieme a lei per poi mettere un braccio attorno al suo collo e andare dagli altri insieme.*

"Tornerò in quel posto"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora