Pov's Marta
*Mi sveglio con un raggio di sole che mi acceca. Tento di aprire un pò gli occhi, ho un mal di testa assurdo e non ricordo nemmeno come ci sono arrivata nel letto stanotte. Appena riprendo un pò di conoscenza noto di avere solo un plaid addosso, le scarpe sono buttate per terra e io indosso ancora il vestito di ieri. Mi giro verso il comodino per prendere il telefono. Scopro con sorpresa un bigliettino che guardo incuriosita. Lo prendo e poggio nuovamente la testa sul cuscino, sembra ci sia un martello pneumatico che batte senza sosta. Inizio a leggere il bigliettino curiosa di sapere di chi sia e magari di sapere come sono arrivata qui. "Ti consiglio vivamente di mangiare qualcosa e prendere una bustina, la testa ti starà scoppiando di sicuro. Se non ricordi nulla... Ieri sera hai alzato un pò il gomito e, beh, abbiamo fatto sesso..". Spalanco gli occhi sedendomi di colpo sul letto e rileggendo quella frase, ma come ho fatto sesso? E con chi?? E' stata la mia prima volta e non me la ricordo nemmeno! Ma che cazzo combini Marta? Mi torturo le unghie mangiucchiandole e continuo a leggere il bigliettino.. "Nah, sto scherzando Martì, non è successo niente!" *Continua. Faccio un sospiro di sollievo e subito, dato il soprannome, riconosco che il bigliettino è stato scritto da Niccolò. Sorrido spontaneamente scuotendo la testa e pensando a quanto sia cretino sto ragazzo. Alla fine del bigliettino noto una freccetta che mi indica di girare il fogliettino e così faccio. "Ti ho portata a casa perchè me l'hai chiesto tu.. Scusami se ho messo mani nella tua borsa, ma come facevo ad aprire la porta sennò?" *Scoppio a ridere leggendo quella frase, quant'è scemo! "Comunque ti ho guardata dormire, giusto due secondi. Per un piccolo secondo ho avuto la certezza che i tuoi problemi erano altrove, eri rimasta senza, ed eri così tranquilla e in pace con te stessa. Vorrei vederti di più così, te lo meriti. Niccolò.". Sorrido per l'ultima frase, davvero pensa ciò? Davvero ero rilassata? Strano, sarà stato l'alcol, perchè di solito, caro Niccolò, tutte le notti faccio degli incubi e mi sveglio di scatto, sudata. Non riesco più a dormire bene dopo la morte di papà e spesso rivivo quella scena nei miei incubi. Ma quanto vorrei fosse solo un incubo. Mi alzo dal letto felice, col mal di testa, ma felice. Penso che l'ultima volta che mi sono svegliata così felice è stata da bambina in una mattina di Natale perciò non so a cosa sia dovuta questa felicità, ma mi fa stare bene. Vado in bagno per sciacquarmi un pò il viso e mettermi una tuta, scendo le scale trovando mamma sulla penisola a mangiare latte e biscotti.*
M: -"Buongiorno mamma!" *Dico lasciandole un bacio sulla guancia.*
MM: -"Oh ciao tesoro! A che ora sei tornata stanotte?" *Mi domanda mamma mentre prendo una bustina per il mal di testa. Mi giro grattandomi la nuca, con mamma non riesco a dire le bugie.*
M: -"Emh... Domanda di riserva?" *Dico imbarazzata.*
MM: -"Che significa? Non sai a che ora sei tornata?" *Sospiro sedendomi accanto a lei.*
M: -"Ecco mamma, il punto è che.. Forse mi sono... Ubriacata.. E l'unica cosa che so è che mi ha riportato Niccolò qui, mi ha messa sul letto e mi ha poggiato addosso una coperta per poi andarsene." *Abbasso il capo aspettandomi già una ramanzina da mamma.*
MM: -"Marta...." *Eccola qua che arriva....* MM: -"Finalmente ogni tanto vivi anche tu!" *Sgrano gli occhi osservando mamma confusa.*
M: -"Cosa? Non sei arrabbiata?" *Domando incredula per ciò che ha detto.*
MM: -"Arrabbiata? Finalmente hai degli amici a cui vuoi VERAMENTE bene e ti godi i tuoi 18 anni, alleluia!" *Sorrido ancora incredula da tutto ciò, ma felice che non abbia fatto storie.*
M: -"19 mamma, quasi 19..." *Dico ridacchiando. Lei mi sorride e scuote la testa.*
MM: -"Comunque.. Quel Niccolò... Carino eh?" *Domanda mamma. La guardo male e incrocio le braccia.*
M: -"Mà, so già dove vuoi andare a parare. Evita, grazie!"
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"Tornerò in quel posto"
Storie d'amoreMarta è una ragazza di 18 anni, nata e cresciuta a San Basilio, un quartiere malfamato di Roma, ma costretta all'età di 6 anni a trasferirsi a Torino con la sua famiglia dato il trasferimento del padre. Suo padre è un poliziotto, sua madre fa la don...