Pov's Marta
*Scoppia in un pianto liberatorio, come se volesse farlo da molto tempo. Mette le sue mani sul viso e si poggia coi gomiti sul piano continuando a piangere. Capisco che con menzogne si intende a quel pomeriggio passato insieme in cui mi confessò di non avere passioni, di non sapere cosa fare nella vita. Invece lui, così come me, è legato a questo strumento, forse anche più. Poggio una mano sulla sua schiena accarezzandolo e cercando le parole da dire in questo momento.*
M: -"Niccolò...." *Sussurro sospirando.*
M: -"E' una cosa così bella... Perchè la nascondi? Perchè a me poi, lo suono come te!" *Dico provando a ricevere spiegazioni. Lui toglie le mani dagli occhi ma continua a fissare in basso, parlando tra i singhiozzi.*
N: -"Si, certo. Facile a dirsi vero? Come si fa a dire ai tuoi amici, ai compagni di scuola, alla tua famiglia che ami il pianoforte? Andiamo, un ragazzo come me verrebbe solo preso in giro! Cosa direbbero tutti se dicessi che il mio sogno è fare musica, essere su un palco un giorno e avere i miei fan davanti a cantare a squarciagola le mie canzoni? Mi prenderebbero in giro all'infinito! Perciò no, questo lo tengo per me! E ora che lo sai ti chiedo di non parlarne con nessuno, perchè non sono affari tuoi!" *Mi grida contro. In questo momento il Niccolò dolce, premuroso e sorridente che vedo tutti i giorni è sparito, dando spazio a un Niccolò insicuro, incerto e scontroso che mi ferisce, perchè quel tono contro me da parte sua è una coltellata.*
M: -"Niccolò, guardami." *Gli dico dopo minuti infiniti in silenzio. Ma lui non ne vuole sapere e non solo non mi guarda, ma si volta completamente dall'altra parte. La cocciutaggine di Niccolò ormai l'ho conosciuta, perciò io, fatta da sempre così, prendo una posizione con prepotenza. Sposto le sue braccia che teneva poggiate sulle gambe e salgo a cavalcioni su di lui. Non chiedetemi perchè lo sto facendo e perchè mi interessi così tanto aiutarlo. Potrei rispondervi che lo faccio perchè lui l'ha sempre fatto con me, ma in cuor mio percepisco che non è solo per quello e questo mi preoccupa, molto. Lui stupito dal mio gesto si gira di scatto guardandomi finalmente. Afferro il suo viso e lo guardo dritto negli occhi, nei suoi occhi marroni pieni di lacrime.*
M: -"Niccolò, tu puoi essere tutto quello che vuoi! Ti piace suonare? Bene. Ti piace cantare? Benissimo! A chi devi dare spiegazioni? A nessuno! Devi solo sentire te stesso, quello che vuoi fare e i tuoi sogni! Niccolò io ho capito come sei, sei un eterno bambino che sogna di volare in alto, che non vuole crescere, che vuole mettersi in gioco sempre per realizzare ciò che più ama fare. Ma non ci riuscirai mai se rimani chiuso in te stesso, se non esci ciò che provi. Credi davvero che i Miserabili ti volterebbero le spalle se tu dicessi questo? Credi davvero che i tuoi genitori farebbero lo stesso? Ok i tuoi compagni di classe, i tuoi professori potrebbero ma quindi? Chi se ne importa! Non dobbiamo fare le cose per gli altri, dobbiamo farle per noi stessi... E poi... Credi davvero che io ti possa prendere in giro?" *Domando un pò incerta... Lui scuote la testa per rispondermi di no così faccio un lieve sorriso.*
M: -"Niccolò sai cosa mi disse mio padre prima di morire? "Promettimi che realizzerai qualunque cosa tu voglia fare nella vita". Chi ti ama davvero non ti riderà mai in faccia, ti sosterrà ogni volta che ti andrà male un provino o una serata in un pub. Ti sosterrà ogni volta che ti chiuderanno varie porte in faccia e lo farà sai perchè? Perchè ti ama e vuole vedere solo il tuo sorriso di felicità stampato sul volto perchè finalmente avrai realizzato ciò per cui credi valga la pena non dormire la notte! Io Niccolò non ti volterò mai le spalle, su di me puoi contare." *Gli dico, ormai anch'io con qualche lacrima. Mi fissa per altri due minuti poi mi abbraccia stringendomi forte a sè e scoppiando ancora in un altro pianto. Gli accarezzo i capelli, ancora a cavalcioni su di lui, tentando di farlo calmare.*
M: -"Solo chi sogna può volare.." *Sussurro nel suo orecchio. Piano piano si allontana dalla mia spalla incredulo, ma finalmente spunta un sorriso sul suo volto.*
N: -"Hai citato davvero Peter Pan?" *Mi dice con gli occhi illuminati.*
M: -"E' il mio preferito... Beh, dopo Toy Story eh." *Dico facendo spallucce. Scoppiamo a ridere guardandoci mentre mi alzo dalle sue gambe.*
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"Tornerò in quel posto"
RomanceMarta è una ragazza di 18 anni, nata e cresciuta a San Basilio, un quartiere malfamato di Roma, ma costretta all'età di 6 anni a trasferirsi a Torino con la sua famiglia dato il trasferimento del padre. Suo padre è un poliziotto, sua madre fa la don...