Pov's Marta
*La campanella è suonata da un pò e dopo aver salutato tutti sono in macchina. Niccolò mi ha scritto un messaggio prima dicendomi di raggiungerlo al Gianicolo, così dopo aver messo in moto mi dirigo lì. I pensieri che pervadono la mia mente in questo momento sono tantissimi: "Perchè mi ha chiesto di andare lì?" "Cosa mi vorrà dire?" "Cosa dovremmo fare?". Ogni pensiero è un'ansia in più, perchè oramai la mia cotta per lui è inevitabile. Arrivo al Gianicolo e il mio cuore salta un battito quando vedo la sua macchina parcheggiata. Parcheggio accanto a lui e scendo dalla macchina facendo uscire un sospiro. Mi avvicino al posto dove Niccolò si farà trovare, è un piccolo pezzo di prato al di là del muretto. Il Gianicolo è qualcosa di meraviglioso, riesci a vedere la città dall'alto. Mi rilassa essere qui, ci sono venuta con Niccolò una sera e venendo oggi di mattina noto con piacere che questa vista è stupenda, sia di giorno che di sera. Mentre continuo ad avvicinarmi sento il suono di una chitarra e la sua voce, inconfondibile, che canticchia qualcosa.*
N: -"Puoi elencare i tuoi difetti, sto in fissa pure per quelli tipo i tuoi modi poco ribelli in confronto a me che vivo guardando disegni.. "Sei felice" lei gli chiese arricciandosi i capelli. E qua non conta quello che è stato, conta quello che resta ma come puoi cancellare il ricordo del sole a chi ora vive senza una finestra...." *Ovviamente anche questa è una delle sue canzoni. Ne ho sentite due per intero, ora sento questa e ricordo ancora quel pezzettino che cantò a scuola. Penso che abbia davvero un grande talento per la musica e spero che i suoi sogni diventino realtà.*
M: -"Suoniamo anche la chitarra.. Wow, sorprendente!" *Dico sbucando alle sue spalle. Lui sobbalza voltandosi ma poi mi sorride e mi invita a sedermi accanto a lui.*
M: -"Hai fatto tutto tu?" *Domando vedendo la tovaglietta da picnic e il pranzo.*
N: -"No, ho pagato na persona per farlo... Ma secondo te?" *Dice lui facendomi sorridere.*
N: -"Questi... Sono per te." *Dice poi passandomi un mazzo di fiori, tulipani. Rimango sbalordita da quel gesto, mi emoziono tanto da sorridergli e lasciargli un bacio sulla guancia.*
M: -"Nic... Grazie, sono meravigliosi! Ma perchè me li hai regalati?" *Sospira sistemandosi meglio sul prato e posizionando la chitarra sulle sue gambe.*
N: -"Ho scritto una canzone... Volevo fartela sentire perchè... Perchè l'ho scritta per te." *Sgrano gli occhi fissandolo per bene mentre lui mi sorride girandosi verso di me.*
N: -"Si chiama Wendy..." *Sento gli occhi farsi lucidi.. Ha scritto una canzone per me chiamata "Wendy"....Ancora incredula incrocio le gambe pronta ad ascoltarlo.*
N: -"Ok.... Vado." *Dice per poi iniziare a suonare qualche nota sulla sua chitarra. Guardo tutto, il movimento delle sue mani, i lineamenti del suo viso...Qualsiasi cosa, perchè lui mi piace in tutto e per tutto.*
N: -"Ricordo che era solo il cielo la nostra vera casa, volavamo sopra i tetti e la gente non capiva quant'è bello essere ingenui con lo sguardo da bambini, io la guardavo e poi nuotavo nel suo cuore troppo solo... Wendy prestami un tuo sogno che io adesso non ne ho più se ho bisogno di sognare una vita in cui ci sei tu..." *In queste piccole frasi racchiude tutto ciò che siamo sempre stati noi due, da quando ci conosciamo. Viviamo come Peter Pan, in un mondo di sogni. E sognare e l'unica cosa che ci rende felici.*
N: -"Ma prendimi per mano senza il minimo timore, questo mondo vale poco e dona solo altre paure.. Per un piccolo secondo abbi solo la certezza che i problemi sono altrove e ora puoi anche stare senza..." *Subito la mia mente rimbalza al passato, a quella notte di Capodanno, a quel bigliettino... "Per un piccolo secondo ho avuto la certezza che i tuoi problemi erano altrove, eri rimasta senza" scrisse lui.*
N: -"Io ho abbandonato la realtà da quando ho scritto una canzone, sono triste per la gente che non prova più emozione. E' triste dare un nome a tutti i nostri sentimenti.. Io che riesco solo a dire "riportatemi da Wendy"...." *Le lacrime iniziano a farsi strada sulle mie guance, il mio sorriso non vuole abbandonare la mia faccia. E' una canzone così delicata...*
N: -"Ricordo che eravamo in alto come un bimbo senza lacrime, confondevo i suoi occhi col colore delle nuvole e mi sento solo adesso che tu non ci sei più..." *Penso che si riferisca a quando siamo stati qui la prima volta. Quella sera eravamo in alto, come adesso, io andai via prima per una chiamata di mia madre... Eravamo stesi sul prato, senza pensare a nulla, neanche il freddo ci dava fastidio..*
N: -"Ma guardati un pò intorno e quando capirai che infondo sono tutti troppo uguali e gareggiano nel mondo, ti prego Wendy ascolta non finire come loro, con il cuore sotto terra e con il sogno di un lavoro.. Tanto chiediti alla fine cosa resterà davvero, resterà solo il coraggio di chi infondo ci ha provato a dedicare spazio solo ai più veri sentimenti.. E la notte l'ha sognato di scappare via con Wendy.." *Conclude lui facendo uno dei suoi acuti più belli. Sono totalmente stregata da questo momento, da questa canzone. Ha saputo far incontrare la nostra voglia di sognare e volare in alto a me, all'immagine di Wendy. Con le lacrime agli occhi lo guardo e mi tuffo tra le sue braccia per ringraziarlo. Lui lascia andare la chitarra ricambiando il mio abbraccio e poi mi allontana per accarezzarmi le guance asciugandomi le lacrime.*
N: -"Ti piace?" *Mi chiede con un debole sorriso. Annuisco prontamente e poggio una mano sulla sua guancia accarezzandolo.*
M: -"Me la sono ricordata quella frase..." *Dico riferendomi al bigliettino. Lui sorride a trentadue denti lasciandomi un bacio sulla guancia. Mi risiedo difronte a lui, ma un pò più vicina, mentre lui continua a fissarmi.*
N: -"Sei bellissima.." *Sussurra afferrandomi una mano e facendola incrociare con la sua.*
M: -"Non credo, struccata e con la tuta!" *Dico guardando in basso. Lui mi solleva il viso e incastra per bene i nostri occhi.*
N: -"Sei bellissima soprattutto per questo, perchè sei solo tu, in tutta la tua semplicità." *Sussurra ancora. Sento le guance andarmi a fuoco. Lui si avvicina un altro pò prendendo le mie gambe e mettendole attorno al suo bacino, così da stare a qualche centrimetro di distanza.*
N: -"Mia mamma, quando abbiamo scoperto di essere andati all'asilo insieme, mi ha raccontato che quando tornavamo a casa dopo l'asilo parlavo sempre di te. "Marta è bella, amo Marta, sposerò Marta.." *Mi dice facendomi scappare un sorrisetto.*
N: -"A quanto pare mi hai fottuto il cervello da piccola... Ma da grande continui a farmi lo stesso effetto..." *Dice. Rimango immobile alle sue parole, non so come reagire, sono un fascio di nervi mentre lui continua a parlare.*
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"Tornerò in quel posto"
RomanceMarta è una ragazza di 18 anni, nata e cresciuta a San Basilio, un quartiere malfamato di Roma, ma costretta all'età di 6 anni a trasferirsi a Torino con la sua famiglia dato il trasferimento del padre. Suo padre è un poliziotto, sua madre fa la don...