Pov's Marta
*Dopo due ore di matematica e una di geografia finalmente abbiamo l'intervallo. Usciamo di classe poggiandoci difronte ad essa, vicino le finestre. Sto parlando con i Miserabili fin quando non vedo Marisa uscire dalla sua classe.*
M: -"Oh, Tizià guarda, lì c'è Marisa." *Dico maliziosamente. Lui sgrana gli occhi e si gira per osservarla, poi torna con lo sguardo su di me.*
T: -"Come fai a conoscerla?"
M: -"L'ho trovata in segreteria, si è presentata sapendo già chi fossi!" *Dico sorridendo.*
V: -"Ma a noi quando ce la presenti Tizià?" *Lui sbuffa grattandosi la nuca.*
T: -"Non lo so... Stasera?"
G: -"Vabbu, basta che non rimandi ancora." *Mi giro attorno vedendo che Niccolò si è allontanato da noi.*
M: -"Ragà ma... Niccolò?" *Domando.*
Gian: -"Mbo, sarà andato a rimorchià qualcuna." *Dice sincero Vapu facendo sorridere tutti, ma a me non fa affatto ridere, anzi mi innervosisce e non ne so il motivo.*
M: -"Vale, sai per caso se qui c'è un pianoforte?" *Chiedo sottovoce.*
V: -"Perchè suoni il piano te?" *Mi risponde lui con un'altra domanda.*
M: -"Si, e ogni tanto a scuola facevo una piccola tappa a suonarlo." *Mi sorride dolcemente e col braccio mi indica la fine del corridoio.*
V: -"L'ultima porta sulla sinistra. Sta tranquilla che non ti dice niente nessuno se ti trovano." *Gli lascio un bacio sulla guancia e mi dirigo verso la stanza. Arrivata quasi alla fine del corridoio però sento una melodia provenire dalla stanza indicata da Valerio. Qualcuno sta già suonando ed io, curiosa come sono, mi avvicino sentendo qualcosa. E' una melodia che non conosco, ma è davvero bella.*
X: -"Dimmi che cosa resta se vivi senza memoria, perdo la voce, cerco la pace, lascio che la vita viva per me...." *Una voce maschile, molto bella e profonda, accompagna la melodia. E' una canzone nuova, non è conosciuta, ed io sono estremamente curiosa di vedere chi ci sia dietro quella porta. Apro un pochino la porta e sbircio all'interno. Il ragazzo è di spalle e non riesco a vederlo bene così apro un pò di più. Quando capisco chi è sgrano gli occhi sorpresa coprendomi la bocca con una mano. Non ci credo, sogno o son desta? Lui, che si mostra tanto sicuro, lui che la musica ad alto volume la evita per il forte caos, lui che dice di non avere passioni... Proprio lui è seduto su quello sgabello e sta suonando la melodia più bella del secolo.*
M: -"Niccolò..." *Sussurro nel momento in cui finisce la canzone. Lui sobbalza dallo sgabello girandosi verso di me sorpreso. Abbassa la testa rigirandosi amareggiato. Entro nella stanza chiudendo la porta, sospiro e mi avvicino a lui. Non appena sono al suo fianco lui non riesce a rivolgermi manco lo sguardo, così prendo parola.*
M: -"Niccolò non sapevo suonassi il piano, sei bravissimo!" *Mi complimento io. Però dai suoi occhi vedo scendere delle lacrime.*
N: -"Scusami Marta... Io... Io ti ho solo riempito di menzogne."
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"Tornerò in quel posto"
RomanceMarta è una ragazza di 18 anni, nata e cresciuta a San Basilio, un quartiere malfamato di Roma, ma costretta all'età di 6 anni a trasferirsi a Torino con la sua famiglia dato il trasferimento del padre. Suo padre è un poliziotto, sua madre fa la don...