Prologo

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Questa sono io.
Io con le mie tante paure.
Io che sono sempre andata avanti senza avere una spalla su cui appoggiarmi. Io che sono riuscita ad affrontare il mondo, perché prima di guardare ciò che ti circonda, devi fare i conti con te stessa, perché solo in questo modo imparerai a restare in piedi quando il vento sembra spazzarti via.

26/06/2019

La maggior parte di noi percepisce la solitudine come qualcosa di negativo, quasi come una malattia. In realtà può essere una scelta per oscurarsi dagli altri e per conoscere sè stessi. Per anni mi sono ritrovata chiusa dentro una bolla, con addosso una corazza, quella che col tempo ho iniziato a costruire impedendo a tutti di entrarci.

Hanno da sempre provato a far uscire la parte debole di me, quella di una ragazza che si sedeva davanti al davanzale di una finestra, mentre una lacrima dopo l'altra le rigava il volto. Con le cuffie alle orecchie, speravo che un giorno qualcuno mi avrebbe teso la mano, per aiutarmi a spezzare quel blocco che ho sempre avuto. Una parola, una carezza, un semplice "come stai?", parole che però non sono mai riuscita a ricevere, forse per il mio carattere o probabilmente per il mio essere troppo spaventata nel vedere il mondo, cioè un nemico di cui non potermi fidare.

Mi sono sempre reputata una ragazza molto timida ma col tempo mi sono imposta di cambiare altrimenti sarei rimasta da sola, senza neppure un amico al mio fianco.

La mia più grande paura?
Se mi avessero posto questa domanda qualche anno fa, avrei sicuramente risposto
"la solitudine". Non è facile affrontare la vita di ogni giorno con la consapevolezza di essere soli, di tornare da scuola e di non trovare nessuno che ti accoglie in maniera calorosa, ma non sarà di certo colpa dei miei genitori, che nonostante le loro difficoltà, hanno cercato in tutti i modi di starmi vicino anche se passavano il resto della giornata fuori casa, per lavoro. La colpa è stata mia. Io rifiutavo l'aiuto di chiunque cercasse di starmi vicino, infatti proprio per questo ho perso tante amicizie e ricevuto troppe delusioni che mi hanno portato a chiudermi in me stessa, per non parlare delle solite cotte adolescenziali che appena terminano ci fanno soffrire; ecco questi sono i ricordi che più mi porterò dentro perché anche da queste piccole sciocchezze sono riuscita a rialzarmi, senza aver bisogno di nessuno al mio fianco.

É brutto doversi tenere ogni pensiero dentro, quante volte pensiamo della gran voglia che abbiamo di parlare con qualcuno, che però abbia voglia di ascoltarci davvero, che ci dedichi due minuti della sua attenzione.

E la cosa migliore da fare in questi momenti?
Prendere una penna e un pezzo di carta per buttare giù ogni riflessione, ogni pensiero, brutto o bello che sia. Proprio come ho fatto io che, passavo ore intere, nelle quattro mura della mia cameretta a scrivere e infatti, dopo mille ostacoli, sono riuscita con l'aiuto del mio ragazzo, ad avere fra le mani la nostra prima canzone, nata da quei pochi pensieri e adesso la ascolto orgogliosamente davanti ad uno splendido tramonto.

Non bisogna avere timore di esternare ciò che ci passa per la mente, le nostre paure, i nostri dubbi o qualsiasi altra cosa, perché proprio da questo si cresce e si impara.
Mi sono aggrappata a poche cose in quel periodo così buio, davo ascolto a poca gente, perché tutto intorno a me sembrava falso, ma nonostante la lontananza che ci divideva, ho sempre saputo che lui è stata la cosa più bella che mi avesse donato la vita.

Desiderare più volte di averlo anche per qualche minuto accanto a me, probabilmente senza proferire parola, ma solo per perdermi in quegli occhi tanto profondi e veri.

Non sono mai stata una persona che ha manifestato il bisogno di avere aiuto, o tanto meno, sono mai riuscita ad aprirmi con un ragazzo, perché nel momento in cui ci provavo, automaticamente lui, si allontanava, non facendosi sentire per mesi, con una delle tante banali scuse, quindi questo stava a significare solo una cosa per me: soffrire.

Da quando poi è iniziata la mia fase adolescenziale, mi sono sentita una ragazza sola, in mezzo a tutte quelle coppie che si tenevano per mano o che si scambiavano affetto, davanti alla sottoscritta, che camminava sempre con mille pensieri per la testa, ma che solo uno le rimaneva fisso in mente. Da sempre, nel mio letto, immaginavo la mia vita, accanto ad una persona, quella che mi avrebbe rubato il cuore, senza farlo mai soffrire, poi, da quando, casualmente ho conosciuto lui, la mia vita è cambiata.

Mi sono sentita diversa caratterialmente, ho iniziato a capire molto di più la vita, anche se per un breve periodo ho dovuto credere solo in me stessa. E forse proprio per questo che mi sono sentita debole, quando per mesi avevo perso anche lui ed ero rimasta nuovamente sola. Poi un giorno, ho deciso di alzarmi e guardandomi ho promesso a me stessa di provare ad essere più forte della caduta, perché ormai niente poteva buttarmi giù.

Solo grazie a lui, una persona momentaneamente misteriosa, sono riuscita a innamorarmi nuovamente.

Avevo smesso di credere nell'amore ormai da tempo, ero certa che avrei commesso lo stesso errore, ma perché non provarci? Ero finalmente riuscita ad abolire tutto ciò che mi aveva fatto star male, ma per farlo ho avuto accanto a me una persona, quella che quando mi ha finalmente rivelato il suo vero volto mi ha fatto provare una sensazione che mi ha stravolto. Senza accorgermene mi sono fatta trasportare nel suo mondo oscuro, nello stesso posto che dicevo di non voler mai ritornare, le sue braccia, l'unica protezione per sentirmi al sicuro, avevo la sensazione che quello fosse il luogo più adatto a me.

Adesso ho solo paura di perdere le persone a cui tengo di più, mio fratello, la mia famiglia e poi lui. L'unica persona in grado di donarmi tutto ciò che ho sempre desiderato e che tra alti e bassi siamo riusciti, grazie all'amore che ci lega, a stare finalmente insieme. La considero la mia persona, la parte mancante di me, quella che mai al mondo mi sarei immaginata di potermi vivere un giorno.

Adesso è qui, accanto a me e alla nostra piccola bambina, che vuole ad ogni costo salire sulla fantastica altalena che, il nonno ha comprato, appositamente per lei.

Abbiamo faticato molto per riuscire a vivere in questo piccolo rifugio, lontano dalla città, ci siamo impegnati tanto e adesso non ci sta più quella stessa casa di qualche anno fa, quella in cui mi sono rifugiata migliaia di volte, ma al posto suo, si trova una bellissima villa bianca, a due piani, con tanto di giardino per la nostra bimba. Quando ho scoperto di essere incinta ero un po' terrorizzata all'idea ma con un fiume di lacrime sono riuscita a raccontare tutto a lui che è riuscito, nonostante le mille emozioni che mi portavo dentro, a lasciarmi totalmente senza parole, infatti da lì ho finalmente capito che la mia vita era e sarà per sempre accanto a lui.

A volte mi sembra di vivere una favola, una di quelle dal quale non vorresti mai svegliarti ma forse bisogna dare più ascolto alla realtà.

Leggo molte citazioni dello psicologo Freud che afferma che l'interpretazione del sogno è la via regia che porta alla conoscenza dell'inconscio nella vita psichica, tutto quello che sto vivendo sembra che abbia le sembianze di una fantasia mentale, sembra tutto così surreale, ma pensandoci, se quella sera sarebbe andata diversamente, a quest'ora tutto questo restava solo un sogno.

S/A
Eccomi miei cari lettori!
Con questo, vi sto annunciando che sono tornata con una mia nuova storia d'amore, che spero vi piaccia. Era da anni che ci lavoravo e speravo un giorno di poter condividere tutto questo con voi..

A breve riprenderò anche la pubblicazione della seconda parte del mio libro "Mi lugar está a tu lado" che trovate sul mio profilo! 

Per rimanere aggiornati seguitemi sulla mia pagina instagram: _.my06dream._

Grazie a tutti.🌹

𝑯𝒊𝒅𝒅𝒆𝒏 𝑭𝒆𝒆𝒍𝒊𝒏𝒈𝒔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora