Capitolo 9

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Rabbia.
È l'unica emozione che mi viene in mente quando penso a lui.

Inutile negare che quando lo vedo con un'altra ragazza mi infastidisco ma sono consapevole del fatto che il sorriso che mostra sempre è provocato da chiunque gli gira intorno, tranne me. La sua migliore amica, la sua compagna di viaggio e poi anche l'unica ragazza che amava.

Ci definivamo "complici", perché eravamo sempre pronti a litigare ma un minuto dopo ci ritrovavamo, riuscivamo a capirci anche attraverso un solo sguardo, che riassumeva pagine delle nostre giornate.

Se uno stava male l'altro era pronto a soffrire ma bastava guardarci per capirci...nessuna parola, nessun gesto.

Eppure noi due, così diversi, come il giorno e la notte ma simili, come due gocce d'acqua, non pensavamo di iniziare a provare un sentimento, quelle emozioni che ti portano a definire il tutto come "amore".

Spesso però non ci accorgiamo di quanto siamo bravi a mandare tutto a puttane, quanti abbracci trattenuti, quanti baci mancati, per non parlare dei "ti amo" non detti o quelli che non hanno valore.

Ogni giorno sto sempre peggio. Mi ritrovo a fissare il soffitto, il cuore calpestato, la testa pesante e la malinconia che aumenta sempre di più.

Il suono del mio cellulare, che segna l'arrivo di un messaggio, mi distrae da quell'ammasso di pensieri che mi sommergono il cervello.
Leggo e scopro che si tratta di Allison che mi chiede di passare nel pomeriggio a casa sua. Le rispondo accettando il suo invito.

Mi dò una sistemata ed esco di casa per fare un giro nei vari centri commerciali. Esco e mi accorgo che essendo ancora presto posso anticipare e passare da casa di Allison.

Alla fine ieri sera io e Edward siamo rimasti insieme per tutta la notte, chiacchierando e scherzando e notando anche qualche occhiata di più da parte sua.

Arrivo fuori casa sua e scorgo la porta aperta così entro senza bussare.

«Allison, scusa se sono entrata così all'improvviso ma la porta era aperta e sai...» mi blocco non credendo a ciò che ho davanti ai miei occhi. Nel salone ci sono Allison e Matthew che si scambiano qualche bacio di troppo.

«Oh, scusatemi se vi ho interrotto.» dico incredula.

«Oddio Eli.» Allison si alza velocemente dal divano portando una mano sui capelli.

«Chi è arrivato?» la figura di Jacob appare sulle scale. Immagino che sono proprio nel posto sbagliato.

«Forse è meglio se io torno sopra da Ashley.» continua voltandosi.

Non posso credere che Ashley sta in casa della mia migliore amica, insieme al suo irritante fidanzato e al suo amico antipatico.

Per lo più credo abbia una relazione con Matthew e non me ne ha mai parlato.

«Io adesso vado. Ne riparleremo un altro giorno.» faccio per uscire ma Allison mi segue fino alla porta, bloccandomi.

«Eli mi dispiace, cioè, per tutto quello che hai visto. Non sapevo come dirti di Matthew, sono tre giorni che sto con lui e oggi è venuto qui e non sapevo venissero anche Jacob ed Ashley.» cerca di giustificarsi ma in questo momento non voglio sentire nulla.

«Spero che si comporti bene con te e che non ti faccia soffrire.» detto ciò mi volto e chiudo la porta continuando a camminare per le vie di Los Angeles. Per la prima volta da quando sono qui mi sento nel luogo sbagliato, penso che non riuscirò mai ad ambientarmi. Ogni giorno va sempre in modo diverso, ogni tanto sembra che tutto vada per il meglio ma dopo un attimo peggiora ogni cosa.

𝑯𝒊𝒅𝒅𝒆𝒏 𝑭𝒆𝒆𝒍𝒊𝒏𝒈𝒔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora