Capitolo 6

3 2 0
                                    


Esco dal locale e cerco Jacob, trovandolo appoggiato al muretto con la sua solita sigaretta fra le mani e lo sguardo seccato.

«Perché mi hai fatta venire qui?» mi fermo di fronte a lui incrociando le braccia al petto.

Senza concedermi nessuna risposta, butta la sigaretta e mi fa indietreggiare fino a farmi toccare la schiena con il muro.

«Stasera non ho voglia di discutere.» dal suo tono di voce posso capire che è ubriaco fradicio. Prima che io possa aprire bocca per replicare fa scontrare i nostri bacini provocandomi un gemito.

Lo fa una seconda volta e di nuovo un altro gemito esce dalle mie labbra. Inizia a lasciare dei baci umidi sul collo partendo dalla mascella e scendendo sempre di più. L'aria diventa molto calda e lui ritorna a guardami notando che ho chiuso gli occhi per godermi la situazione ma li riapro non appena sento che non mi sta più baciando.

«Allora è vero che sei maturata. Pensavo fossi ancora una pivellina.» ride

«A quanto pare non lo sono.» lo schernisco e mi stacco da lui per entrare dentro il locale ma la sua mano mi blocca il polso e mi fa appoggiare con la schiena in una vettura. Le sue mani vagano per la mia schiena provocandomi quel brivido piacevole che non ricordavo da ormai troppo tempo. Mi guarda, lo guardo, con il cuore e il cervello che non capiscono più niente.

«Adesso non mi scappi più.» sussurra guardandomi le labbra mentre mordo quello inferiore.

«Jacob è sbagliato...» lo avverto cercando di fargli capire che non è una buona idea ciò che sta per fare.

«Lo so.» sussurra guardandomi negli occhi. «Ma non importa» pian piano si avvicina alle mie labbra.

"Ti prego allontanati" urla il mio cervello.

"Baciami" il cuore.

Chi si ascolta in questi casi?

Sento il suo respiro sulle mie labbra dalla vicinanza però non osa azzerare la distanza.

«La tua ragazza Jacob. Pensa a lei se ci vedrebbe in questo momento.» cerco di farlo sentire in colpa.

«Non mi interessa ciò che pensa.» mi sorride e le nostre labbra si sfiorano.

Un cellulare squilla, interrompendo tutto. È quello di Jacob, che appena legge "Ashley" decide di riposarlo nella tasca del suo jeans tornando a fare ciò che stava facendo prima del mio arrivo.

«Eh quindi hai ben deciso di rimpiazzarmi con il nuovo fanciullo, Bennett.» non mi guarda e accende un'altra sigaretta.

«Jacob fa male quella. Adesso spegnila e gettala via.» lo rimprovero

«Da quando ti preoccupi di me, da ora, vero? Perché quando tre anni fa sei partita non mi sembra che ti sei creata problemi a scrivermi un fottuto messaggio di addio. Non hai pensato a come sono stato io Elisabeth!» mi urla contro.

Involontariamente i miei occhi diventano lucidi per i mille sensi di colpa che iniziano a riemergere. Abbasso lo sguardo, serrando le palpebre.

«Adesso sei tornata, come se niente fosse, e già ti trovo vicino ad uno che farebbe di tutto pur di farti cadere ai suoi piedi» continua lui.

«Jacob, non stiamo più insieme!» gli ringhio contro. «Non immagini minimamente come sono stata in questi anni, quanto ho sofferto e adesso torno qui ritrovandomi di nuovo a discutere con te e scoprire che sei fidanzato, che ti ho perso per sempre, come pensi che mi faccia stare tutto questo?!» le lacrime scendono definitivamente dai miei occhi, bagnandomi tutto il viso.

𝑯𝒊𝒅𝒅𝒆𝒏 𝑭𝒆𝒆𝒍𝒊𝒏𝒈𝒔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora