Capitolo 3

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JACOB

Non posso credere che Elisabeth sia tornata nuovamente, lei è stata la prima ragazza che fin da quando ero piccolo mi ha dato la forza di andare avanti senza mai abbattermi, crescendo poi, la nostra amicizia, all'età di quattordici anni si è trasformata in qualcos'altro ma da quando lei mi ha lasciato per andare via, sono cambiato.

Ho smesso di credere nei sentimenti, nell'amore, perciò ho iniziato a divertirmi con la prima ragazza che mi capitava davanti. Durante tutto questo lungo periodo ho terminato la scuola insieme ai miei migliori amici, Matthew e Liam, adesso da quasi un anno e mezzo sto con Ashley Cyber, la più popolare dell'istituto. A lei manca solo l'ultimo anno di liceo infatti ogni mattina l'accompagno e poi verso tarda serata vado a lavorare in una delle discoteche più famose della mia città.

Faccio il DJ dato che mi è sempre piaciuto tutto ciò che ha a che fare con la musica.

A volte quando sono troppo nervoso, per colpa di Ashley che mi ronza sempre attorno, mi trasferisco per delle giornate intere nella mia casa a Santa Monica, un posto bellissimo che nessuno, oltre me, conosce, infatti ho sempre scelto di stare qui da solo, in modo da non farmi trovare principalmente da lei. La nostra relazione non è fatta di amore e questo lo sappiamo entrambi, ci divertiamo con chi vogliamo ma nessuno dei due prova sentimenti per l'altro.

«Ehy Jacob, amico mio, mi stai ascoltando?» a riportarmi alla realtà è proprio Matthew che continua a parlare inutilmente.

«Si, cosa stavi dicendo?» domando bevendo un sorso di birra.

«Jacob ho capito che non mi stavi ascoltando, da quando mi hai raccontato del ritorno di Elisabeth non capisci più niente. »

«Non ti azzardare a insinuare che io la stia pensando. Non mi interessa un bel niente di lei e del suo ritorno, poteva starsene pure dov'era prima.» Mi alzo seccato dalla poltrona e prendendo la mia giacca di pelle esco sbattendo la porta di casa.

Non voglio che pensino che il ritorno di quella ragazzina crei un caos a tal punto da non farmi più ragionare. Io ho voltato pagina da ormai tanti anni, quindi il passato, per me, resta solo un lontano ricordo.

Ormai da diverse ore mi trovo in questo locale, non molto lontano da casa mia, a bere una vodka e a trovarmi tra i piedi qualche ragazza di troppo.

A distrarmi è un messaggio che proviene dal mio cellulare. Lo prendo dalla tasca interrompendo il mio flirt con una biondina e leggo.
Il mittente è Christian che mi chiede di passare da lui perchè deve parlarmi di una cosa alquanto urgente.

Sbuffo e senza rispondere, mi levo la ragazza di dosso, pago la mia bevanda ed esco, salendo sulla mia moto.

In meno di quindici minuti arrivo a casa Bennett.

Suono alla porta e attendo che qualcuno venga al più presto ad aprire.

«Ciao Jacob, finalmente sei arrivato.» davanti a me appare un esemplare di Christian tutto spettinato.

«Già dormivi?» domando riferendomi alla sua acconciatura.

«In realtà mi stavo per addormentare sul divano. Entra al posto di startene lì fuori.» si sposta in modo da farmi entrare e mi guardo attorno.

«Allora...Perché mi hai fatto venire qua?» chiedo sedendomi comodamente sul divano come se fossi a casa mia.

Quando mi trovo qui, mi sento sempre libero di fare ciò che voglio, infondo siamo cresciuti insieme.

«In realtà ti ho fatto venire per chiederti se potresti farmi lavorare nella tua discoteca Jacob, ne ho davvero bisogno.» domanda con tono speranzoso.

𝑯𝒊𝒅𝒅𝒆𝒏 𝑭𝒆𝒆𝒍𝒊𝒏𝒈𝒔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora