Capitolo 46

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«Vuoi che ti aiuto a sistemare queste cose?» sono da pochi minuti in stanza con Edward e mi sento in imbarazzo per la troppa vicinanza che cerca di avere con me.

«No no.
Farò tutto dopo, per adesso è meglio parlare, poi ho altre cose da fare.»

«Sei stata con Jacob quindi... Siete tornati insieme?» chiede.

«Se le tue domande devono essere incentrate su Jacob, sappi che non riceverai nessun tipo di risposta.» sono molto seccata e infastidita, non ha senso parlare di una persona che adesso non è presente.

«Va bene, scusami.
Riformulo un'altra domanda.» sospira.

«Volevo scusarmi per ciò che ho fatto. Non te lo meritavi.» continua.

«Edward io posso accettare le tue scuse, perché non sono una ragazza cattiva che porta rancore e soprattutto ricordo ancora la nostra promessa.»

«Restare sempre amici anche se tutto andava male.» diciamo all'unisono. Lo ricorda ancora e questo mi fa piacere.

«Anche se per poco, sei stato importante per me.» prendo una pausa. «Torna da lei se ti fa stare bene. Dico davvero. Io sto costruendo qualcosa con un'altra persona. Forse ho ritrovato la parte mancante per farmi sentire Elisabeth al 100%. Non pensavo di rimanere così legata ad una persona.» continuo pensando al moro che sta al piano inferiore.

«Sapevo dall'inizio di non avere la capacità per farti sentire come fa lui, certe emozioni non le provi con chiunque, ma solo con una persona. Quella che fin dall'inizio ti fa sentire amata, protetta e ti dona ciò che meriti davvero.»

«Sai cosa si prova ad amare davvero, ma non voglio che pensi che non hai avuto le capacità con me, ci hai saputo fare, ma il cuore porta entrambi da un'altra parte» ammetto.

Provo un momento di spensieratezza, non so per certo quanto potrà durare questa sensazione ma spero il più lungo possibile.

«Jacob non può nemmeno vedermi, sicuramente sa cosa ti ho fatto.» continua lui.

«Ti consiglio di evitare di stare da solo con lui, potrebbe non reagire delle sue conseguenze.» rido e lui sia avvicina a me.

«Posso darti un abbraccio Eli?»
è uno di quelli amichevoli, senza cattiveria da parte di nessuno.

«Adesso ti lascio andare da lui, si sarà fumato tutto il pacchetto per quanto è nervoso.» ormai anche Edward ha capito la personalità di Jacob.

Lascio tutto in stanza per raggiungerlo di sotto.

Esco in giardino e lo trovo seduto su un muretto con il suo adorabile cappello della felpa, messo in testa, con la sigaretta in mano e con lo sguardo verso le sue scarpe, che in questo momento sono l'unica cosa interessante.

«Adesso sono tutta tua.» dico appoggiandomi di lato a lui.

«Che è successo lì sopra?» finalmente mi guarda negli occhi.

«Abbiamo parlato, ha capito l'errore che ha commesso, ma non ha senso portare rancore, a entrambi il cuore ci porta da altre persone.» voglio essere sincera con lui.

«L'hai perdonato?» ecco che inizia già a guardarmi male.

Annuisco.

«Ma questo non vuol dire che io e lui torniamo ad essere quelli di una volta, semplici amici che si scambiano qualche parola ogni tanto.» scuote la testa più volte e fa un tiro alla cicca.

«Ho nuovamente voglia di passare del tempo solo con te.
Come posso fare?» sorrido.

Possibile che quando lo guardo non trovo le parole giuste per esprimermi?

«Portami ovunque tu abbia voglia di andare, basta che sono con te Jacob.» prende la mia mano e mi porta a fare una passeggiata verso una piazza vicino casa mia.

Ci sediamo su una panchina e appoggio delicatamente la mia testa sulla sua spalla mentre molto lentamente gli faccio i grattini.

Amo vivere in tranquillità, proprio quella che Jacob mi sta trasmettendo.

Ammetto che è cambiato molto da quando sono tornata qui in città, ricordo perfettamente le emozioni che provavo nel lasciare la mia Miami per tornare nel mio posto, non uno qualsiasi, ma proprio quello dove ho conosciuto Jacob.

«Mi piace poter pensare ad un possibile noi.» dice il moro.

«Cosa siamo esattamente Jacob?» questa domanda doveva prima o poi arrivare e dato che lui non ha intenzione di parlarne, credo di aver fatto la cosa migliore a chiederlo.

«Io voglio che io e te torniamo ad essere quelli di una volta, che riprendiamo il nostro cammino proprio da quando io non ero ancora consapevole della tua partenza, voglio poter cambiare le cose, per non ricadere e fare gli stessi errori di qualche anno fa.»

«È vero, forse entrambi abbiamo bisogno di recuperare il tempo perso, ma ricominciamo da qui Jacob.» mi guarda e mi perdo nell'iride dei suoi occhi.

Che sensazione strana che mi provoca questo ragazzo.

Delle forti emozioni, contrastanti fra loro, i sentimenti altalenanti fra odio e amore e il mio cuore che non smette di battere nemmeno un secondo davanti alla persona che mi trovo dinanzi a me.

Jacob alza lo sguardo per incrociare il mio.

Si avvicina e dolcemente mi stampa un bacio.

La cosa che mi piace di più di lui?

Sicuramente il fatto che è una persona molto decisa e che si prende sempre tutto ciò che vuole, senza troppi giri di parole o gesti.

«Ti porto a casa, altrimenti tuo padre continuerà a fare domande.» annuisco.

Vorrei poter trascorrere la maggior parte della mia giornata in compagnia sua.

Arrivo all'ingresso della mia dimora e dopo aver salutato Jacob, con molta tristezza, mi tocca andare a studiare in camera mia.

Entro per prendere l'occorrente che mi serve e trovo la mia migliore amica con il mio quaderno personale fra le mani.

«Cosa ci fai con quello in mano Alli?»

«Scrivi così bene Eli.
A momenti potrei piangere.» nessuno fino ad ora ha mai toccato quei fogli.

«Lascia perdere tutto.» glieli tolgo, un po' bruscamente, ma solo perché non voglio che nessuno venga a sapere ciò che penso, in particolare su Jacob.

«Dico sul serio Eli, perché non fai leggere questo.» indica il mio taccuino. «A qualche casa editrice.» continua imperterrita.

«Una semplice storia d'amore tra due persone, potrebbe mai diventare un romanzo?» la vita mia e di Jacob è scritta lì, dall'inizio fino ad ora.

Immagino il nostro futuro come un sogno, proprio come viene descritto il lieto fine nelle fiabe.

«Potrebbe diventare anche di più di ciò che pensi, devi solo crederci tu amica mia, nessuno lo farà per te.» il suo sguardo è perso fra le centinaia di pagine del mio diario.

Sfoglia ogni pagina con molta delicatezza e guarda i minimi particolari di ogni scritta.

«Ma no Alli, chi comprerebbe mai una storia scritta per pura casualità?

Queste cose devono essere curate nei dettagli.» la mia migliore amica è molto caparbia.

«Sta a te scegliere, non mi intrometto in queste cose.» chiude tutto e si avvicina al suo zaino.

«Come mai sei passata da qui?» domando.

«Volevo esercitarmi con te per le prossime verifiche, iniziamo?» annuisco e con pochissima voglia, cominciamo ad affrontare un lungo pomeriggio di studio.

𝑯𝒊𝒅𝒅𝒆𝒏 𝑭𝒆𝒆𝒍𝒊𝒏𝒈𝒔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora