Capitolo 51

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Ho passato due terribili giorni su questo odioso treno, le varie fermate per riposarci e il tempo di mangiare, mi hanno stressato ancora di più.

Ma adesso siamo arrivati nella fantastica Middle Beach, pronti per goderci al meglio questa settimana.

«Eli ma ti rendi conto di dove siamo?!» i miei amici sono rimasti alquanto scioccati dal bellissimo panorama che abbiamo davanti.

«Avete ragione, siamo così fortunati ad essere qui.» ammetto che già mi manca la mia famiglia, il mio ragazzo e la mia città.

Purtroppo ho saputo che non avrò l'occasione di vedere mia madre, lei lavora molto e non le danno la possibilità di staccare per venire da me.

Adesso abbiamo preso il pullman che ci porterà nei nostri rispetti hotel.

Alex dovrà stare con i ragazzi, infatti ci vedremo solo quando usciremo tutti insieme, per quanto riguarda Allison... Beh mi toccherà sopportarla anche nella camera che ci è stata assegnata.

Il grande cartello con su inciso "Abigail's Hotel" è davanti a noi.

Sospiro perché finalmente, dopo due giorni senza una linea stabile, solo adesso potrò riattivare il cellulare per sentire la mia famiglia.

Mentre ci vengono consegnate le chiavi delle rispettive stanze, dedico di chiamare il mio ragazzo.

Squilla per un po', finché dopo qualche minuto, sento la sua voce e inizio a non capire più niente.

"Piccola, che bello sentirti, non ho fatto altro che pensarti lo giuro." parla velocemente, senza darmi nemmeno la possibilità di replicare.

"Ehi..
Mi manchi già sai?" sento dei lunghi sospiri da parte sua.

Immagino quanto gli stia pesando questa lontananza, ma deve resistere ancora per un po'.

"Mhm..
Sai che non puoi dirmi queste cose proprio quando siamo lontani.
Comunque anche tu Eli."

"Siamo arrivati in hotel e dopo che ci diamo una sistemata, scendiamo a pranzare." gli racconto un po' in generale come stanno andando questi giorni e lui fa lo stesso.

"Io sono al locale, stavo parlando con alcuni colleghi mentre aspetto il ritardatario di tuo fratello, che se la prende sempre molto comoda quando si tratta del lavoro."

"Salutami i ragazzi, io ancora non ho avuto modo di sentire la mia famiglia, ma spero di riuscire a farmi viva al più presto."

"Amore mi dispiace ma devo andare.
Mi farò sentire, ricordati che mi manchi tantissimo e che sei sempre con me." anche se non può vedermi in questo istante, sorrido, in modo sincero e spontaneo.

Solo lui riesce a farmi sentire così bene, nonostante non stia vicino a me fisicamente.

Una volta terminata la chiamata, io e Allison siamo scese a pranzare e subito dopo siamo andate a fare un giro per la città.

«Oggi ho sentito Matthew un po' giù di morale.
Tu hai parlato con Jac?» mi domanda la mia amica di fianco a me, mentre girovaghiamo per i negozi, ovviamente sempre in compagnia dei nostri insegnanti, che ci tengono sotto controllo.

«Mi ha detto che passa la maggior parte del suo tempo al locale, ma oltre la tristezza per la distanza, era abbastanza tranquillo.» replico.

«Bah..

Magari vale lo stesso per Matthew, ormai io e lui passavamo tutte le giornate insieme e non vederci adesso, sembra una cosa nuova per entrambi.»

Nelle ultime ore continuiamo a esplorare la città, ci spostiamo fra i vari parchi e verso sera, rientriamo in hotel.

«Eli non so tu, ma io sto morendo di sonno.» dice Allison mentre si stende sul letto.

«Ho solo bisogno di una doccia in realtà.» le rispondo. «Penso che non scenderò nemmeno per cena.»

«Ho voglia di stare a letto.» continuo.

Ma non faccio proprio così.

In tarda nottata mi sveglio all'improvviso a causa di un brutto incubo ed esco nel balcone per prendere una boccata d'aria.

Troppe cose negative mi macinano il cervello in quest'ultimo periodo e questo mi spaventa.

Guardo le notifiche del cellulare e come sempre ci sono un paio di sms del mio ragazzo.

Diamine!

Mi sono addormentata senza scrivergli nulla!

"Ti chiedo scusa se non ti ho risposto più, capisco che ti sei preoccupato, ma avevo bisogno di riposare." invio il messaggio e mi lascio andare in una delle comode poltrone all'esterno della stanza.

Mi lascio andare ad un pianto.
Forse di sfogo e di libertà.
O semplicemente perché sento una mancanza, ma non la solita.

Mi manca parlare con lei, mi manca ricevere un suo abbraccio o in momenti come questi, mi manca lei che mi asciuga una lacrima, per essere chiara, mi manca mia madre.

Non la vedo dal periodo natalizio e la sento poco a causa dei nostri reciprochi impegni.

«Eli, ma perché sei sveglia a quest'ora?» la voce mezza assonnata di Allison mi fa alzare lo sguardo.

«Oh scusa, non volevo svegliarti con i miei stupidi pianti.» cerco di giustificarmi e torno a sedermi sul letto, seguita da lei.

«Non devi scusarti.
Ti ho sentita piangere e mi sono preoccupata, qualcosa non va?»

«Solo un brutto sogno.
Passerà.» rispondo.

Non voglio raccontarle del perché mi sento realmente così, altrimenti conoscendola, mi avrebbe tempestato a domande.

«Riposati Eli.
Ah, un'ultima cosa.
Non pensare alle cose negative, sappi solo che sei circondata da persone che ti amano, anche se sono distanti.» ecco a cosa servono le amiche, quelle vere.

Riescono a capirti anche solo con uno sguardo e io e Allison, ci siamo comprese sin dall'inizio.

Dopo questa faticosa giornata, è arrivato anche per me, il momento di chiudere definitivamente gli occhi e lasciarmi andare fra le braccia di Morfeo.

𝑯𝒊𝒅𝒅𝒆𝒏 𝑭𝒆𝒆𝒍𝒊𝒏𝒈𝒔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora