𝑯𝒊𝒅𝒅𝒆𝒏 𝑭𝒆𝒆𝒍𝒊𝒏𝒈𝒔

Capitolo 59

«Elisabeth..» più volte qualcuno bussa alla mia porta.

Anche stanotte non sono riuscita a chiudere occhio, i miei pensieri sono stati tutto il tempo rivolti a Jacob.

Sono le 6:30 del mattino e proprio quando stavo per prendere sonno, qualcuno ha deciso di interromperlo.

«Scusa l'orario, ma c'è un ragazzo che non fa altro che chiedere di te, mi ha detto di darti questi.» zia Rosy si ferma davanti al letto con un grande mazzo di rose fra le mani.
Le prendo e già immagino chi possa essere il mittente.

«Grazie, può farlo salire.»
annuisce e mi lascia da sola in stanza.
Appoggio le rose sul comò e attendo il suo arrivo.
In poco tempo la porta si apre e Jacob entra.

Si catapulta su di me per stringermi forte.

«Mi sento tremendamente in colpa per averti trattata male, ma da ieri sera non faccio altro che pensare a te e al nostro bambino.
Non potevo ricevere notizia migliore da parte tua!
Mi perdoni vero?
Io ti amo tanto Eli e voglio dimostrartelo sul serio.» mi sussurra.

«Jacob ho bisogno di certezze, stiamo per creare una famiglia, non possiamo permetterci di avere tutti questi alti e bassi.»

«Ti prometto che mi prenderò cura di te.» mi guarda e mi accarezza il ventre. «E di questa piccola creatura qui.» ci lascia un tenero bacio sopra.

«Sono incinta da due settimane e mezzo.
Ma l'ho scoperto qualche sera fa.»

«Mi dispiace per non esserci stato in un momento così importante per te, ma da oggi non me ne voglio perdere nemmeno uno.» finalmente dopo varie incomprensioni, riusciamo a ritrovare la serenità che ci mancava.

Mi avvicino di più a lui per avere un contatto fisico.
Mi mancava sentirlo così presente per me.

«Non ti costa niente quindi darmi un bacio?» le mie mani si immergono nei suoi capelli entra li accarezzano lentamente. Le nostre bocche si uniscono in un bacio pieno di passione e desiderio.

Tremo a sentire le sue labbra su di me, proprio come la prima volta che le ho assaporate.

Le sensazioni non cambiano, restano sempre le stesse, con lui.

«Comunque secondo me sarà un bel maschietto.» ecco che torna ad essere il solito egocentrico, sicuro di sè stesso.

«Mi dispiace dirti che per quanto mi riguarda sarà una mini Elisabeth.»
sorride perché non gli dispiacerebbe avere una piccolina, magari uguale alla mamma.

Probabilmente non lo ammette perché oltre ad essere geloso di me, dovrà esserlo anche di lei.

In realtà l'unica cosa che conta è che il nostro bambino nasca in totale serenità, io e Jacob già gli faremo sentire tutto il nostro amore.

Il cellulare di Jacob prende a squillare.

Non riesco a sentire molto, infatti una volta che chiude la chiamata mi sembra alquanto contento.

«Non ci posso credere amore mio!» mi prende in braccio e mi fa fare una giravolta.

«Che succede?!» mi mette giù per continuare a parlare.

«Ho vinto il contratto con la casa discografica!»

Sono così fiera di lui.
Merita un sacco perché so quanto gli piace la musica e non vedo l'ora di seguirlo in questa nuova esperienza.

«Adesso Jacob devi dimostrare a tutti quanto vali!
Hai un'opportunità pazzesca, scrivi, canta ed esibisciti su quel palco che ti ha sempre fatto sognare.»

«Solo se ho te al mio fianco.» mi ruba un bacio a stampo.

«Io adesso vado a lavoro, io e te però ci vediamo più tardi.» annuisco e lo lascio andare.

Mi sistemo ed essendo sola in casa ne approfitto per chiamare nuovamente Allison.

"Aspettavo la tua chiamata!
Poi ieri sera non ti sei fatta sentire più."

"Hai ragione, solo che devo dirti una cosa importante." sicuramente griderà quando glielo comunicherò.

"Oddio Eli così mi fai spaventare.
È successo qualcos'altro con Jacob?"
ieri quando l'ho chiamata le ho un po' raccontato di me e lui, ma non sa ancora tutto il resto.

"In realtà poco fa l'ho incontrato perché ha scoperto una cosa." prendo un sospiro.

"Allison sono incinta da quasi tre settimane." dico tutto d'un fiato.

Un forte urlo arriva dall'altra parte del telefono tanto che devo allontanarlo, altrimenti mi ritroverò a breve senza udito.

"Non vedo l'ora di conoscere questo bimbo!
Oddio amica mia vorrei tanto stringerti forte!"

"Presto potrai farlo.
Prometto di tornare."

"Devo assolutamente raccontare tutto a Matthew e Liam!
Eli fatti sentire. Mi raccomando digli a Jacob di trattarvi bene, altrimenti se la dovrà vedere con me, al vostro rientro!"

Rido e chiudo la chiamata per poi tornare al pc. Devo seriamente iniziare a studiare per l'università.

É tardo pomeriggio quando scendo al piano di sotto e accanto ai miei zii trovo Jacob con tutte le sue valigie.

«Ma sei matto?
Dove stai andando con quelle?» mi mostra due biglietti e ne prendo uno in mano.

«Si parte Eli.
Riprendiamo la nostra vita proprio da dove l'abbiamo lasciata.» dice lanciando una complice occhiata a mio zio Luca.

"Si torna a Los Angeles" penso.
Mia zia mi aiuta a sistemare tutti i miei borsoni e siamo proprio davanti alla porta d'ingresso quando ci scambiamo un forte abbraccio.
Dopo averli salutati e ringraziati, prendiamo un taxi che in poco tempo ci lascia all'aeroporto.

Mentre attendiamo di essere chiamati per il prossimo volo penso al fatto che a breve potrò finalmente iniziare una nuova vita, con la mia famiglia, il mio bambino, Jacob e lo studio sono tutto ciò che di più bello la vita mi ha donato.
Adesso tornare a casa significa condividere questa fantastica notizia con tutti ma soprattutto devo stare tranquilla e godermi il tutto con molta calma.

Perché questi ultimi anni sono stati i più burrascosi, i più movimentati ma anche quelli che hanno fatto cadere sul mio volto tante lacrime, per il ragazzo accanto a me o per quei momenti di tristezza e solitudine.

Ma molte di quelle gocce probabilmente sono state di emozioni forti, per non dimenticare tutte le strane sensazioni che, inconsciamente, all'inizio mi ha fatto provare Jacob.

Non cambierei niente di questi ultimi anni, anzi forse vorrei ripercorrere tutto quanto, ma rifarei tutto allo stesso modo, senza cambiare neppure un minimo particolare.

«Sei pronta piccola?» ci alziamo e Jacob afferra saldamente la mia mano.

«Se ho te al mio fianco, sono sempre pronta Jacob.»
gli lascio un bacio veloce poiché ad attenderci c'è il nostro aereo.

Quello che finalmente ci porterà a casa.