Il resto della serata trascorre in modo sereno, e non appena il film termina decidiamo di fare una passeggiata anche in compagnia di Jacob e la tipa che tiene per mano.
Avrei preferito starmene a casa se solo avessi saputo che anche quei due dovevano passare tutto il loro tempo dietro a noi.
«Ehy tutto bene? Ti vedo un po' soprappensiero.» mi sussurra Edward.
«Si tutto apposto, stai tranquillo.» Noto un bar a pochi chilometri da noi così mi rivolgo a Edward dicendo che ho bisogno di andare a prendere dell'acqua.
«Elisabeth fermati!» la mano di Jacob avvolge il mio braccio fermandomi a metà della strada.
«Cosa vuoi, ancora tu! Possibile che tu debba sempre perseguitarmi!?» sbuffo alzando gli occhi al cielo.
«Possibile che tu debba sempre attaccarmi ogni volta che apro bocca?!» risponde lui alzando il tono di voce.
«Senti Jacob tutto questo» cerco di gesticolare con l'unica mano che mi è rimasta libera «E' ridicolo. Io e te, discutiamo ancor prima di iniziare un discorso. Sono stufa!» gli punto il dito contro.
«Non esiste nessun noi Elisabeth, non farti strani film, ti pare che vengo qui per parlare di me e te.» afferma con fare da stronzo.
«Per quanto mi riguarda potevi anche risparmiati la camminata e startene con quella lì.» sorrido falsamente.
«Senti, dammi ascolto, così la facciamo finita. Non parlami se non si tratta di qualcosa di veramente importante!» continuo allontanando il mio braccio dalla sua mano.
«Va bene.» alza le mani in segno di arresa e continua.
«Si parlerà solo se necessario, hai ragione.» annuisce e prima di continuare per la sua strada mi guarda e io chiudo gli occhi iniziando a percepire che stanno per diventare lucidi. Non so perché sto reagendo così, già allontanarlo la prima volta è stato difficile per me e immagino anche per lui, adesso torno e lo ritrovo così, con una nuova vita e ripeto la stessa cosa che ho fatto in precedenza.
Non riesco ad essere amica dell'unica persona che ho amato per davvero, mi sento una stupida anche minimamente per aver pensato per un secondo che volesse tornare a parlare di "noi".
Sarà meglio dimenticare ciò è stato di me e Jacob ma almeno posso rivolgere i miei pensieri a quel ragazzo, è pur sempre un amore platonico ma non soffro e a pensarlo mi spunta un sorriso che riesce a farmi stare meglio.
Decido di ritornare sul pianeta terra per entrare al bar, prendere ciò che desideravo per poi tornare da Edward.
«Beh hai perso un po' di tempo.» sta comodamente seduto su una panchina di fronte ad un locale.
«La solita fila che trovi fuori dai bar.» mi giustifico e mi accomodo di lato a lui.
«Jacob ed Ashley sono entrati lì dentro, lui era molto arrabbiato e non ha aperto bocca, ha solo fatto cenno a lei di seguirlo e sono andati senza dare alcuna spiegazione, sai per caso che aveva?» mi domanda indicando il posto di fronte a noi.
Bevo un sorso d'acqua e cerco di distogliere lo sguardo per non far notare il mio pessimo stato d'animo.
«Non so cosa gli passa per la testa a quel ragazzo.» sono le uniche parole che riesco a pronunciare.
«È abbastanza strano, nemmeno la sua ragazza riesce a capirlo. È molto riservato.» continua lui e io non replico per cercare di chiudere questo discorso.
«Sei silenziosa da quando siamo usciti dal cinema Eli. Sicura di stare bene?» si avvicina lentamente e mi appoggia un braccio intorno alle spalle.
«Ho bisogno di tornare a casa, potresti riaccompagnarmi Edward.» intravedo Ashley uscire dal locale seguita dal suo ragazzo e penso che la cosa migliore da fare è tornare a casa, così posso iniziare a evitare il moro.
«Avverto Jacob che ti sto per accompagnare e poi...» lo blocco mentre cerca di terminare la frase e alzandomi dalla panchina gli dico.
«No no... gli manderai un messaggio, ho bisogno di andare, dico davvero.»
«Oh, va bene. Andiamo tranquilla.» Ci rechiamo in macchina e mentre lui mette in moto, io mi appoggio lentamente al finestrino, per guardare al di fuori di esso.
«Non volevo che la serata finisse così, mi sento terribilmente in colpa Edward.» con la coda dell'occhio noto che mi guarda ma nonostante ciò non mi volto.
Mi sento in colpa per avergli rovinato la serata, ogni volta Jacob è in grado di abbattere tutto ciò di positivo che mi circonda.
«Non devi preoccuparti di niente, avrai di certo i tuoi motivi per stare così, se per farti stare meglio hai bisogno di parlare con qualcuno, io sono qui.» afferma per prendermi la mano e per accarezzarla dolcemente.
E' davvero gentile questo ragazzo!
È uno di quelli che non si incontrano per sbaglio facendo una passeggiata anzi, mi ritengo molto fortunata ad aver conosciuto una persona così, ma ancora non conoscendolo bene mi soffermo molto sul lato estetico e se lui si fiderà di me pian piano riuscirò a comprendere anche il suo carattere ma sono sicura che ugualmente riusciremo a diventare ottimi amici.
«Possibile che senza spiegarti nulla riesci a capirmi subito?» domando guardandolo.
«Gli occhi, Elisabeth. I tuoi trasmettono tanto. Solo chi riesce a leggerti dentro allora capisce la vera persona che sei.» mi stringe la mano nella sua.
Non riesco a mantenere lo sguardo fisso su di lui che mi imbarazzo e mi ritrovo a dover guardare altrove.
«Sono così brutto?» mi domanda lui, tornando a guardare la strada.
«Perché mi poni questa domanda?» rispondo, ovviamente facendo finta di non essermi accorta di nulla.
«Quando ti osservo, distogli sempre lo sguardo. Magari ciò che vedi non è piacevole.» alza le spalle rassegnato.
«No, non fraintendermi, sei un bellissimo ragazzo! Solo che mi imbarazzo quando tieni i tuoi occhi puntati sui miei.» sussurro.
«Lo farò più spesso allora...» si volta, mi schiaccia l'occhio e torna a guidare.
È tarda notte quando arrivo fuori casa mia e dopo aver salutato Edward entro lentamente dentro cercando di non emettere nessun rumore.
Mi chiudo in camera e il mio cellulare inizia a squillare.
Chi sarà mai a quest'ora?
"Eli ciao, ti disturbo?" - sento la voce della mia migliore amica dall'altra parte del telefono.
"Allison, che bello sentirti, assolutamente no. Come mai chiami a quest'ora?"
"Volevo sapere come andava dato che non parliamo da tanto. Non riesco a dormire, tu come mai ancora sveglia?"
"Sono appena tornata a casa in realtà."
"Dove sei stata?" - percepisco che il tono della sua voce è molto stupito.
"Edward mi ha invitata al cinema."
"L'altro giorno la cena, oggi il cinema insomma questo ragazzo ti sta sempre addosso."
"Non eravamo soli, abbiamo incrociato anche Jacob ed Ashley."
"Non ci credo! Com'è possibile?"
"Me lo ritrovo dappertutto Allison davvero. Sono tornata da una settimana e già sono stanca di vederlo, stasera abbiamo anche discusso e abbiamo scelto di prendere le distanze e di evitarci il più possibile."
"Oh, allora sarà meglio dimenticare tutto ciò che gli riguarda... Beh io per mia sfortuna lo vedrò sempre dato che Matthew condivide una casa con quell'indivuo..."
"Riuscirò a chiudere definitivamente questo capitolo."
"Concentrati piuttosto su quello che ti fa star bene. Tipo il moro che ti gira sempre attorno."
"Edward è solo un amico."
"Tutte così diciamo! Prendi l'esempio mio e di Matthew..." sorrido a pensare a quanto sono belli insieme ma l'orologio che porto al polso mi riaccende i pensieri.
"Sarà meglio che mi preparo per andare a dormire, altrimenti domani a scuola finisco per addormentarmi sul banco un'altra volta, ti voglio bene sister!"
Ricambia anche lei e poi attacco la telefonata.
Prima di posare definitivamente il cellulare sul comodino mi accorgo dell'arrivo di un altro sms da parte di Edward.
"Biondina spero che tu stia riposando, sono stato davvero bene con te stasera e domani vorrei passare a prenderti per portarti in un posto con me, so già che non rifiuterai."
Dopo aver letto questo messaggio, crollo sul mio letto con mille domande che mi frullano per la testa.
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𝑯𝒊𝒅𝒅𝒆𝒏 𝑭𝒆𝒆𝒍𝒊𝒏𝒈𝒔
Romance⚠️TUTTI I DIRITTI RISERVATI⚠️ Elisabeth Bennett una quindicenne con una vita normale. Due migliori amici che la seguono ovunque, un fratello amorevole ed un fidanzato che la ama. Ma cosa accadrà quando a causa della separazione dei suoi dovrà lascia...